23 settembre 2024

In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 23 al 29 settembre

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Una selezione degli spettacoli e dei festival più interessanti della settimana, dal 23 al 29 settembre, in scena nei teatri di tutta Italia

Trilogia dell'estasi, Ph Franziska Strauss

In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 23 al 29 settembre.

Danza e teatro

Al via MilanOltre con la Compagnia Zappalà Danza

Più di 50 appuntamenti di danza (dal 24 settembre al 17 ottobre al Teatro Elfo Puccini, al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea e in altri luoghi della città), con spettacoli, lecture, masterclass, conferenze danzate, dj set e altro. Dal mondo Ismaël Mouaraki, Oona Doherty, Rafaële Giovanola, tra denuncia sociale, cerimonie rituali e sperimentazioni oltre i limiti del corpo. Da segnalare la coreografa svizzera-tedesca Rafaële Giovanola, ex danzatrice di Forsythe al Frankfurt Ballet, e alla sua CocoonDance Company, alla quale il festival dedica un inedito portrait de compagnie in prima nazionale, servito sulla scena dall’elevato virtuosismo dei suoi performer. Altrettanto ricca la scena italiana, dalla Compagnia Zappalà Danza alla MM Contemporary Dance Company fino ai protagonisti e alle protagoniste della scena emergente.

A inaugurare il festival, il 24 e 25 settembre, è la Compagnia Zappalà Danza con Apres-Midi d’un Faune | Bolero | Le Sacre du Printemps (Trilogia dell’estasi). Il testamento spirituale di Stanley Kubrick si cela nella scena madre di Eyes Wide Shut, e a quell’immaginario si ispira il coreografo siciliano Roberto Zappalà per questa sua ultima produzione, che raccoglie in un’unica serata le riscritture di Aprés midi d’un Faune di Debussy, il Boléro di Ravel e Le Sacre du Printemps di Stravinskij. Sulla scena un ensemble di 14 interpreti della ZDC impegnati in una partitura coreografica che mette al centro le relazioni umane e le derive della società contemporanea, senza rinunciare alla forza evocativa del passato. Una opening night in pieno stile e ricca di colpi di scena! Parola d’ordine: Fidelio.

Programma completo su milanoltre.org.

Cocoon Dance © Alessandro De Matteis

 

Il senso del collettivo di Ambra Senatore

La coreografa e performer Ambra Senatore si divide tra l’Italia e la Francia dove dirige il Centre Chorégraphique National de Nantes. Nella creazione In Comune (al Festival Torinodanza il 26 settembre, e al Festival Aperto di Reggio Emilia, il 29 settembre, Teatro Cavallerizza) dodici performer esplorano una micro-popolazione in movimento riflettendo sulle relazioni e sulla vita in società, sul modo di vivere insieme, sul rapporto tra collettivo e individuale.

Jonathan Seilman, compositore con il quale collabora dal 2016, scolpisce una partitura su misura, esplorando quelle musiche che parlano di ciò che ci costituisce, che agitano le nostre memorie culturali, le nostre identità.

Sei uomini e sei donne di diversa provenienza geografica e culturale incarnano in scena un campione di una società che osserviamo da vicino. Loro siamo noi, una micropopolazione in movimento che cerca di conoscere se stessa, di creare qualcosa di “comune”. Su musiche remixate di Beethoven, Mozart e Schubert, il gruppo si riunisce e si disgrega, in un movimento di danza ripetitivo che ondeggia come un’onda potente. E davanti agli occhi del pubblico avviene il miracolo: poco a poco prende forma il senso del collettivo.

«Per me formare un gruppo, formare una comunità – afferma Senatore – significa formare un gruppo sociale aperto. In questo spettacolo non siamo in dodici, siamo in dodici e le centinaia di spettatori che spero si sentano parte di noi».

