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In Scena: gli spettacoli e i festival della settimana, dal 30 settembre al 6 ottobre
Teatro
In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 30 settembre al 6 ottobre.
Danza e teatro
Catherine Gaudet al Festival Aperto Reggio Emilia
Con The Pretty Things, in prima italiana al Festival Aperto Reggio Emilia, venerdì 4 ottobre, al Teatro Cavallerizza, la coreografa franco-canadese Catherine Gaudet, presenta un’opera ipnotica, una danza atletica e di resistenza, che affascina, stupisce e destabilizza, come tutte le sue proposte coreografiche, che spesso passano attraverso la ripetizione dei gesti e la modulazione dei corpi, fino a incrinare la superficie delle cose.
The Pretty Things è un pezzo per cinque danzatori i cui corpi si muovono al ritmo del metronomo, in una partitura coreografica dai movimenti semplici e meccanici, che richiede un rigore ineccepibile. Una musica che è ritmo: voci femminili delicate, elaborate sinteticamente, che respirano battiti, e creano un’ossatura forte, un regime musicalmente regolato. Un lavoro che viene presentato come la maturazione del linguaggio artistico della coreografa, una «Ricerca sotto il corpo dove i desideri possono rinascere sotto il peso della costrizione», che mette a nudo le contraddizioni del nostro tempo. Il punto di partenza di questa coreografia è stato l’esame delle connessioni e delle risonanze, che ha dovuto ridefinire con i suoi danzatori durante le restrizioni da Covid-19. Ma anche il rovescio delle connessioni, ovvero il concetto di disimpegno e liberazione, può essere fortemente percepito.
Sharon Eyal e Ioannis Mandafounis a Torinodanza
Into the Hairy è il frutto della collaborazione tra la coreografa Sharon Eyal e l’artista Gai Behar, il compositore gallese Koreless, e Christian Dior Couture per i costumi di Maria Grazia Chiuri (dal 3 al 5 ottobre alle Fonderie Limone di Moncalieri). La danza di L-E-V è seduttiva, elusiva, raffinata, e Sharon Eyal crea mondi ultra-stilizzati popolati da creature sensuali e irraggiungibili.
In Into the Hairy i ballerini non appaiono interamente umani, seppur manifestando una carnalità disturbante: i loro corpi sono longilinei e slanciati, avvolti da tutine in lycra per enfatizzare le linee della coreografia. Insieme a Gai Behar, co-creatore di questo lavoro, Sharon Eyal trasforma il corpo in un oggetto di indefinibile desiderio, mescolando la danza dei club underground con il balletto classico. Lo stile è quello che da sempre contraddistingue il duo Eyal-Behar: movimento, musica e spazio si intersecano, la danza esce dai suoi canoni convenzionali e viene spinta ben oltre i suoi confini, creando una sorta di rituale laico dai toni ancestrali che dà vita a un’esperienza unica.
Il solo Scarbo (4 e 5 ottobre, ore 19,30) è firmato dal coreografo Ioannis Mandafounis, nuovo direttore artistico della Dresden Frankfurt Company, ed eseguito dalla danzatrice e artista poliedrica Manon Parent. Il titolo è preso in prestito da una composizione per piano di Maurice Ravel, le cui note saranno eseguite dal vivo dal pianista Gabriele Carcano. Lo spettacolo esplora il ruolo della narrazione nella danza contemporanea in termini di funzione, forma e significato. La danzatrice stessa è al centro di questa narrativa, che riguarda l’interazione tra il corpo, l’anima e l’emozione: più lei danza, più il pubblico è attratto dal suo mondo interiore, ricco di tristezza, rabbia, gioia, impotenza e forza, emozioni evocate attraverso movimenti immediati e privi di filtri.
Ad Aosta T*Danse – Danse et technologie
Dal 2 al 6 ottobre in Valle d’Aosta La vision dell’ottava edizione di T*Danse – Danse et technologie, a cura di TiDA – Teatro Instabile di Aosta, s’ispira al concetto di “frattura”. Il Festival Internazionale della Nuova Danza di Aosta, è un appuntamento in cui le arti performative sperimentano la commistione tra i linguaggi e la relazione con nuovi pubblici, un laboratorio aperto in cui cimentarsi nella costruzione di una comunità inclusiva, collaborativa. T*Danse fa parte del progetto Montagne in movimento nell’ambito dei Progetti culturali, attività di valorizzazione dei beni culturali e iniziative in ambito artistico.
Alla direzione artistica del coreografo e danzatore valdostano Marco Chenevier, da quest’anno al si affiancano per la prima volta la danzatrice e coreografa Alessia Pinto e il duo artistico internazionale VestAndPage. 33 gli eventi in totale, un numero in crescita rispetto allo scorso anno, e sempre maggiore è il respiro internazionale della manifestazione, che vede crescere anche il numero di spettacoli e performance di artisti provenienti da altri continenti (di cui 3 saranno in prima assoluta e 2 in prima nazionale).
Si esibiranno: Giuliano Scarpinato/Cristian Cucco (Italia), Squarehead Productions/Darragh McLoughlin (Irlanda), Ondadurto Teatro/Margò Paciotti/H.E.R. (Italia), Sara Simeoni e Marcel Sparmann (Italia/Germania), Samaa Wakim (Palestina), 4bid/Irina Baldini (Italia/Finlandia), Nitsan Margaliot (Israele), Nicola Fornoni (Italia), Compagnia Artmayage/Florence Boyer (La Réunion), Compagnia Zahrbat/Brahim Bouchelaghem (Francia), PYUR (Germania).
Il programma su tdanse.et.
Anni Luce al Romaeuropa Festival
Nell’ambito del Romaeuropa Festival, a La Pelanda del Mattatoio, spazio dedicato al sostegno della creatività emergente del teatro italiano, con Anni Luce, la sezione a cura di Maura Teofili: non una semplice proposta di spettacoli ma un vero e proprio laboratorio aperto all’incontro con il pubblico. Se il regista e attore Pietro Giannini in La traiettoria calante fa proprio il teatro di narrazione per raccontare il crollo del ponte Morandi, Giulia Scotti unisce disegno dal vivo e teatro per dare vita a Quello che non c’è, poetico affondo in una storia di dipendenza (2 e 3 ottobre). Dal carattere più performativo, invece, Stiamo lavorando per voi (ci scusiamo per il disagio) proposto da Claudio Larena (3 ottobre).
Ma è il progetto POWERED BY REF a disegnare il cuore della sezione, aprendo uno spazio volto alla valorizzazione delle giovani forze creative della scena italiana under 30, nato dalla collaborazione tra Carrozzerie | n.o.t e 369gradi, e una rete di partner. Tre sono gli artisti selezionati per questa edizione e già impegnati in un percorso di residenze al fianco dei tutor scelti per accompagnare il loro processo creativo che offriranno allo sguardo degli spettatori il 5 e il 6 ottobre: Conferenza Balaam che, con il tutoraggio di Filippo Lilli, presenterà lo studio di Pezzo a due con dieci piante, Dimore Creative, collettivo di Lomazzo (CO) che affiancato da Babilonia Teatri presenterà Transenne e Sofia Naglieri performer e autrice che con il tutoraggio di Federica Rosellini lavora sul suo Devozioni per occasioni di emergenza. Il 5 e il 6 novembre, Usidebaug + Mezzopalco porta in scena Anse, spettacolo/concerto prodotto da La Corte Ospitale con ZPL e Usine Baug.
Gli anni di Marta Ciappina
Che cosa rappresenta lo scorrere degli anni? Qual è il rapporto tra memoria individuale e memoria collettiva? Come si danza una vita? Prendendo spunto dall’omonimo libro di Annie Ernaux – in cui la scrittrice immagina che la vita della protagonista stia su due linee perpendicolari, l’orizzontale con gli accadimenti ordinari, la verticale riservata agli eventi eclatanti – Marco D’Agostin con Gli anni costruisce una coreografia tra danza, parole, musica e immagini, per tentare di ricucire lo strappo tra quel che è successo un tempo e il modo in cui lo si vede ex post, ammantato di una strana irrealtà (al Teatro Studio Melato del Piccolo di Milano, dal 2 al 6 ottobre).
Marta Ciappina – interprete unica, nel panorama della danza italiana, per itinerario artistico e peculiarità tecniche – invita gli spettatori a giocare con la memoria, in una trama che intreccia piccola e grande storia, evocando episodi di cronaca, canzoni, pagine letterarie, frammenti di un passato comune.
