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ANGELO CASCIELLO – Opere 1980/2024
Ospitate nelle stanze e nei cortili di Villa Campolieto, la mostra propone sculture, dipinti, disegni e maquettes che Angelo Casciello ha nel corso degli anni scelto di custodire nella propria collezione perché esemplari di passaggi ed esiti significativi della sua ricerca.
Comunicato stampa
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La Fondazione Ente Ville Vesuviane con il patrocinio della Regione Campania e il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee, presenta la mostra di Angelo Casciello Opere 1980-2024 dalla collezione dell’artista. L’esposizione, a cura di Stefania Zuliani, offre attraverso una selezione di oltre sessanta opere uno sguardo inedito sull’ampia e articolata produzione dell’artista, nato a Scafati (Salerno) nel 1957. Ospitate nelle stanze e nei cortili di Villa Campolieto, la mostrapropone sculture, dipinti, disegni e
maquettes che Angelo Casciello ha nel corso degli anni scelto di custodire nella propria collezione perché esemplari di passaggi ed esiti significativi della sua ricerca di artista e del suo percorso esistenziale. Non si tratta quindi di una esposizione antologica e neppure
di una retrospettiva costruita sul filo della cronologia: usciti eccezionalmente dalle stanze laboriose dell’atelier dell’artista, i lavori selezionati e, in qualche caso, pensati per gli spazi densi di storia e di segni della villa di Ercolano, scandiscono i momenti cruciali di una pratica e di un pensiero dell’arte che, senza mai tradire l’attenzione alle ragioni specifiche della forma e della materia, si è fin dalle prime prove – è il 1977 l’anno di esordio di Casciello nel mondo dell’arte – nutrita di umori antropologici e di interrogazioni sociali, misurandosi spesso con la dimensione pubblica, con gli spazi, urbanie rurali, dell’abitare e
con i luoghi istituzionali in cui si compiono i riti civili e religiosi delle comunità.
Nel corso di quasi mezzo secolo, Casciello ha così costruito con passione un racconto di idee e di materie di cui la mostra vuole restituire la vitalità e le tensioni, le domande del passato e le prospettive future, intessendo in una ariosa trama visiva opere che vanno dai cruciali anni ottanta – dopo una decisiva personale tenuta alla Galleria di Lucio Amelio nel 1979, Casciello nel 1986 espone per la prima volta alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia poi a Zagabria e Lubiana – sino a lavori realizzati proprio per questa occasione espositiva (Pompei, 2024, dipinto di cm 300 x 500),
sottolineando così la coerenza e, allo stesso tempo, il continuo movimento di una ricerca che si è misurata con la grande scena espositiva internazionale (Biennale di Venezia, 2006, 2011) mantenendo saldo e fecondo il legame con le terre e le energie profonde del paesaggio vesuviano. Il continuo variare delle misure – dalla verticalità monumentale e poetica della scultura Fiore (2004), che accoglie i visitatori nell’atrio di accesso allo scalone, alle architetture miniaturizzate delle maquettes,
esposte qui per la prima volta – così come la pluralità delle tecniche e dei materiali (ferro, legno, pietra, tra gli altri), dichiarano la qualità profondamente mixed media, e perciò decisamente contemporanea, della ricerca di Angelo Casciello, a un tempo scultore che dipinge e pittore che disegna e costruisce lo spazio. Costantemente alla ricerca di un equilibrio fra spinte diverse, tra narrazione ed espressione, intuizione e costruzione, l’artista attraverso le opere di affezione scelte per questa mostra svela la sua sensibilità più intima e inquieta, offrendo al visitatore un’avventura visiva che è anche
una intensa esperienza dello spazio, architettonico e naturale.