Ambra Senarore © Laurent Philippe

La settimana di Fabbrica Europa

Molti gli appuntamenti del festival Fabbrica Europa a Firenze, diretto da Maurizia Settembri. Tra questi Burnt Offering e La Revision. La compagnia coreana 99artcompany diretta dalla coreografa Jang Hyerim, con Burnt Offering (il 26 settembre) ci invita a riflettere su quali possono essere oggi i nuovi rituali, per cosa potremmo pregare e come possiamo attingere al passato. Questa creazione, premiata come miglior produzione ai Seoul Arts Awards, si basa sulla danza tradizionale “Seungmu” e utilizza la musica coreana, la voce e il movimento per esprimere le storie contemporanee che bruciano dentro di noi.

I danzatori si riuniscono all’altare e, uno alla volta, offrono il loro sacrificio. Sono operai, travolti e sopraffatti dal lavoro, intrappolati in una ripetitiva routine quotidiana, la loro vita brucia e si consuma senza significato, ma quando alzano lo sguardo, mentre nuvole di incenso fluttuano nell’aria, danno inizio una danza che arde, avvolgendo tutti i sensi e risuonando nell’anima.

Il 25 e 26 settembre il performer e coreografo spagnolo Sergio R. Suárez presenta La Revision. “Sono partito dal bisogno di un distacco dalla normatività – spiega Suárez -, dalla necessità di trascinare l’egemonia ai margini. Perché è tempo di collettivizzarci nel nostro dolore e nella nostra rabbia, di smettere di mettere in discussione le nostre identità e di iniziare invece a mettere in discussione ciò che ci circonda.

È tempo di utilizzare in modo convincente il corpo come strumento di espressione e non solo di esecuzione. È tempo di dimenticare la neutralità e operare con empatia”. Sarà un weekend anche tutto al femminile con W AM I is still a question, progetto dell’artista multidisciplinare Nunzia Picciallo, il 28, e Atto Bianco della coreografa Roberta Racis, il 29.

99artcompany, BurntOffering

Omaggio a Etty Hillesum

In tempi di conflitti e violenze la compagnia Krypton, diretta da Fulvio Cauteruccio, porta in scena la straordinaria testimonianza di scrittura e di vita, spinte fino al sacrificio estremo, di Etty Hillesum, la giovane ebrea olandese che all’odio e alla crudeltà dei persecutori nazisti oppose la forza dell’amore. Un’unica grande preghiera-omaggio a Etty Hillesum, con la regia di Cauteruccio, è lo spettacolo che chiude Apologia per la Pace, progetto ideato dalla compagnia Krypton per l’Estate Fiorentina 2024, e va in scena in una nuova edizione il 26 settembre sul sagrato dell’abbazia di San Miniato al Monte a Firenze.

Lo spettacolo si fonda sulla drammaturgia poetica originale di Lorenzo Bertolani e vede in scena Lorella Serni che incarna la giovane scrittrice olandese, Massimo Bevilacqua firma le luci e la scenografia virtuale.

Precede lo spettacolo un incontro con Padre Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte, Lorenzo Bertolani, Fulvio Cauteruccio e Dino Castrovilli. Modera Francesca Tofanari. La figura e la breve vita di Etty Hillesum, la donna che ha voluto”pensare con il cuore”, sono struggenti, il suo approdo ad una “teologia” del rifiuto dell’odio, del perdono e dell’amore verso gli altri, in primo luogo i persecutori nazisti, è una scelta di incredibile resistenza esistenziale di fronte all’orrore, alla ricerca di un senso “altro “di sé e della relazione con l’altro.

Compagnia Krypton-regia Fulvio Cauteruccio,scene virtuali Massimo Bevilacqua. Con: Lorella Serni

A Roma, Interazioni Festival

A Roma, dal 22 settembre al 6 ottobre, quarta edizione di Interazioni Festival, Flashback-Flashforward, diretta da Salvo Lombardo e organizzata da Chiasma in co-produzione con ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Orbita | Spellbound – Centro di Produzione Nazionale della Danza. Oltre 30 gli eventi tra spettacoli di teatro, danza, musica e performance, talk e installazioni, e 31 gli ospiti, italiani e stranieri, che si alterneranno fra più spazi della capitale. Il festival segue per l’edizione 2024 il fil rouge di un luogo intermedio fra due concetti antitetici, il Flashback e il Flashforward.

