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La solitudine dell’Origine del mondo. Autoscatti di artiste
La mostra nasce dalle ricerche di Giorgio Bonomi sugli autoritratti fotografici di artiste (Il corpo solitario 4 voll. Ed. Rubbettino), che in alcuni lavori qui presenti si sono ispirate all’Origine del mondo di Courbet. Si tratta di un’antologia non voyeuristica ma spesso poetica o ironica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
COMUNICATO STAMPA
Titolo: La solitudine dell’Origine del mondo. Autoscatti di artiste
Artiste: Antonella Albani, Carola Allemandi, Alice Asinari, Stefania Beretta, Petra Brnardić, Silvia Celeste Calcagno, Diana Cannarozzi, Barbara Cappello, Stefania Cerea, Valeria Ciardulli, Anna Colitti, Consuelorita Cosentini, Maria Rosaria Cozza, Luisa Denti, Francesca di Ciaula, Era Enesi,
Nadia Frasson, Benedetta Galli, Elisa Gestri, Elena Ghini, Tea Giobbio, La Valse, Matuschka,
Sükran Moral, Sara Pavan, Valentina Picco, Egle Picozzi, Rita Santanatoglia,
Adriana Scalise, Brigitte Tast, Roberta Toscano, Anna Voig, Stefania Zorzi
A cura di: Giorgio Bonomi
Sede: Centro per l'Arte Contemporanea Trebisonda, via Bramante 26, 06122, Perugia
Inaugurazione: venerdì 4 ottobre 2024, ore 18
Apertura: dal 4 ottobre al 24 novembre 2024
Orari: venerdì, sabato e domenica ore 17.30 - 19.30 o su appuntamento al 3315793797 3381593981. Ingresso libero (visione consigliata ad un pubblico adulto)
Catalogo in mostra: freemocco edizioni
Comunicazione: a cura di Brand Culturale
Patrocinio: evento patrocinato dal Comune di Perugia, sponsor tecnico Stamperia Morlacchi.
Questa mostra prende corpo dalle ricerche di Giorgio Bonomi sugli autoritratti fotografici di artiste/i, raccolti nei tre volumi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Rubbettino editore, già pubblicati, e nel quarto in corso di stampa, dove compaiono molte artiste che, nella pratica di autoscatto, hanno ripreso anche il proprio sesso. Qui se ne propone una selezione.
Preliminarmente va chiarito che la tematica trattata non ha caratteristiche voyeuristiche né pornografiche, bensì è in linea con l’impostazione della ricerca sul “corpo in autoscatto” in cui, appunto, è evidenziata la pratica/filosofia dell’autoscattarsi che consiste quasi sempre nella “solitudine” del soggetto che è parte attiva e passiva dell’opera.
“Origine del mondo” è il titolo, oramai è noto, di un famoso quadro di Gustave Courbet, realizzato nel 1866 e tenuto “segreto”, o meglio “segregato”, fino al 1988, anno in cui finalmente fu esposto al pubblico, e poi donato nel 1995 al Musée d’Orsay ove tuttora si può ammirare.
L’opera rappresenta, per la prima volta in maniera realistica (fotografica) la vulva di una donna che appare con le gambe aperte e senza volto (l’assenza del volto, e quindi dell’identificazione, toglie ogni soggettività e rende l’immagine universale).
Dopo il capolavoro di Courbet occorrerà attendere anni per vedere nelle opere d’arte (a parte le fotografie pornografiche che non sono quasi mai arte) la riproduzione della vulva.
Le artiste presenti in questa mostra possono “raggrupparsi” in una sorta di sezioni a seconda del modo simile con cui hanno affrontato il loro lavoro.
Il primo “raggruppamento” vede quelle artiste che hanno ripreso il proprio sesso in modo “courbetiano”, cioè realisticamente, “al naturale”, quasi anatomicamente, senza manipolazioni o con interventi minimi che non mutano il realismo delle immagini.
Un secondo raggruppamento è costituito da quelle artiste che si sono fotografate il sesso in modo “semplice”, a volte “pudicamente”.
Altre artiste nascondono il loro sesso con oggetti ma soprattutto con fiori, ottenendo delle composizioni poetiche, quasi liriche.
Un altro gruppo di artiste dimostra un forte legame con la natura, sia come ambiente in cui collocare il proprio corpo da autofotografare, sia come elementi, vegetali o animali, da porre su se stesse.