La mostra, accompagnata da un catalogo pubblicato da Edtori Paparo, Roma - Napoli, contiene un repertorio di immagini del fotografo Fabio Donato che racconta l’esposizione realizzata specificamente per Villa Campolieto, un saggio introduttivo di Stefania Zuliani – curatrice dell’esposizione –,scritti di Angela Tecce e di Andrea Viliani.
maquettes che Angelo Casciello ha nel corso degli anni scelto di custodire nella propria collezione perché esemplari di passaggi ed esiti significativi della sua ricerca di artista e del suo percorso esistenziale. Non si tratta quindi di una esposizione antologica e neppure
di una retrospettiva costruita sul filo della cronologia: usciti eccezionalmente dalle stanze laboriose dell’atelier dell’artista, i lavori selezionati e, in qualche caso, pensati per gli spazi densi di storia e di segni della villa di Ercolano, scandiscono i momenti cruciali di una pratica e di un pensiero dell’arte che, senza mai tradire l’attenzione alle ragioni specifiche della forma e della materia, si è fin dalle prime prove – è il 1977 l’anno di esordio di Casciello nel mondo dell’arte – nutrita di umori antropologici e di interrogazioni sociali, misurandosi spesso con la dimensione pubblica, con gli spazi, urbanie rurali, dell’abitare e
con i luoghi istituzionali in cui si compiono i riti civili e religiosi delle comunità.
Nel corso di quasi mezzo secolo, Casciello ha così costruito con passione un racconto di idee e di materie di cui la mostra vuole restituire la vitalità e le tensioni, le domande del passato e le prospettive future, intessendo in una ariosa trama visiva opere che vanno dai cruciali anni ottanta – dopo una decisiva personale tenuta alla Galleria di Lucio Amelio nel 1979, Casciello nel 1986 espone per la prima volta alla Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia poi a Zagabria e Lubiana – sino a lavori realizzati proprio per questa occasione espositiva (Pompei, 2024, dipinto di cm 300 x 500),
sottolineando così la coerenza e, allo stesso tempo, il continuo movimento di una ricerca che si è misurata con la grande scena espositiva internazionale (Biennale di Venezia, 2006, 2011) mantenendo saldo e fecondo il legame con le terre e le energie profonde del paesaggio vesuviano. Il continuo variare delle misure – dalla verticalità monumentale e poetica della scultura Fiore (2004), che accoglie i visitatori nell’atrio di accesso allo scalone, alle architetture miniaturizzate delle maquettes,
esposte qui per la prima volta – così come la pluralità delle tecniche e dei materiali (ferro, legno, pietra, tra gli altri), dichiarano la qualità profondamente mixed media, e perciò decisamente contemporanea, della ricerca di Angelo Casciello, a un tempo scultore che dipinge e pittore che disegna e costruisce lo spazio. Costantemente alla ricerca di un equilibrio fra spinte diverse, tra narrazione ed espressione, intuizione e costruzione, l’artista attraverso le opere di affezione scelte per questa mostra svela la sua sensibilità più intima e inquieta, offrendo al visitatore un’avventura visiva che è anche
una intensa esperienza dello spazio, architettonico e naturale.
La mostra, accompagnata da un catalogo pubblicato da Edtori Paparo, Roma - Napoli, contiene un repertorio di immagini del fotografo Fabio Donato che racconta l’esposizione realizzata specificamente per Villa Campolieto, un saggio introduttivo di Stefania Zuliani – curatrice dell’esposizione –,scritti di Angela Tecce e di Andrea Viliani.
28
settembre 2024
ANGELO CASCIELLO – Opere 1980/2024
Dal 28 settembre 2024 al 15 gennaio 2025
arte contemporanea
Location
VILLA CAMPOLIETO
Ercolano, Corso Resina, (Napoli)
Ercolano, Corso Resina, (Napoli)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 18.00, domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Chiuso il lunedì, il 24, 25 e 31 dicembre, il 1° gennaio 2025.
Vernissage
28 Settembre 2024, Il vernissage della mostra sarà alle ore 17:00
Editore
Paparo
Autore
Curatore