Così il direttore artistico Salvo Lombardo: «Il Flashback è un riportare a galla eventi, immagini, memorie, azioni, che si sono svolti in un momento precedente rispetto al presente della “storia”; il Flashforward costituisce il processo inverso, la prolessi o anticipazione di un tempo a venire, di eventi, immagini, memorie non ancora emerse rispetto al presente. Ed è tra le macerie del già accaduto e tumulti del tempo attuale che si apre una fessura dalla quale scorgere accenni di un tempo a venire: il tempo del desiderio».

Le opere in programma oscilleranno, quindi, tra il personale e il politico, tra la pratica solitaria e l’interazione. Si inizia il 22 con la performance Wow Wide Web di Michela Depretis, una ricerca ibrida tra danza, performance, suono, ipnosi e altro, che riflette sul potere trasformativo della relazione. Molti gli ospiti: Diana Anselmo, Youness Atbane, Sara Basta, Anna Basti, Alessandro Bosetti, Marta Capaccioli, Raphaelle Delaunay, Michela Depetris, Fabritia D’Intino, Aurelio Di Virgilio, Daria Greco, Nicola Galli, Jacques Gamblin, Laura Gazzani, Vincent Giampino, Paola Granato, Teodora Grano, Moad Haddadi, Zara Kian, Claudio Larena, Luca Lotano, Lotic, Edoardo Mozzanega, Lara Odin, Lucrezia Palandri, Saif ur Rehman Raja, Cristina Kristal Rizzo, Francesca Santamaria, Parini Secondo, Valerie Tameu, Stefano Tomassini.

wow wide web – Ph Emanuele Padovani

Corpi Erratici al Castello di Rivoli

Il Castello di Rivoli presenta, il 28 settembre e il 12 ottobre, i due nuovi appuntamenti autunnali di Museo dal Vivo, forme di sperimentazione a cavallo tra discipline diverse attraverso giornate in cui arte visiva e i vari linguaggi della contemporaneità, come il cinema, la danza e la musica, si mescolano. Il progetto esplora la duplice natura della parola ‘live’ (in italiano ‘dal vivo’ e ‘vivere’), evidenziando il legame indissolubile tra arte e partecipazione del pubblico all’interno degli spazi del Museo. I due incontri sono dedicati al tema dei Corpi Erratici, a cura di Giulia Colletti. Gli artisti coinvolti nelle due giornate sono Mohammad Al Faraj, Moza Almatrooshi, Matilde Cerruti Quara, Ufuoma Essi, Lamin Fofana, Invernomuto e Lea Porsager. Il programma mescola riti sociali, archivi immateriali e diversi linguaggi e approcci culturali che indagano, in due giornate, l’importanza della memoria collettiva come processo di narrazione condivisa che cementa un’identità comune.

Il 28 settembre, il pubblico è invitato a partecipare attivamente a Palinsesto, il primo capitolo dell’intervento di Matilde Cerruti Quara. L’artista invita i visitatori a interagire sul suo corpo, scrivendovi liberamente sopra in risposta alla domanda “Chi sei tu?”, annullando la propria identità artistica e guardando al ruolo del performer come a un canale di ricezione e trasmissione di un messaggio universale. Seguirà l’anteprima di Rosy-fingered Dusk (2023) e Clockwork C.O.W. (2024) di Lea Porsager, due film in loop di 90 secondi accompagnati da testi e pittogrammi. Entrambe le opere fanno riferimento al cosiddetto Doomsday Clock, creato dal Bulletin of the Atomic Scientists come strumento per monitorare quanto l’umanità sia vicina a una catastrofe globale.

MC_mudam

Umbria Factory Festival a Spoleto e Foligno

Quarta edizione di Umbria Factory Festival, un contenitore multidisciplinare dedicato ai linguaggi artistici e ai processi di creazione contemporanea ideato da Zut!, spazio innovativo dedicato alle arti performative e alla sperimentazione. Il Festival, organizzato in collaborazione con La Mama Umbria International di Spoleto (diretta da Adriana Garbagnati), avrà luogo a Spoleto dal 26 al 29 settembre e a Foligno il 26 settembre e nei successivi fine settimana: dal 3 al 6 ottobre e dall’11 al 13 ottobre. A Spoleto, Confini di Instabili Vaganti apre l’edizione 2024, performance risultato di un processo di ricerca attorno al tema del “confine” sviluppato nel progetto internazionale Beyond Borders che ha coinvolto giovani danzatori, performer e coreografi internazionali; segue la danza con Afterimage di Evan Ray Suzuki, Playground#Spoleto del gruppo di ricerca Operabianco, la performance Come se niente fosse di Davide Grillo, le presentazioni dei work in progress dei progetti degli artisti internazionali  in residenza Next Generation 2024.

Tra gli altri spettacoli del festival: Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Impegnoso/Tonelli; Permacrisis di Sea Dogs; l’azione pubblica Raccolta non filtrata delle fragilità di Dario Pruonto; STRINGS_studio [Part I-II] di Ilenia Romano; la performance musicale Asbu di Synspecies; Le classique c’est chic! con Anna Basti; Solo quando lavoro sono felice di Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa.

Il programma completo su spaziozut.it.

FETTARAPPA. MARAGONI, Ph Serena Pea

Voci dell’Anima a Rimini

XXII edizione del Festival Voci dell’Anima, dal 24 al 30 settembre al Teatro degli Atti di Rimini, diretto da Maurizio Argan e Alessandro Carli, ideato e promosso da Teatro della Centena con ResExtensa. Gli Altri è il titolo della nuova edizione del Festival, composta da 15 spettacoli di teatro e danza, selezionati su un’ottantina di candidature ricevute, reading di poesia, incontri che offrono nuovi e differenti sguardi sulla realtà.

A inaugurare il festival, il 24, sarà Marco Baliani con il suo cavallo di battaglia che incanta ancora, a distanza di anni, il pubblico di ogni età: Kohlhaas, regia di Maria Maglietta, considerato uno degli spettacoli che hanno dato il via al teatro di narrazione. Tra le presenze: Luigi D’Elia con La luna e i falò-Time never dies, regia Roberto Aldorasi; Stefano Mereu e Luca Tazzari di Meridiano Zero/Centripeta con Camillo; Rosalie Wanka in Pink Lady; Sale Q.B. di Templetheater, con Martina Monaco; Splendore di Spazio Continuum, uno spettacolo di danza Butoh di e con Kea Tonetti e musica dal vivo di Tivitavi; Umanità Nova. Cronaca di una mancata rivoluzione della compagnia messinese Carullo-Minasi, con Giuseppe Carullo, regia Cristiana Minasi, drammaturgia Fabio Pisano; Resextensa Dance Company presenta due creazioni: Puzzle.2 con Cassandra Bianco, Moreno Guadalupi, Fabiana Mangialardi, coreografia Elisa Barucchieri.

Marco Baliani, Kohlhaas, ph Luca Deravignone

Voci contemporanee alla Domus Aurea

Tutto pronto, il 27 settembre, per la terza edizione di Moisai – Voci contemporanee in Domus Aurea, organizzato dal Parco archeologico del Colosseo con la direzione artistica a cura di PAV. Un’occasione unica per immergersi nei luoghi della residenza imperiale che meglio riflettono uno degli aspetti più noti della figura di Nerone, ma raramente indagato: il suo amore per l’Arte. Nove visite guidate e nove spettacoli – dal 27 settembre al 13 ottobre, per tre weekend, dal venerdì alla domenica, coniugati in tutte le sue diverse sfumature, nel segno del contemporaneo.

