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L’Antico Lavatoio di Guidonia si apre all’arte contemporanea: l’opera di Emanuele Fasciani
Arte contemporanea
di redazione
Come negli antichi riti, l’acqua si fa portavoce di purezza e salvezza, eliminando qualsiasi impurità: questo il senso dell’opera site specific Crisopèa realizzata dall’artista Emanuele Fasciani nell’Antico Lavatoio di Guidonia Montecelio nell’ambito di Lazio Contemporaneo 2022, a cura di Valentina Muzi e visibile fino al 31 ottobre 2024. Fragili rami di cera e bitume fuoriescono dalle cisterne che, seguendo il corso dell’acqua in una sorta di rito di rigenerazione, entrano in dialogo con le originali vasche interne, risalenti all’Ottocento, che contraddistinguono il Lavatoio di Guidonia Montecelio.
«Il mio lavoro è contraddistinto da una penetrante matericità, che vede nell’utilizzo di miscele versatili, principalmente cere e bitume, un segno tangibile della trasmutazione della materia», ci ha raccontato l’artista Emanuele Fasciani. «La scelta cromatica è dettata da una necessità allegorica, il nero che utilizzo, infatti, proviene dalla stratificazione del bitume; la formazione stessa di questo materiale è per me un richiamo alla filosofia alchemica, alla Nigredo, prima fase dell’itinerario orientato alla realizzazione dell’Opus. D’altro canto l’oro assolve la funzione di perfezionamento, di raggiungimento di uno stadio superiore filosofico e della sostanza. Il mio interesse riflette una trasformazione non solo della materia in quanto tale, come si può evincere osservando i miei lavori, ma soprattutto della materia sul piano allegorico, divenendo simbolo di un’esistenza mutevole, in perenne ricerca e perfezionamento. In questa chiave, mediante le mie opere pittoriche, scultoree e installative, rileggo testi e personaggi della tradizione filosofico-letteraria di varie epoche e culture».
Dalla cupezza del nero alla luminosità dell’oro, l’opera intende valorizzare lo storico lavatoio, riconvertito a spazio espositivo dopo un recente restauro, rendendolo nuovamente parte attiva della comunità locale.
«Lungo l’intero percorso espositivo, l’opera continua a emergere, come a prendere aria, vigore, per trovare un nuovo contatto con la realtà. Agli occhi del pubblico i toni cupi del nero si accendono e la luminosità dell’oro risplende a contatto con l’acqua, facendosi specchio dove ognuno può riflettersi. Questa circolarità, data dal processo di trasmutazione continua dei materiali, trova il suo arresto nell’ultima vasca dove una scultura a mezza luna si poggia sul fondo, innalzandosi sino al pelo dell’acqua», ha sottolineato la curatrice Valentina Muzi.
«Il progetto Crisopèa intende riportare al centro della comunità un luogo storico di Guidonia Montecelio attraverso i codici dell’arte contemporanea. Questi entrano in dialogo con l’Antico Lavatoio Ottocentesco, senza snaturarlo, ma valorizzandolo. L’opera di Emanuele Fasciani è stato il primo progetto mai realizzato all’interno delle vasche e ci auguriamo che questo sia l’inizio di un progetto più ampio, che vedrà protagonisti tanti artisti, italiani e non, restituendo al pubblico la loro ricerca e il loro operato in un luogo tanto suggestivo quanto identitario».
Il progetto ha previsto anche due talk che si sono svolti il 12 e il 19 ottobre presso l’Antico Lavatoio a cui hanno preso parte, oltre a Emanuele Fasciani, anche l’artista Christophe Constantin, il curatore Riccardo Paris, l’Assessore alla cultura di Guidonia Montecelio Claudio Zarro, la giornalista Caterina Angelucci, con la moderazione di Valentina Muzi. I due talk, in cui si è indagato il valore dell’arte contemporanea per la comunità, hanno coinvolto anche la cittadinanza e l’amministrazione di Guidonia si è resa disponibile a proseguire un dialogo con gli artisti con lo scopo di valorizzare i luoghi della cultura del territorio.