Venere vs Adone di Enzo Cosimi
Nell’ambito de La Democrazia del Corpo, a Cango Cantieri Goldonetta di Firenze, il 5 e 6 ottobre, Enzo Cosimi nella nuova creazione Venere vs Adone, approfondisce, dopo la realizzazione del progetto Orestea|Trilogia della vendetta, la sua ricerca concentrandosi sul celebre poemetto shakespeariano. In un percorso attraversato da linguaggi e media diversi, rilegge la poetica del drammaturgo inglese creando un mosaico testuale e visivo dove si compongono, come tessere, elementi della contemporaneità e aspetti filologici. Il dramma di un amore non corrisposto, selvatico e ferale.
Il culto dell’immagine del corpo e della forza vitalistica dell’uomo, la relazione dominante con la natura, la violenza della morte sono tracce che percorrono la scrittura compositiva, e che arrivano dal barocco come echi e fantasmi a infestare il contemporaneo. I corpi di Alice Raffaelli e Leonardo Rosadini, che vengono qui riscritti, sono solcati da un eccesso che li trasforma, li devasta e li eleva allo stesso tempo. L’universo queer, che in Cosimi è stato al centro del lavoro sin dall’origine in una critica alla normatività, nel suo interesse per i margini e per l’irregolare, si evidenzia nella metamorfosi dei personaggi che si ribaltano, mettendo in crisi il rapporto antropocentrico con la natura, ibridandosi, lasciandosi attraversare da un vivente non addomesticabile.
FAROUT Live Arts Festival a Milano
Quarta edizione FAROUT Live Arts Festival, la manifestazione di arti performative contemporanee prodotta da BASE Milano – quest’anno dedicata al tema del convivialismo -, che raggiunge diversi luoghi e quartieri della città. Tra questi, gli spazi di Armani/Silos, partner del festival. La manifestazione punta l’attenzione sulle arti dal vivo, dall’installazione all’arte pubblica, dalla danza al teatro, mantenendo sempre un focus sulla dimensione performativa e transdisciplinare.
L’inaugurazione, il 3 ottobre, sarà con l’Opening Act e lo svelamento dell’installazione di Ulla von Branderburg. Tra gli artisti, Salvo Lombardo con la performance Breathing Room che esplora il respiro come atto poetico e che vedrà la partecipazione di Silvia Calderoni. Il vigore punk nella coreografia di Katerina Andreou condurrà una riflessione sulle molteplici dimensioni della vivibilità. E poi ancora, l’origine del gesto indagato dal corpo di Martina Gambardella, il vibrato di Nunzia Picciallo e l’equilibrio scultoreo di Claudia Catarzi con l’ultimo suo lavoro 14.610.
Ad arricchire il palinsesto sarà l’approfondimento del programma PRESENT! co-curato con Giulia Traversi, in cui cinque giovani artisti come Marta Bellu, Diana Anselmo, Kelly Ardens, Giuseppe Communiello e Camilla Guarino portano in scena la questione complessa dell’accessibilità. E ancora Eva Bubla degli AzkonaToloza, Ruggero Franceschini e Zelda Soussan, Alice Ripoll dei Muta Imago e Basel Zaraa. Gli artisti associati di BASE – Mombao, Elisabetta Consonni e CORPS CITOYEN – presenteranno le loro nuove produzioni a conclusione di un intenso triennio di lavoro congiunto.
Programma su base.milano.it.
Le nuove frontiere della scena britannica
La ventitreesima edizione di Trend – Nuove Frontiere della scena britannica curata da Rodolfo di Giammarco, in programma dal 3 ottobre al 17 novembre presso il Teatro Belli di Roma, affronta temi centrali e urgenti come la violenza di genere e il ruolo della donna nella società contemporanea. Attraverso una selezione di testi che spaziano da autrici e autori emergenti a nomi affermati, il festival offre una prospettiva profonda e sfaccettata sulla condizione femminile, attraverso voci di donne forti e storie intense.
Si parte con Ismene/Antigone (Pale Sister) di Colm Toìbìn – con Francesca Bianco e Eleonora Tosto, adattamento e regia Carlo Emilio Lerici -, una rilettura in chiave femminista del mito di Antigone, in cui Ismene, la sorella silenziosa, dà voce al conflitto tra obbedienza e resistenza, esplorando la lotta delle donne contro l’oppressione e la loro ricerca di autonomia in un mondo patriarcale. Segue please, feel free to share di Rachel Causer, che esplora i confini della condivisione personale nell’era digitale.
Penelope Skinner in Eigengrau affronta le dinamiche di genere, mettendo in luce come le donne lottino per l’autonomia e l’autodeterminazione in un mondo dominato da stereotipi maschili; mentre in Fucked riflette sulla vulnerabilità femminile e la rabbia repressa, che esplora il modo in cui le donne affrontano il dolore e il trauma. Faith Healer di Brian Friel indaga il potere e la fede, mentre Meat di Gillian Greer affronta le conseguenze della violenza sessuale.