Questi gli spettacoli: E d’ogni male mi guarisce un bel verso (Farei parlando innamorar la gente). Breve discorso su Dante, la poesia, il dolore e la vulnerabilità, di e con Fabio Stassi; Lettera a una ragazza del futuro, autrice e voce narrante Concita De Gregorio, canzoni, voce e chitarra Erica Mou; Sconfinamenti. Dialogo tra danza e musica, di e con Nicola Galli e Rodrigo D’Erasmo; Elizabeth – Sorry for what?, ideazione e regia Giulia Spattini, danzato e creato da Paolo Rosini e Giulia Spattini; Lavinia fuggita di Teatro di Dioniso con Michela Cescon, Tullio Visioli, Livia Cangialosi; Polifemo innamorato, di e con Giovanni Calcagno, musiche eseguite dal vivo da Puccio Castrogiovanni e danza di Marco Di Dato e Vanessa Lisi; Drone Tragico – un volo sull’Orestea di Teatrino Giullare, creato, interpretato e diretto da Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti; Laura Morante sarà la voce recitante di Notte di sfolgorante tenebra, Davide Alogna violino e Luca Provenzani violoncello.

Infine, il 13 ottobre Peppe Servillo legge Marcovaldo, le fantasiose storie di uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana per rendere omaggio a Italo Calvino, con Peppe Servillo voce recitante e Cristiano Califano alla chitarra.

Polifemo innamorato ph Serena Nicoletti

Ad Arezzo Il Festival dello Spettatore

La IX edizione de Il Festival dello Spettatore, con la direzione artistica di Massimo Ferri, che si svolgerà ad Arezzo dal 26 al 29 settembre, costituisce un appuntamento unico nel panorama nazionale, la cui caratteristica principale è quella di focalizzare la propria attenzione sul pubblico. In scena la compagnia Samovar con una performance per 7 spettatori per volta, gli spettacoli di danza di Marco D’Agostin e Sanpapié, l’omaggio alle donne di Toia&Callaci, la regista Michela Giraud con il suo film Flaminia.

Da segnalare in particolare lo spettacolo Down, del Collettivo Clochart, con la regia e la drammaturgia di Michele Comite che lo interpreta assieme a Giorgia Benassi e Stefania Favero. Adatto a un pubblico dai 10 anni, narra della paura di una madre di mettere al mondo una figlia con la sindrome di down, e del coraggio di una figlia di affrontare le paure a cui la vita la sottopone. Down non è solo una storia di paura e coraggio ma è anche una storia d’amore, fatta di pazienza e di ascolto dove la bellezza giace nelle carezze e nei silenzi.

Il programma completo su festivaldellospettatore.it.

Ilva, Ph Stefano Rocca

Il collettivo milanese TeatRing all’Off Fringe

All’interno di Milano OFF FRINGE Festival è di scena con un doppio spettacolo la compagnia TeatRing, collettivo milanese noto per progetti che coniugano teatro e attualità sociale. Due monologhi al femminile firmati da Marianna Esposito. Creaturamia…, presentato con successo nella versione in inglese all’Edinburgh FRINGE Festival e finalista di prestigiosi Premi teatrali, racconta di una madre, la stessa Marianna Esposito, che lotta con un ottimismo al di sopra delle forze e della ragione contro la tossicodipendenza del figlio. Uno spettacolo che punta i riflettori non sulla droga, ma sull’amore e il coraggio di tutti coloro che vivono accanto a qualunque tipo di dipendenza, e nonostante la frustrazione e l’impotenza, lottano senza mai perdere la speranza (dal 26 al 29 settembre a Isolacasateatro).

Si prosegue dal 3 al 6 ottobre presso Lineapelle con ImpostorA, uno stream of consciousness sotto forma di teatro poetico interpretato da Francesca Ricci, in cui le immagini e il teatro fisico si sposano con la parola per raccontare la paura di essere felici. ImpostorA parla della paura di vincere. Il crampo del corridore. La febbre prima di un esame importante. I sabotaggi piccoli e grandi e di tutte quelle volte in cui, davanti ai successi, abbiamo pensato che ci fosse uno sbaglio, che non toccasse davvero a noi. I due spettacoli saranno in scena anche al Catania OFF FRINGE Festival: Creaturamia… dal 17 al 20 ottobre a Spazio O Spirito Mediterraneo, ImpostorA dal 17 al 20 a Palazzo Scammacca e dal 24 al 27 Ottobre al Centro Universitario Teatrale.