È presente, inoltre, una serie di artiste che presentano la loro “origine del mondo” in modo ironico, con giustapposizioni, con interventi di colore o di scrittura sul proprio corpo ed anche in altri modi.
Poi abbiamo artiste che operano con una poetica che oscilla tra la denuncia e la provocazione, il cui confine è assai sottile e quasi impercepibile.
Infine sono presenti artiste il cui lavoro si può definire di “sperimentazione” per il tipo stesso di stampa e/o d’intervento sull’autoritratto originale.
Per comprendere meglio questa iniziativa, si devono evidenziare tre concetti fondamentali. Il primo consiste nel considerare l’autoritratto/autoscatto non come una dimostrazione di sciocca vanità bensì come necessità di autoconoscenza e di autoidentificazione. Il secondo concetto si riferisce al fatto che nell’autoidentificazione il riprendere il proprio sesso è, per le donne, una forma di liberazione e di sottolineatura del sé, proprio per tutto quello che la cultura maschilista ha detto e praticato, nei secoli, in relazione al sesso femminile. L’ultimo concetto da ribadire è quello per cui molto raramente questi autoritratti mostrano il volto dell’artiste: ciò non per falso pudore o banale perbenismo ma perché l’immagine senza volto perde la soggettività e si pone come “universale” cioè attinente a tutte le donne.
La comunicazione dell’evento è a cura di Brand Culturale, un'agenzia creativa transdisciplinare che immagina, sviluppa e promuove progetti per generare sinergie produttive tra cultura, sapere e mondo dell’impresa. Ed in questo caso, sul terreno dell’arte contemporanea, intreccia il suo cammino con l’azione di Trebisonda.
Brand Culturale
Palazzo Graziani, Via della Luna n.17 - Perugia
Tel. +39 075 8429404 / +39 075 8426396 Mobile +39 348 2301906
hello@brandculturale.it www.brandculturale.it
Relazioni con la stampa per Brand Culturale: Danilo Nardoni - tel. 349 1441173 danilo@brandculturale.it
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Titolo: La solitudine dell’Origine del mondo. Autoscatti di artiste
Artiste: Antonella Albani, Carola Allemandi, Alice Asinari, Stefania Beretta, Petra Brnardić, Silvia Celeste Calcagno, Diana Cannarozzi, Barbara Cappello, Stefania Cerea, Valeria Ciardulli, Anna Colitti, Consuelorita Cosentini, Maria Rosaria Cozza, Luisa Denti, Francesca di Ciaula, Era Enesi,
Nadia Frasson, Benedetta Galli, Elisa Gestri, Elena Ghini, Tea Giobbio, La Valse, Matuschka,
Sükran Moral, Sara Pavan, Valentina Picco, Egle Picozzi, Rita Santanatoglia,
Adriana Scalise, Brigitte Tast, Roberta Toscano, Anna Voig, Stefania Zorzi
A cura di: Giorgio Bonomi
Sede: Centro per l'Arte Contemporanea Trebisonda, via Bramante 26, 06122, Perugia
Inaugurazione: venerdì 4 ottobre 2024, ore 18
Apertura: dal 4 ottobre al 24 novembre 2024
Orari: venerdì, sabato e domenica ore 17.30 - 19.30 o su appuntamento al 3315793797 3381593981. Ingresso libero (visione consigliata ad un pubblico adulto)
Catalogo in mostra: freemocco edizioni
Comunicazione: a cura di Brand Culturale
Patrocinio: evento patrocinato dal Comune di Perugia, sponsor tecnico Stamperia Morlacchi.
Questa mostra prende corpo dalle ricerche di Giorgio Bonomi sugli autoritratti fotografici di artiste/i, raccolti nei tre volumi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Rubbettino editore, già pubblicati, e nel quarto in corso di stampa, dove compaiono molte artiste che, nella pratica di autoscatto, hanno ripreso anche il proprio sesso. Qui se ne propone una selezione.
Preliminarmente va chiarito che la tematica trattata non ha caratteristiche voyeuristiche né pornografiche, bensì è in linea con l’impostazione della ricerca sul “corpo in autoscatto” in cui, appunto, è evidenziata la pratica/filosofia dell’autoscattarsi che consiste quasi sempre nella “solitudine” del soggetto che è parte attiva e passiva dell’opera.