Il programma completo su teatrobelli.it.
Riapre il Teatro Ateneo di Roma
Dopo la serata inaugurale del 26 settembre con Eraclidi di Euripide, uno dei luoghi più rilevanti e iconici della storia del teatro italiano riapre ufficialmente le sue porte e lo fa con un cartellone di grande pregio culturale, consono alla sua storia straordinaria. Il Nuovo Teatro Ateneo è un’istituzione culturale di grande rilevanza che si inserisce nella lunga tradizione teatrale e accademica della città di Roma e di tutta la storia del teatro italiano (il Teatro Ateneo fu costruito nel 1935).
Il Nuovo Teatro Ateneo presenta dal 26 settembre al 19 dicembre 2024 la sua Stagione teatrale sperimentale. Il primo spettacolo in cartellone sarà martedì 1° ottobre, Roberto Baggio di e con Davide Enia. Roberto Baggio è un monologo commissionato dalla Stiftung Fussball & Kultur EURO 2024 della UEFA e dal Ministero della Cultura della Germania per il festival Stadion der Träume (10 maggio -14 giugno 2024, Monaco di Baviera).
Il monologo, diretto da Davide Enia e interpretato da Robert Dölle, ha inaugurato il festival il 10 maggio 2024. Il testo, scritto intervistando medici e infermieri di Emergency, racconta di chi vive e lavora nelle zone di guerra, partendo dall’omonimia tra un medico anestesista e il calciatore. I gol di Roberto Baggio diventano metafore, spiragli di luce per ragionare e discutere sulle cose del mondo: la presenza del male, l’insensatezza della guerra, la fragilità del talento, la bellezza del gesto puro e assoluto.
Dancescreen in the Land all’Antica Fornace del Canova
Prosegue la tappa conclusiva e più lunga del Festival Dancescreen in the Land a Roma, giunto alla terza edizione, con spettacoli site specific. Avvolti da un guscio di pietra che ci rimanda al ‘700, siamo nella Antica Fornace del Canova dove il grande artista neoclassico cuoceva i suoi bozzetti in terracotta. Un luogo evocativo nella via romana eletta dallo scultore veneto come suo studio diffuso. Qui il Festival si chiude con un omaggio al grande ballerino Roland Petit nel centenario della nascita.
Dal 1 al 10 ottobre va in scena la coproduzione In arte Maddalena della Canova22 con Mandala Dance Company e Aps Magica, spettacolo multidisciplinare tra interpreti dal vivo e proiezioni nello spazio in cui danzano. Si tratta della terza evoluzione sulla figura della Maddalena, già interpretata da Maria Concetta Borgese, con un nuovo intervento di Paola Sorressa e altre cinque danzatrici: ispirandosi alle rappresentazioni di questa donna da parte di grandi artisti nei secoli, le performance prendono spunto anche dalla origine storica e dalle interpretazioni leggendarie della figura della Maddalena. La regia è di Fiorenza D’Alessandro e Laura Fusco.
Nel gioco degli scacchi dello Zugzwang
I coreografi e danzatori Elisabetta Lauro e Gennaro Andrea Lauro sono i protagonisti di Zugzwang (una produzione Sosta Palmizi, Compagnie Meta, Cuenca/Lauro, al teatro della Contraddizione di Milano dal 4 al 6 ottobre, per la rassegna In Controdanza). Nel gioco degli scacchi lo Zugzwang indica il momento in cui si è obbligati a fare una mossa, nonostante ci si senta impossibilitati a farlo, poiché si sa che, muovendo, qualcosa andrà sicuramente perduto, se non addirittura tutto.
E allora cosa muovere, e soprattutto come muovere? Fino a che punto il movimento è uno slancio vitale e quando diventa una fuga o uno stallo? Due individui, fratello e sorella, si ritrovano come pedine all’interno di una scacchiera, un labirinto di figure in cui sono racchiuse tutte le loro possibilità di movimento e di relazione. A ogni figura corrisponde un mondo, un enigma da attraversare e decifrare.
Tra deviazioni, incastri e impasses i due provano a disinnescare il gioco, piegandone le regole e chiedendosi quanta libertà sia concessa in un ordine prestabilito. Lo spettacolo è selezionato per la prossima NID – Italian Dance Platform 2024.