ImpostorA, ph Emanuele Limido

Il barone rampante al Piccolo di Milano

Torna per il terzo anno consecutivo – dopo due stagioni di tutto esaurito – Il barone rampante diretto da Riccardo Frati, che ha anche adattato con rigorosa fedeltà il romanzo. Dal 1957, anno della pubblicazione, l’opera di Italo Calvino, allestita per la prima volta al Piccolo nell’anno del centenario dell’autore, incanta e appassiona pubblici di tutte le età perché – spiega il regista – «è un libro ricco di spunti per chiunque: dalla relazione con l’autorità, complessa a qualunque età, al rapporto dell’uomo con l’ambiente, è un testo “politico”, nel senso ecumenico del termine, un racconto nel quale ciascuno di noi, adulto o bambino, può ritrovare se stesso».

La dialettica verticale del testo è trasposta sulla scena attraverso un sistema di pedane e passerelle, funzionale, ma al tempo stesso leggero: è qui che il baroncino Cosimo Piovasco di Rondò vive la sua personale rivoluzione, dal giorno in cui, rifiutatosi di mangiare un piatto di lumache e per questo punito dal padre, sale su un albero del parco di casa per non scenderne mai più. Ambientato in una Liguria “immaginaria”, a metà di un Settecento che prelude alla Rivoluzione Francese e che riverbera nei costumi dello spettacolo, «Il barone rampante – continua Frati –, regalandoci un personaggio che si muove in alto, sospeso sulle nostre teste, ci costringe a sollevare gli occhi dai dispositivi in cui siamo isolati, a uscire dalla gabbia delle nostre individualità.

BARONE RAMPANTE (al centro Matteo Cecchi) © Masiar Pasquali

“Il barone rampante”, di Italo Calvino, adattamento e regia Riccardo Frati, con (in ordine alfabetico) Mauro Avogadro, Nicola Bortolotti, Matteo Cecchi, Leonardo De Colle, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Marina Occhionero; scene Guia Buzzi, costumi Gianluca Sbicca, disegno luci Luigi Biondi, composizione musicale e sound design Davide Fasulo, animazioni Davide Abbate. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Al Piccolo Teatro Grassi, dal 26 settembre al 13 ottobre.

Glauco Mauri nel De Profundis di Oscar Wilde

Il grande attore Glauco Mauri, porta in scena la sua versione teatrale della lunga lettera, quasi una autobiografia, che Oscar Wilde con la sua arte arguta e intelligente ha trasformato in una parabola universale della sofferenza, del valore dell’arte e dell’amore. Mauri con il suo lavoro di elaborazione di De Profundis (al Teatro Vascello di Roma, dal 26 al 29 settembre, e al Teatro della Pergola di Firenze, dal 4 al 6 ottobre) ha mirato innanzi tutto a eliminare le parti troppo letterarie, le non poche imperfezioni (dovute alle pesanti restrizioni carcerarie), le omissioni e gli spazi temporali non rispettati nell’epistola, per renderla “scenicamente più efficace”.

Non un romanzo, ma una lunghissima lettera indirizzata al giovane Bosie (Alfred Douglas) che Wilde scrisse durante gli ultimi mesi della prigionia nel carcere di Reading. Con l’arrivo del nuovo direttore, più sensibile nei suoi riguardi, gli fu concesso l’uso di carta e penna, severamente proibito dal durissimo regime carcerario a cui erano sottoposti gli omosessuali. Tuttavia Wilde poté leggere per intero quanto aveva scritto solo all’uscita dal carcere, quando gli furono consegnati tutti i fogli.

