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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 2 all’8 settembre.
Danza e teatro
La creazione contemporanea a Short Theatre
Dal 5 al 15 settembre torna a Roma per la sua XIX edizione Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts. Un’edizione contraddistinta dall’internazionalità, dalla stratificazione dei linguaggi, dal desiderio di incontrare la città e di percorrerne lo spazio attraverso la lente dell’immaginazione artistica, suggellando l’importante percorso di direzione artistica di Piersandra Di Matteo, che quest’anno giunge alla sua conclusione.
11 giorni di programmazione, oltre 50 progetti, 40 compagnie provenienti da Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Brasile, Danimarca, Svezia, Rwanda, Stati Uniti, Germania, Canada, Palestina, Messico, abiteranno una rete urbana fatta di 13 location dislocate in 4 municipi.
Viscous Porosity è il titolo che accompagna questa edizione: una chiamata ad accendere la percezione sull’interconnessione tra le relazioni umane, naturali e sociali, sul contagio e la capacità di trasformazione reciproca; un invito ad allenare la lettura del presente osservandone le criticità, le incongruenze e le forme di dissenso. PRISMA 2024, il focus espanso che annualmente offre al pubblico l’opportunità di approfondire la produzione artistica transdisciplinare di una compagnia nota internazionalmente, sarà dedicato alla catalana El Conde de Torrefiel, con Twilight Zones, titolo del focus che connette una serie di opere e azioni performative ideate nel tempo da Beyeler e Gisbert.
Tra gli artisti in programma Rimini Protokoll, la canadese Dana Michel, lo storico duo Antonia Baehr & Latifa Laâbissi, la giovane coreografa greca Katerina Andreou, la franco-polacca Ola Maciejewska, Archivi, Dorothée Munyaneza, artista rwandese basata in Francia, e Aliaskar Abarkas, artista e scrittore iraniano.
Il programma completo sul sito www.shorttheatre.org.
Danza Urbana a Bologna
Torna dal 4 all’8 settembre Danza Urbana, la prima rassegna italiana dedicata al rapporto tra danza contemporanea e spazio urbano, storica rassegna che dal 1997 porta la danza contemporanea nello spazio pubblico, ideata nel 1997 da Massimo Carosi e Luca Nava. Oltre 20 eventi tra spettacoli, performance e incontri per un programma che intreccia diverse direttrici: il lavoro sul presente e quello sulla memoria, un importante focus sulla scena coreografica spagnola contemporanea, con la prima assoluta dello spettacolo di Roberto Olivan El resto del Naufragio, l’attenzione ai talenti emergenti del panorama nazionale e internazionale.
Tra i protagonisti Virgilio Sieni con Sleep in the car, performance in cinque atti sull’alienazione contemporanea e le nuove marginalità, il già citato Roberto Olivan, Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni con un lavoro di ricerca che intreccia la danza con la musica delle compositrici femminili escluse dalla storia della grande musica, mk presente a Bologna con la riedizione di uno spettacolo nato proprio per Danza Urbana nel 2016, prima tappa di una monografia dedicata alla compagnia, e Paola Bianchi che chiude il festival domenica 8 settembre con il suo […] KZ, creato a partire dalle voci di ex deportati politici nei campi di concentramento nazisti raccolte su una serie di nastri, storie che molto spesso ebbero origine proprio l’8 settembre del ’43 con la proclamazione dell’armistizio che precipitò il Paese nel caos, destinando i disertori alla prigionia o alla morte.
La danza francese da Serge Lifar a Roland Petit
È il titolo della soirée, in chiusura della Stagione di Danza 23-24 del Teatro di San Carlo di Napoli, che celebra due leggendari nomi della coreutica: Serge Lifar e Roland Petit. Lo spettacolo (quattro repliche dal 7 all’11 settembre) è una produzione del Teatro dell’Opera di Roma, e vedrà Étoiles, Solisti e Corpo di Ballo del Lirico napoletano – e l’Orchestra diretta da Jonathan Darlington – danzare nella suggestiva cornice del Cortile d’Onore. Serge Lifar viene omaggiato con il suo più vivo esempio di pura danza: Suite en Blanc, sulla musica che Édouard Lalo compone per il balletto Namouna. Riprende la coreografia Charles Jude. Scene e costumi sono di Maurice Moulène. Il genio di Roland Petit rivive att
raverso un dittico struggente, in cui L’Arlésienne viene accostato a Le jeune homme et la mort. Fil rouge che lega i due lavori, le cui coreografie sono riprese da Luigi Bonino, è il dramma di un amore che converge drammaticamente verso la morte. Ne L’Arlésienne incombe sui due promessi sposi con il ricordo di una donna di Arles che Frédéri amò in passato: la sua ombra, sempre più cupa, offusca e logora la mente del giovane fino a condurlo al suicidio.
