-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Catania Comunità dei Saperi: approda in città Il Premio Internazionale delle Arti 2024
Premi
di Giulia Papa
A pochi giorni dall’apertura della mostra del Premio Internazionale delle Arti 2024 – in programma dal 18 ottobre al 15 dicembre e diffuso nelle sedi di Fondazione Brodbeck, Fondazione Puglisi Cosentino, Teatro Massimo Bellini e Palazzo della Cultura, incontriamo Lina Scalisi, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Catania, per parlare con lei del prestigioso premio.
Cosa significa per lei il tema scelto, “ Comunità di Saperi”, per questa importante edizione del Premio Internazionale delle Arti 2024?
«Rappresenta una riflessione profonda e simbolica sul ruolo dell’arte e della cultura nella costruzione di una rete di conoscenze condivise, dove le competenze, le idee e le esperienze di ogni individuo si intrecciano in un dialogo costante e fecondo. In un mondo sempre più frammentato, questo tema ci invita a considerare l’importanza della collaborazione interdisciplinare, dell’incontro tra tradizione e innovazione, e del dialogo tra le diverse arti, culture e società. L’Accademia di Belle Arti di Catania, con la sua storia e il suo impegno nella formazione dei giovani artisti, è perfettamente in sintonia con questa visione. La nostra istituzione è una comunità in cui tutti contribuiscono alla costruzione di un patrimonio di conoscenze che va oltre i confini individuali e nazionali. Il Premio Internazionale delle Arti 2024 e la sua “Comunità di saperi” ci invita a guardare al futuro con la consapevolezza che è solo attraverso l’interazione e lo scambio che possiamo costruire una società più consapevole, aperta e creativa».
Cosa significa un evento di tale portata per l’Accademia di Belle Arti, per lei e per gli studenti ?
«È un’opportunità straordinaria di visibilità e prestigio, ma soprattutto un’occasione di crescita per l’intera comunità accademica. Per me, in qualità di Presidente, è motivo di grande orgoglio poter ospitare e partecipare a una manifestazione che riconosce l’eccellenza artistica a livello internazionale, promuovendo allo stesso tempo i valori dell’arte come strumento di dialogo, inclusione e innovazione.Per gli studenti, questo evento è di importanza cruciale. Non solo hanno la possibilità di confrontarsi con artisti affermati e con i loro pari provenienti da altre realtà culturali, ma possono anche vedere riconosciuti i propri talenti e le proprie visioni in un contesto che celebra la creatività e la ricerca artistica. Il Premio offre loro una piattaforma per esporre il proprio lavoro, accedere a nuove opportunità professionali e costruire reti che potranno rivelarsi fondamentali nel loro percorso futuro. In definitiva, il Premio Internazionale delle Arti è un riconoscimento al nostro impegno educativo e culturale, ed è un’occasione per dimostrare che l’arte, con la sua capacità di unire e stimolare la riflessione, è più che mai rilevante nel mondo di oggi».
Che cosa si aspetta da questa dizione del Premio ?
«Da questa edizione del Premio Internazionale delle Arti 2024 mi aspetto una manifestazione che non solo celebri il talento artistico, ma che possa anche rafforzare il dialogo tra culture, discipline e generazioni diverse. Il tema “Comunità di Saperi” ci invita a creare connessioni significative, e credo che il Premio possa diventare un vero e proprio spazio di scambio, in cui si intrecciano tradizione e innovazione, tecnica e creatività, radici locali e visioni globali.Mi aspetto poi che questa edizione continui a promuovere l’eccellenza artistica, portando alla ribalta giovani artisti emergenti, ma anche consolidando il legame tra istituzioni accademiche, professionisti del settore e il pubblico. In particolare, auspico che l’evento favorisca una riflessione sul ruolo dell’arte nella società contemporanea, come catalizzatore di cambiamento e come veicolo di conoscenza e consapevolezza. Insomma, spero che questa edizione sia un momento di crescita per tutti i partecipanti, in cui l’arte non solo venga celebrata, ma anche valorizzata come strumento di condivisione e trasformazione sociale».
Recentemente si sono concluse le domande per il nuovo dottorato di ricerca in “SCIENZE DELLA PRODUZIONE ARTISTICA E DEL PATRIMONIO”, quali sono le ricerche e gli obiettivi che si intendono raggiungere?
«Il Dottorato di Ricerca in “Scienze della Produzione Artistica e del Patrimonio” dell’Accademia di Belle Arti di Catania è un progetto ambizioso che unisce innovazione, sostenibilità e ricerca artistica di alto livello. Si sviluppa su due istanze fondamentali. La prima segue le priorità dell’Unione Europea e del PNRR, concentrandosi su temi centrali per il futuro delle arti: la gender equality, la digitalizzazione e la smaterializzazione delle opere, la condivisione democratica dei saperi, la sostenibilità ambientale, l’etica della tutela del patrimonio culturale e il suo valore coesivo e inclusivo, senza dimenticare il concetto di pubblica utilità dell’arte. La seconda istanza promuove e valorizza la produzione culturale degli artisti, incoraggiando ricerche che esplorano il loro ruolo nella società contemporanea. Si mira a sostenere progetti che mettano in luce il potenziale trasformativo dell’arte, e che al tempo stesso promuovano una visione innovativa e inclusiva del patrimonio culturale, capace di dialogare con le sfide del nostro tempo».