Glauco Mauri Ph Manuela Giusto

Visioni del corpo, connubio tra arte e danza contemporanea

Continua a Reggio Emilia, in Fonderia/Centro Coreografico Nazionale Aterballetto, il ciclo di incontri con Nicolas BallarioVisioni del corpo, sei incontri per vedere l’arte contemporanea attraverso la danza d’autore. Dal 27 settembre al 29 novembre ad affiancare le parole di Ballario ci saranno i movimenti nati dalle poetiche dei coreografi Lara Guidetti, Riccardo Buscarini, Pablo Girolami e Roberta Ferrara, attraverso interventi performativi in connessione con le opere presentate. Il 27 settembre Lara Guidetti presenta Il corpo piccolo, in dialogo con opere di Alberto Burri, Maurizio Cattelan, Diane Arbus, Jake e Dinos Chapman, Keith Haring e Nathalie Djurberg.

Lo spazio pubblico ha subito una translazione tra la sua dimensione fisica e quella virtuale che ne determina nuove identità, funzioni, connotazioni e riscrive continuamente a grande velocità la rete di incontri e relazioni che lo abitano in maniera trasversalmente ad ambiti professionali e personali, intimi e collettivi. Nell’era dell’immagine e del digitale, la dimensione reale del corpo, inteso nella sua proporzione originale nello spazio, viene continuamente modificata: contratta negli schermi di telefoni, espansa in proiezioni architettoniche e pubblicitarie, moltiplicata, strecciata, porzionata e filtrata alla ricerca dell’adesione perfetta a ciò che si desidera il corpo comunichi.

La Guidetti giocherà su queste dilatazioni e contrazioni. Prima e dopo l’incontro, il pubblico avrà modo di vivere un’esperienza in realtà virtuale, con Kepler, di Diego Tortelli: tre micro-danzatori che si muovono sotto una teca, abitanti di un piccolo mondo a cui lo spettatore si avvicina con la lente d’ingrandimento.

Nicolas Ballario

Il Paradiso immaginifico di Gruppo Nonou

Paradiso è la performance del Gruppo Nanou itinerante nelle sale museali di Castel Sant’Angelo a Roma, nell’ambito della IV edizione della rassegna “sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo” (in scena dal 24 al 26 settembre dalle ore 19 alle ore 22). La rassegna, a cura di Anna Selvi, promuove il confronto fra l’arte dell’attore, quella del danzatore e del musicista, che riesce a innescare un dialogo con gli spazi del museo e i suoi pubblici nell’ambito del programma di valorizzazione del monumento.

La particolare composizione coreografica rende la memoria dello spettacolo unica per ogni spettatore, con accadi-menti che si compongono e scompongono per creare consapevolmente e strategicamente un’esperienza irripetibile. In Paradiso, gli spettatori sono invitati a muoversi liberamente, a prendere posto nello spazio e a condividerlo, a muoverlo e a fluttuare tra gli accadi-menti, in una peregrinazione che non ha più meta, bastevole a sé stessa, come l’armonia di un canto.

La performance è solcata da roteazioni e traiettorie di danzatori e danzatrici. Ispirata al Paradiso di Dante, la performance incarna la diffusione della luce e la presenza del suono, con la musica creata da Bruno Dorella e la scena di Alfredo Pirri. Le coreografie concepite da Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci attraversano lo spazio con leggerezza, estensione, rapidità, potenza.

Paradiso Nanou Pirri Dorella, ph Daniele Casadio

Danza, teatro e nuovo circo con i Baro d’evel

La compagnia franco-catalana Baro d’evel torna al Romaeuropa Festival con le sue creazioni visionarie capaci di coniugare danza, teatro e nuovo circo. Qui Som?. Per rispondere a questa domanda, semplice e ancestrale, il gruppo franco-catalano fondato da Camille Decourtye e Blai Mateu Trias costruisce, ancora una volta, una scena che ha la potenza dei sogni e la forza esploratrice dell’immaginazione.

Musicisti, danzatori, acrobati, attori, clown, cantanti e un ceramista si incontrano sul palco per plasmare un mondo di colori e forme, di speranza per il futuro. Prima parte di una nuova trilogia, Qui Som? è un rituale, un’opera di gruppo fatta di incontri con persone, pratiche circensi e sciamane. Un percorso in cui centrale è la ceramica, l’atto del plasmarla e crearla, esattamente come si plasma e crea un mondo.

Baro D’EVEL, Jerome Quadri

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