11 settembre 2024

Glenn Lowry lascia il MoMA dopo 30 anni: il museo cerca un nuovo direttore

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Glenn Lowry ha confermato che si ritirerà nel 2025, a 70 anni: è stato il direttore più longevo del MoMA di New York e adesso il museo è alla ricerca di una nuova leadership

Glenn Lowry, direttore del MoMA dal 1995 al 2025
Glenn Lowry, direttore del MoMA dal 1995 al 2025

Glenn Lowry, storico direttore del MoMA Museum of Modern Art di New York, terminerà il suo incarico nel 2025, concludendo un mandato record di 30 anni che lo ha reso il direttore più longevo nella storia dell’istituzione, fondata nel 1929. Il primo direttore del museo fu Alfred H. Barr, che resse la carica per 14 anni. Lowry fu chiamato alla guida del MoMA nel 1995 e prese il posto di Richard E. Oldenburg che, a sua volta, era stato direttore per 22 anni.

Nel 2018, Lowry annunciò l’intenzione di restare fino al 2025, superando l’età pensionabile di 65 anni prevista per i dirigenti senior del MoMA. Al momento del suo ritiro, previsto per settembre 2025, avrà quasi 70 anni. In un’intervista al New York Times, che ha diffuso la notizia, Lowry ha dichiarato: «È il momento giusto per pensare al futuro del museo e ho pensato, carpe diem. Tutti gli obiettivi che mi ero prefissato 30 anni fa sono stati realizzati o impostati in maniera molto positiva». La decisione di Lowry di ritirarsi è stata presa di comune accordo con il presidente del MoMA, Marie-Josée Kravis, che ha confermato che il contratto avrebbe potuto essere rinnovato. Si vociferava, infatti, che Lowry potesse rimanere fino al 2029.

Nato a New York nel 1954 e cresciuto a Williamstown, Massachusetts, Glenn D. Lowry ha studiato al Williams College, conseguendo una laurea magna cum laude nel 1976, e ha completato un master e un dottorato in storia dell’arte ad Harvard. La sua carriera museale inizia come curatore d’arte orientale al Rhode Island School of Design Museum, per poi diventare il primo direttore del Muscarelle Museum of Art al College of William and Mary nel 1983. Successivamente, ha curato le collezioni d’arte del Vicino Oriente alla Smithsonian Institution. Dal 1990 al 1995, Lowry è stato direttore dell’Art Gallery of Ontario, per poi assumere la direzione del Museum of Modern Art di New York nel 1995.

Lowry è membro di prestigiosi consigli e istituzioni artistiche, tra cui la Andrew W. Mellon Foundation e l’American Academy of Arts and Sciences. Nel 2005 è stato nominato Chevalier dans l’Ordre national du Mérite dalla Francia.

Sotto la sua guida, il MoMA ha subito una notevole espansione nel 2004, raccogliendo 450 milioni di dollari per il nuovo edificio firmato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi, che raddoppiò gli ambienti a disposizione procurando quasi 58mila metri quadrati di nuovi spazi. Nel 1999, aveva già orchestrato la fusione con il PS1, uno spazio dedicato all’arte contemporanea. Nel 2019, un significativo ampliamento degli ambienti espositivi ha coinciso con un chiacchieratissimo riallestimento della collezione che ha diversificato le gallerie e abbattuto le barriere tra discipline come arte, architettura, danza e cinema.

Nel 2020 arrivò la pandemia, con la conseguente chiusura forzata dei musei in tutto il mondo. Anche il MoMA risentì del momento di crisi, con tagliati ai posti di lavoro. Il 2023 sembra essere stato l’anno della ripresa definitiva, con il 10% in più di visitatori nel 2022 rispetto al 2019, quando però il museo era rimasto chiuso per diversi mesi a causa dei lavori di ampliamento.

Negli ultimi anni, il museo è stato al centro di diverse discussioni a causa dei legami tra i membri del suo board e società attive in settori controversi, dalle armi alle prigioni private. Nel 2021, a seguito delle tante azioni di protesta portate avanti anche dagli artisti, Leon Black fu costretto a dimettersi dalla carica di presidente del Cda, per il suo ruolo chiave nella società Black Rock e per i suoi legami con Jeffrey Epstein. Tuttavia, Black è rimasto tra i membri del consiglio del museo.

Il MoMA si troverà quindi a dover individuare una nuova leadership tra candidati di calibro internazionale. Il direttore dovrà non solo essere un esperto d’arte, ma anche possedere notevoli abilità diplomatiche e una spiccata capacità di raccolta fondi, dato che molte istituzioni culturali dipendono sempre più dalle donazioni private.

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