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Myriam Laplante – 75 mosche
Mostra personale di Myriam Laplante che presenta una serie inedita di opere su carta che rappresentano animali non come semplici elementi decorativi, ma simboli potenti, portatori di significati profondi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 21 settembre alle ore 17 allo Spazio Ulisse di Chiusi si inaugura "75 mosche" la mostra personale di Myriam Laplante che presenta una serie inedita di lavori.
Le mosche esposte a Chiusi, si aggiungono a una schiera di animali spesso presenti nelle opere dell’artista canadese. Animali che non sono semplici elementi decorativi, ma simboli potenti, portatori di significati profondi, con i quali Myriam Laplante affronta temi complessi e provocatori, non di rado inquietanti.
Le sue opere, infatti, invitano lo spettatore a riflettere in modo non banale sulla propria posizione nel mondo e sulla relazione con gli altri esseri viventi. Il confronto o contrasto tra uomo - animale è adoperato per mettere in discussione le norme sociali e per evidenziare l'assurdità di certe convenzioni umane.
Le mosche che occupano lo Spazio Ulisse sono in qualche modo anche le figlie delle mosche che dalla pittura rinascimentale ciclicamente si palesano nella storia dell’arte, animali che provocano trasformazioni, in equilibrio tra la vita e la morte, tra l’attraente e il disgustoso, ora trompe-l’œil, ora memento mori.
Myriam Laplante lavora con performance, installazioni, video, pittura, scultura, disegni; è lei a chiarirci come sceglie, tra tanti, il mezzo più adatto con cui esprimersi: «Se un’immagine è ferma e parte da qualcosa che potrebbe già esistere, diventa una fotografia. Se ha bisogno di una forma diversa, è un dipinto o un disegno. Se non può essere piatto, è una scultura. Se deve muoversi è una performance, se deve muoversi e sfidare le leggi della natura e della gravità, è un video. Se non può decidere, è un’installazione, di solito con performance.»
Myriam Laplante è una artista canadese nata a Chittagong in Bangladesh. Attualmente vive e lavora a Bevagna in uno stato di dubbio permanente. Il suo lavoro di performance, installazione, video, pittura, scultura, disegni, etc., è una parodia del mondo assurda e cinica, malinconica e perturbante che nasce da una iconografia bizzarra e fantastica. Lavora con il collettivo di performance Black Market International dal 2001. I suoi lavori sono stati estesamente presentati in spazi occupati, gallerie e musei in Europa, Nord America e in Asia e sono presenti nelle collezioni di spazi pubblici prestigiosi come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il MACRO di Roma, nel Musée national des beaux-arts du Québec, e nel Musée National de la Photographie, (Ottawa, Canada), nel Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa (Wellington) oltre che in collezioni private.
Le mosche esposte a Chiusi, si aggiungono a una schiera di animali spesso presenti nelle opere dell’artista canadese. Animali che non sono semplici elementi decorativi, ma simboli potenti, portatori di significati profondi, con i quali Myriam Laplante affronta temi complessi e provocatori, non di rado inquietanti.
Le sue opere, infatti, invitano lo spettatore a riflettere in modo non banale sulla propria posizione nel mondo e sulla relazione con gli altri esseri viventi. Il confronto o contrasto tra uomo - animale è adoperato per mettere in discussione le norme sociali e per evidenziare l'assurdità di certe convenzioni umane.
Le mosche che occupano lo Spazio Ulisse sono in qualche modo anche le figlie delle mosche che dalla pittura rinascimentale ciclicamente si palesano nella storia dell’arte, animali che provocano trasformazioni, in equilibrio tra la vita e la morte, tra l’attraente e il disgustoso, ora trompe-l’œil, ora memento mori.
Myriam Laplante lavora con performance, installazioni, video, pittura, scultura, disegni; è lei a chiarirci come sceglie, tra tanti, il mezzo più adatto con cui esprimersi: «Se un’immagine è ferma e parte da qualcosa che potrebbe già esistere, diventa una fotografia. Se ha bisogno di una forma diversa, è un dipinto o un disegno. Se non può essere piatto, è una scultura. Se deve muoversi è una performance, se deve muoversi e sfidare le leggi della natura e della gravità, è un video. Se non può decidere, è un’installazione, di solito con performance.»
Myriam Laplante è una artista canadese nata a Chittagong in Bangladesh. Attualmente vive e lavora a Bevagna in uno stato di dubbio permanente. Il suo lavoro di performance, installazione, video, pittura, scultura, disegni, etc., è una parodia del mondo assurda e cinica, malinconica e perturbante che nasce da una iconografia bizzarra e fantastica. Lavora con il collettivo di performance Black Market International dal 2001. I suoi lavori sono stati estesamente presentati in spazi occupati, gallerie e musei in Europa, Nord America e in Asia e sono presenti nelle collezioni di spazi pubblici prestigiosi come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il MACRO di Roma, nel Musée national des beaux-arts du Québec, e nel Musée National de la Photographie, (Ottawa, Canada), nel Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa (Wellington) oltre che in collezioni private.
21
settembre 2024
Myriam Laplante – 75 mosche
Dal 21 settembre al 17 novembre 2024
arte contemporanea
Location
SPAZIO ULISSE
Chiusi, Via Porsenna, 63, (Siena)
Chiusi, Via Porsenna, 63, (Siena)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 10 - 22 sarà visibiledalle vetrine della galleria o su appuntamento chiamando il 347 8330565
Vernissage
21 Settembre 2024, dalle ore 17
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