L’ambientazione si sposta nella cupa Parigi di Le jeune homme et la mort, il visionario capolavoro che Roland Petit costruisce sul libretto di Jean Cocteau coreografandolo su musiche di Bach. I protagonisti ripercorrono lo stesso, tragico epilogo: un giovane viene spinto al suicidio dalla donna amata, che si rivela la personificazione stessa della Morte. Le scene sono di Georges Wakhévitch, i costumi di Barbara Karinska. È ancora Jean-Michel Desiré a firmare le luci.
Al via il Foligno Danza Festival
La quarta edizione del Foligno Danza Festival diretto da Alessandro Rende (a Foligno dal 6 all’8 settembre) presenta grandi nomi della danza – come le étoile Jacopo Bellussi e Francesco Gabriele Frola – in un programma di spettacolo e formazione. Il 6 all’Auditorium San Domenico, in scena la MM Contemporary Dance Company con la direzione di Michele Merola. La serata ospiterà inoltre alcuni dei vincitori e finalisti dei più importanti concorsi di danza italiani: International Dance Competition Spoleto, Premio Internazionale Danza “Città di Rieti”, International Talent Award e Italian Dance Award (Todi).
Si terrà invece sabato 7 settembre la serata di gala per la consegna del Premio per la Danza “Città di Foligno”, annuale riconoscimento per artiste e artisti che si sono distinti, in Italia e nel mondo, per eccellenza, versatilità e talento. Premiati “Città di Foligno” 2024: Roberto Zappalà, Coreografo e direttore artistico di Scenario Pubblico|Compagnia Zappalà Danza; Jacopo Bellussi, Principal dancer Hamburg Ballet, danseur étoile Ballet de l’Opéra national du Capitole, direttore artistico eventi di danza; Francesco Gabriele Frola, Principal dancer English National Ballet e stella internazionale; Michele Satriano, Primo ballerino Teatro dell’Opera di Roma; Camilla Cerulli, Solista Teatro alla Scala di Milano; Giovanni Insaudo, Coreografo, fondatore e direttore del collettivo di danza I VESPRI; Vittoria Girelli, Coreografa internazionale e demi-soloist Stuttgart Ballet; Roberto Tedesco, Coreografo freelance; Ivana Mastroviti, Solista CCN/Aterballetto; Sandra Salietti Aguilera, Danzatrice internazionale, co-fondatrice de I VESPRI; Nicola Stasi, Solista MM Contemporary Dance Company; Nicola Di Vico, Sujet Ballet de l’Opéra national de Paris; Mattias Amadori, Performer, ballerino e maestro di HipHop Freestyle; Michael Settanni, Diplomato Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.
Sono previsti, inoltre, tutti i giorni, lezioni di tecnica classica e contemporanea con i maestri, coreografi e direttori di importanti realtà di formazione professionale.
Scenario Festival a Bologna
Ricco il programma della settima edizione di Scenario Festival (a Bologna dall’1 al 4 settembre, Manifattura delle Arti) un progetto dell’Associazione Scenario ETS, direzione artistica di Cristina Valenti, cona l Finale del Premio Scenario infanzia e adolescenza 2024, spettacoli per ragazzi e tout public, talk, mostra di dipinti, laboratori.
Scenario Festival si aprirà con un omaggio a Alessandra Belledi e Stefano Cipiciani, ai quali il festival è dedicato, entrambi scomparsi negli scorsi mesi. Saranno gli artisti di Scenario a ricordarli, attraverso il loro teatro, l’1 settembre (ore 17) all’Auditorium di DAMSLab, con azioni performative e testimonianze video che ricorderanno il fondamentale impegno con il quale i due operatori teatrali hanno sostenuto il progetto di Scenario a favore delle giovani generazioni. Inoltre si succederanno gli omaggi teatrali di Marco Baliani, Babilonia Teatri, Marta Cuscunà, Patrizio Dall’Argine| Teatro Medico Ipnotico, Emma Dante e Italia Carroccio, Fratelli Dalla Via, Fabrizio Pallara|teatrodelleapparizioni, Sotterraneo, e i due brevi video, a cura di Federico Tovani, che restituiranno le visioni teatrali di Alessandra e Stefano attraverso le loro parole e le loro azioni.
Un lascito del cuore e dell’esperienza che la comunità di Scenario intende mantenere vivo e custodire ripartendo dagli artisti, in un dialogo che continua.
Indicazioni sul sito www.associazionescenario.it.
Nel deserto tattile di Nicola Galli
Nella sua nuova creazione Deserto tattile, che debutta, il 3 settembre al Teatro alla Cartiera nell’ambito del Festival Oriente Occidente di Rovereto, il performer e coreografo Nicola Galli condensa gesto, luce e suono per esplorare le forme del tatto e della contemplazione. È una riflessione sulle forme della solitudine e sul deserto inteso come spazio fisico sconfinato e condizione esistenziale. Sulla soglia di un velo lattiginoso la scena si manifesta in un abisso di luoghi in evaporazione che dissolvono le definizioni di limite e distanza.
Deserto tattile è un invito a smarrirsi in un miraggio attraversato da figure viaggiatrici opache e solitarie contese tra lontananza e prossimità, immerse in un ambiente capace di sospendere il ritmo del quotidiano fino ad annullare la nostra percezione dello spazio-tempo. Danzano lo stesso Galli insieme a Giulio Petrucci, sulla scena illuminata dalla light designer Lucia Ferrero, e con gli oggetti di scena di Giulio Mazzacurati.
A Xing il coreografo Marco Berrettini
Xing ospita, in prima italiana, il 12 settembre, El Adaptador, la performance di Marco Berrettini insieme alla danzatrice Nastassja Tanner, ispirata all’immagine del Matador (al nuovo Hole, Piazza della Pace a Bologna). ll coreografo italo-tedesco ma di stanza a Ginevra, e la danzatrice Tanner, hanno opinioni differenti – anche molto differenti – su parecchi argomenti, forse perché appartengono a generazioni diverse. Tutto questo è al servizio di una performance che cerca uno stato di crisi, di tensione, simile alla corrida.
Se il coreografo trae ispirazione da questa tradizione sempre più controversa, la sua intuizione nasce soprattutto dai cambiamenti che osserva come uomo bianco cis** etero nella nostra cultura e nella nostra società occidentale che non capisce, che non capisce più. Di fronte alle contraddizioni delle relazioni umane contemporanee, come esorcizzare tutta la rabbia di un eterno disadattato che è diventato improvvisamente un boomer frustrato?
Il duo Berrettini & Tanner cerca, attraverso la danza, la musica, canzoni di un cinismo disperato e scene che si dissolvono nel nulla di fatto, di oltrepassare questo crinale, questo confine tra due tempi, due forze opposte. E affronta con umorismo e derisione le nuove stereotipazioni. Probabilmente scopriremo danze vegane che faranno guerra alle danze carnivore, alcuni testi dovranno – senza dubbio – essere censurati dal piglio della cancel culture, altri rasenteranno l’appropriazione culturale, e questo contro ogni previsione.
Omaggio del gruppo Nanou a Kubrick e a King
Primo capitolo del nuovo progetto pluriennale Overlook Hotel di gruppo nanou, l’ultima installazione coreografica del gruppo ravennate, redrum, arriva a Pesaro per il festival Hangartfest (3, 4 e 5 settembre, ore 18 e 21, al Maddalena centro arti performative). Il titolo omaggia Shining, sia il romanzo di Stephen King che la interpretazione filmica che ne ha dato Stanley Kubrick, evocando l’idea di un luogo inesistente ma familiare, capace di scatenare un immaginario conturbante popolato da fantasmi e da ricordi in cui si perde il confine tra realtà, sogno e desiderio.
redrum è una installazione coreografica per cinque danzatori e un performer in cui vengono riscritte le regole del rito teatrale per trasformare lo spettacolo in luogo da abitare: l’azione coreutica non ha confini tra palco e platea mescolando il reale con l’inverosimile, trasformando la comune percezione e invitando lo spettatore a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, permettendo che un oggetto si componga davanti agli occhi in modo unico e forse, se siamo fortunati, irripetibile. In redrum tutto accade, è sempre accaduto e accadrà ancora.