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Roberto Ghezzi – L’imponderabile grafia della Natura
L’arte di Ghezzi unisce Arte e Scienza, creando le “Naturografie”: tele e carte preparate dall’artista vengono immerse in natura e trasformate da agenti atmosferici. La Natura “disegna” con l’uomo. Ghezzi esplora luoghi estremi collaborando con istituzioni scientifiche per connettere arte e ambiente
Comunicato stampa
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Il mondo artistico di Ghezzi si inserisce in quel filone di indagine che vede Arte e Scienza camminare in parallelo ed anzi serenamente intersecarsi per dar luogo ad opere dal forte accento lirico.
Ghezzi le chiama “Naturografie” per indicare che la “grafia”, l’elemento segnico contenuto nell’opera, è appannaggio della Natura in quanto i supporti quali le tele e le carte, opportunamente preparati e “iniziati” dall’artista, vengono poi immersi in elementi naturali quali acqua, ghiaccio o terreno ed ivi lasciati a “maturare” o meglio a trasformarsi attraverso gli agenti atmosferici, la pioggia, il sole, le maree, lo scioglimento dei ghiacci, altri elementi organici, la flora e la fauna presenti sul territorio che vengono “inglobati” tutti dentro l’opera. La Natura in tal modo è invitata a “dipingere” il supporto così come fa l’artista. Sì, perché alla fine l’opera compiuta è senz’altro una “pittura” iniziata dall’uomo e terminata dalla Natura in un connubio, una interrelazione e una intersezione tra i due che ha un che di magico e lirico al tempo stesso.
Ghezzi è noto per i suoi viaggi in luoghi estremi del globo terrestre: dalla Groenlandia, al Sud Africa, dalla Danimarca alla Norvegia, alla Patagonia; ha lavorato con istituzioni scientifiche come l’Università di Roma La Sapienza, il CNR, gli Istituti Italiani di Cultura e i Consolati Italiani sparsi nel mondo per realizzare questo suo personale sogno di collaborazione artistica e pittorica che unisce in una intima connessione l’uomo e l’ambiente.
Ghezzi introduce un nuovo vocabolario e un nuovo modello di declinazione visiva del fenomeno artistico, attraverso l’enunciazione di una forma inedita del fare arte.
Attraverso l’esplorazione di territori incontaminati o, a contrario, altamente inquinati del pianeta Ghezzi contribuisce a monitorare lo stato dell’ambiente a livello scientifico; ma la sua vera funzione resta quella di aver fornito una nuova modalità espressiva all’arte, un archetipo artistico tutto ancora da esplorare ed espandere.
Ghezzi le chiama “Naturografie” per indicare che la “grafia”, l’elemento segnico contenuto nell’opera, è appannaggio della Natura in quanto i supporti quali le tele e le carte, opportunamente preparati e “iniziati” dall’artista, vengono poi immersi in elementi naturali quali acqua, ghiaccio o terreno ed ivi lasciati a “maturare” o meglio a trasformarsi attraverso gli agenti atmosferici, la pioggia, il sole, le maree, lo scioglimento dei ghiacci, altri elementi organici, la flora e la fauna presenti sul territorio che vengono “inglobati” tutti dentro l’opera. La Natura in tal modo è invitata a “dipingere” il supporto così come fa l’artista. Sì, perché alla fine l’opera compiuta è senz’altro una “pittura” iniziata dall’uomo e terminata dalla Natura in un connubio, una interrelazione e una intersezione tra i due che ha un che di magico e lirico al tempo stesso.
Ghezzi è noto per i suoi viaggi in luoghi estremi del globo terrestre: dalla Groenlandia, al Sud Africa, dalla Danimarca alla Norvegia, alla Patagonia; ha lavorato con istituzioni scientifiche come l’Università di Roma La Sapienza, il CNR, gli Istituti Italiani di Cultura e i Consolati Italiani sparsi nel mondo per realizzare questo suo personale sogno di collaborazione artistica e pittorica che unisce in una intima connessione l’uomo e l’ambiente.
Ghezzi introduce un nuovo vocabolario e un nuovo modello di declinazione visiva del fenomeno artistico, attraverso l’enunciazione di una forma inedita del fare arte.
Attraverso l’esplorazione di territori incontaminati o, a contrario, altamente inquinati del pianeta Ghezzi contribuisce a monitorare lo stato dell’ambiente a livello scientifico; ma la sua vera funzione resta quella di aver fornito una nuova modalità espressiva all’arte, un archetipo artistico tutto ancora da esplorare ed espandere.
24
novembre 2024
Roberto Ghezzi – L’imponderabile grafia della Natura
Dal 24 novembre al 24 dicembre 2024
personale
Location
ART1307 STUDIO GALLERY
Napoli, Rampe San Antonio a Posillipo, (NA)
Napoli, Rampe San Antonio a Posillipo, (NA)
Orario di apertura
da lunedi a venerdi 9 e 30 - 13 e il pom. su appuntamento
Vernissage
24 Novembre 2024, dalle 11 alle 17
Sito web
Ufficio stampa
ART 1307 Istituzione Culturale ph: +3908118336574c
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione