03 settembre 2024

I modellini di carta di Zaha Hadid in una mostra a Londra

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A Londra, la sede della Zaha Hadid Foundation presenta per la prima volta i modelli di carta usati da Zaha Hadid per progettare i suoi musei più iconici, dal CAC di Cincinnati al MAXXI di Roma

Zaha Hadid Architects, CAC: Contemporary Arts Center, Relief model, Cincinnati, USA, 2003, White card and foamcore © Zaha Hadid Foundation

Vincitrice di un Premio Pritzker e di due Stirling, Zaha Hadid è stata una delle personalità più influenti dell’architettura contemporanea e non solo: le sue opere, diffuse in tutto il mondo, hanno plasmato le identità dei paesaggi urbani – ma anche suburbani – con le loro tipiche linee decostruttiviste, dalle forme allungate e plasticamente fuori schema, alla ricerca di una propria armonia. Ma prima di tutto ciò, anzi, al di qua del Ponte-Padiglione dell’Expo 2008 a Saragozza e del Dongdaemun Design Plaza di Seul e della Guangzhou Opera House in Cina, del museo MAXXI di Roma, del complesso CityLife di Milano e della Stazione AV di Napoli Afragola, ci sono i modelli. La Fondazione Zaha Hadid presenta ora una mostra che mette in evidenza il ruolo dell’artigianato dei rilievi di carta nell’architettura di Zaha Hadid e dello studio Zaha Hadid Architects e la loro unicità.

Intitolata Zaha Hadid: Paper Museums, si tratta della prima esposizione che presenta i rilievi di carta della collezione e aprirà il 19 settembre 2024 presso la sede espositiva della Fondazione a Clerkenwell, Londra. Nello specifico, la mostra racconterà come i rilievi di carta siano stati importanti per la progettazione di tre importanti musei progettati da Hadid: il CAC Contemporary Arts Center di Cincinnati (1997-2003), il mai realizzato Museum of Islamic Art di Doha, Qatar (1997) e, naturalmente, il MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo, Roma (1998-2009).

«Paper Museums accende i riflettori su una forma di modellismo architettonico bella e insolita. Si tratta di un tipo speciale di oggetto presente nelle nostre collezioni, su cui volevamo attirare l’attenzione. Ci auguriamo che la mostra ispiri le persone a pensare al lavoro di Zaha in modi nuovi», ha spiegato Jane Pavitt, responsabile della ricerca della Zaha Hadid Foundation.

Questi progetti testimoniano un periodo compreso tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, quando lo studio Zaha Hadid Architects iniziò a realizzare la visione architettonica di Hadid, utilizzando metodi analogici come i rilievi su carta per esplorare le caratteristiche curvature che consentivano la creazione di un flusso continuo nei suoi progetti. La mostra è focalizzata anche sulle particolari tecniche di taglio e piegatura della carta usate da Hadid, che si prestano alla rappresentazione di spazi interconnessi e forme fluide nei musei in esame. Tra le opere più significative vi sono i rilievi in carta altamente astratti per il CAC, nonché una serie che offre una vista dell’edificio dall’ingresso a livello della strada e attraverso le scale e gli spazi della galleria, evidenziando il suo concetto di “tappeto urbano”.

Altre opere significative in mostra sono un rilievo su larga scala del MAXXI che gioca con la prospettiva per mostrare una vista aerea dell’edificio all’interno del sito urbano. Infine, il progetto del Museo d’Arte Islamica è presentato attraverso una vasta gamma di rilievi, tra cui modelli di studio degli esterni, piante del sito e studi del tetto che esplorano l’ottimizzazione dello spazio, la divisione e la modellazione dei flussi.

«Paper Museums rivela l’impressionante creatività di Zaha Hadid Architects nello sviluppo dei suoi musei d’arte. Il loro uso innovativo di rilievi di carta era particolarmente adatto alla progettazione degli spazi espositivi innovativi e coinvolgenti di Hadid, ma i rilievi possono anche essere visti come opere d’arte a sé stanti», ha dichiarato Catherine Howe, curatrice della Zaha Hadid Foundation.

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