“Origine del mondo” è il titolo, oramai è noto, di un famoso quadro di Gustave Courbet, realizzato nel 1866 e tenuto “segreto”, o meglio “segregato”, fino al 1988, anno in cui finalmente fu esposto al pubblico, e poi donato nel 1995 al Musée d’Orsay ove tuttora si può ammirare.
L’opera rappresenta, per la prima volta in maniera realistica (fotografica) la vulva di una donna che appare con le gambe aperte e senza volto (l’assenza del volto, e quindi dell’identificazione, toglie ogni soggettività e rende l’immagine universale).
Dopo il capolavoro di Courbet occorrerà attendere anni per vedere nelle opere d’arte (a parte le fotografie pornografiche che non sono quasi mai arte) la riproduzione della vulva.
Le artiste presenti in questa mostra possono “raggrupparsi” in una sorta di sezioni a seconda del modo simile con cui hanno affrontato il loro lavoro.
Il primo “raggruppamento” vede quelle artiste che hanno ripreso il proprio sesso in modo “courbetiano”, cioè realisticamente, “al naturale”, quasi anatomicamente, senza manipolazioni o con interventi minimi che non mutano il realismo delle immagini.
Un secondo raggruppamento è costituito da quelle artiste che si sono fotografate il sesso in modo “semplice”, a volte “pudicamente”.
Altre artiste nascondono il loro sesso con oggetti ma soprattutto con fiori, ottenendo delle composizioni poetiche, quasi liriche.
Un altro gruppo di artiste dimostra un forte legame con la natura, sia come ambiente in cui collocare il proprio corpo da autofotografare, sia come elementi, vegetali o animali, da porre su se stesse.
È presente, inoltre, una serie di artiste che presentano la loro “origine del mondo” in modo ironico, con giustapposizioni, con interventi di colore o di scrittura sul proprio corpo ed anche in altri modi.
Poi abbiamo artiste che operano con una poetica che oscilla tra la denuncia e la provocazione, il cui confine è assai sottile e quasi impercepibile.
Infine sono presenti artiste il cui lavoro si può definire di “sperimentazione” per il tipo stesso di stampa e/o d’intervento sull’autoritratto originale.
Per comprendere meglio questa iniziativa, si devono evidenziare tre concetti fondamentali. Il primo consiste nel considerare l’autoritratto/autoscatto non come una dimostrazione di sciocca vanità bensì come necessità di autoconoscenza e di autoidentificazione. Il secondo concetto si riferisce al fatto che nell’autoidentificazione il riprendere il proprio sesso è, per le donne, una forma di liberazione e di sottolineatura del sé, proprio per tutto quello che la cultura maschilista ha detto e praticato, nei secoli, in relazione al sesso femminile. L’ultimo concetto da ribadire è quello per cui molto raramente questi autoritratti mostrano il volto dell’artiste: ciò non per falso pudore o banale perbenismo ma perché l’immagine senza volto perde la soggettività e si pone come “universale” cioè attinente a tutte le donne.
La comunicazione dell’evento è a cura di Brand Culturale, un'agenzia creativa transdisciplinare che immagina, sviluppa e promuove progetti per generare sinergie produttive tra cultura, sapere e mondo dell’impresa. Ed in questo caso, sul terreno dell’arte contemporanea, intreccia il suo cammino con l’azione di Trebisonda.
Brand Culturale
Palazzo Graziani, Via della Luna n.17 - Perugia
Tel. +39 075 8429404 / +39 075 8426396 Mobile +39 348 2301906
hello@brandculturale.it www.brandculturale.it
Relazioni con la stampa per Brand Culturale: Danilo Nardoni - tel. 349 1441173 danilo@brandculturale.it
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04
ottobre 2024
La solitudine dell’Origine del mondo. Autoscatti di artiste
Dal 04 ottobre al 24 novembre 2024
arte contemporanea
Location
TREBISONDA CENTRO PER LE ARTI VISIVE
Perugia, Via Donato Bramante, 26, (Perugia)
Perugia, Via Donato Bramante, 26, (Perugia)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica ore 17.30 - 19.30 o su appuntamento al 3315793797 3381593981. Ingresso libero (visione consigliata ad un pubblico adulto)
Vernissage
4 Ottobre 2024, ore 18
Editore
Freemocco Edizioni
Autore
Curatore
Autore testo critico