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Leiko Ikemura – Mia Mamma Roma
Tim Van Laere Gallery Rome è lieta di presentare Mia Mamma Roma, la terza mostra personale dell’artista di fama internazionale Leiko Ikemura. L’artista presenta in questa mostra una nuova serie di dipinti, continuando il suo motivo delle Girls, insieme a due sculture.
Comunicato stampa
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Tim Van Laere Gallery Rome è lieta di presentare Mia Mamma Roma, la terza mostra personale dell'artista di fama internazionale Leiko Ikemura. L’artista presenta in questa mostra una nuova serie di dipinti, continuando il suo motivo delle Girls, insieme a due sculture.
Ikemura sente ancora un legame molto speciale con Roma, essendo stata la prima città in cui è arrivata dopo aver lasciato il Giappone per l’Europa in giovane età. “La lunga storia della città, l'antico Impero Romano e le fondamenta archeologiche mi affascinano. Sento le stratificazioni del tempo e vedo le tracce di storie di quasi 3000 anni vivide nei volti delle persone per strada”, dice l’artista. Il titolo della mostra Mia Mamma Roma rivela anche la sua grande affinità con il cinema italiano, in particolare con i film del regista italiano Pier Paolo Pasolini (1922-1975). La sua visione intima e l’approccio anticonformistico ai diversi aspetti della condizione umana hanno lasciato una profonda impressione su Ikemura. La presenza del regista viene percepita entrando nello spazio espositivo attraverso una selezione di fotogrammi del suo secondo film, Mamma Roma
(1962), la storia di una madre che cerca di sfuggire alla propria storia per assicurare un futuro migliore al figlio trascurato. Alla stregua di Pasolini, Ikemura condivide l'interesse per l'umanizzazione di personaggi spesso trascurati dalla società e si interroga sulle nostre condizioni morali e su come trovare l'armonia in un mondo fratturato dai nostri pregiudizi.
Diventa evidente nella serie di dipinti che Ikemura ha iniziato negli anni Novanta e a cui sta ancora lavorando, intitolata Girls, un netto cambiamento stilistico. Questi dipinti possono essere visti come una critica velata alla rappresentazione della figura femminile come passiva e senza voce nell'arte visiva. Si tratta di delicate silhouette dai colori fluidi che incontrano lo spettatore come un'apparizione, intessuta di luce, contrasto e trasparenza. Mentre le figure precedenti spesso irradiavano un misto di innocenza, vulnerabilità e malinconia, le sue nuove opere rivelano un affascinante lato coraggioso. Queste ragazze si risvegliano nel nostro tempo di incertezza, dove l'artista lascia le loro narrazioni aperte agli spettatori per far sì che i loro pensieri sull'infanzia, sul raggiungimento dell’età adulta e sulla maternità possano incontrarsi. Questi dipinti sono presentati insieme a due sculture. La scultura Mia Mamma Roma rivela una figura dalla forma di un vaso, che incarna concetti come rifugio, protezione, sicurezza, nutrimento e maternità, metafora ultima della creazione.
Leiko Ikemura è nata in Giappone e ora vive a Berlino, in Germania. Ha avuto una carriera molto acclamata, che si estende per oltre cinque decenni. Ikemura ha lasciato il Giappone nel 1972 e ha studiato arte a Siviglia, in Spagna, prima di trasferirsi in Svizzera nel 1979 e poi in Germania negli anni Ottanta. È evidente nel suo approccio verso il lavoro e verso il mondo l'influenza delle diverse culture in cui ha vissuto. Le opere di Ikemura sono state presentate alla Biennale di Tokyo (1988) e alla Biennale di Melbourne (1999). I suoi lavori si trovano in importanti collezioni pubbliche presso, tra gli altri, Centre Pompidou (FR); Museum Ludwig (DE); Kunstmuseum Basel (CH); Fundación Centro de Arte Caja de Burgos (ES); National Art Center (JP); MOMAT - The National Museum of Modern Art (JP); MAC's - Musée des Arts Contemporains (BE); Sainsbury Centre for Visual Arts (UK); Kunstmuseum Ahrenshoop (DE); Nevada Museum of Art (US); Museum for Ostasiatische Kunst Köln (DE); Neues Museum Nürnberg (DE) e Kunstmuseum Liechtenstein (LI).
Ikemura sente ancora un legame molto speciale con Roma, essendo stata la prima città in cui è arrivata dopo aver lasciato il Giappone per l’Europa in giovane età. “La lunga storia della città, l'antico Impero Romano e le fondamenta archeologiche mi affascinano. Sento le stratificazioni del tempo e vedo le tracce di storie di quasi 3000 anni vivide nei volti delle persone per strada”, dice l’artista. Il titolo della mostra Mia Mamma Roma rivela anche la sua grande affinità con il cinema italiano, in particolare con i film del regista italiano Pier Paolo Pasolini (1922-1975). La sua visione intima e l’approccio anticonformistico ai diversi aspetti della condizione umana hanno lasciato una profonda impressione su Ikemura. La presenza del regista viene percepita entrando nello spazio espositivo attraverso una selezione di fotogrammi del suo secondo film, Mamma Roma
(1962), la storia di una madre che cerca di sfuggire alla propria storia per assicurare un futuro migliore al figlio trascurato. Alla stregua di Pasolini, Ikemura condivide l'interesse per l'umanizzazione di personaggi spesso trascurati dalla società e si interroga sulle nostre condizioni morali e su come trovare l'armonia in un mondo fratturato dai nostri pregiudizi.
Diventa evidente nella serie di dipinti che Ikemura ha iniziato negli anni Novanta e a cui sta ancora lavorando, intitolata Girls, un netto cambiamento stilistico. Questi dipinti possono essere visti come una critica velata alla rappresentazione della figura femminile come passiva e senza voce nell'arte visiva. Si tratta di delicate silhouette dai colori fluidi che incontrano lo spettatore come un'apparizione, intessuta di luce, contrasto e trasparenza. Mentre le figure precedenti spesso irradiavano un misto di innocenza, vulnerabilità e malinconia, le sue nuove opere rivelano un affascinante lato coraggioso. Queste ragazze si risvegliano nel nostro tempo di incertezza, dove l'artista lascia le loro narrazioni aperte agli spettatori per far sì che i loro pensieri sull'infanzia, sul raggiungimento dell’età adulta e sulla maternità possano incontrarsi. Questi dipinti sono presentati insieme a due sculture. La scultura Mia Mamma Roma rivela una figura dalla forma di un vaso, che incarna concetti come rifugio, protezione, sicurezza, nutrimento e maternità, metafora ultima della creazione.
Leiko Ikemura è nata in Giappone e ora vive a Berlino, in Germania. Ha avuto una carriera molto acclamata, che si estende per oltre cinque decenni. Ikemura ha lasciato il Giappone nel 1972 e ha studiato arte a Siviglia, in Spagna, prima di trasferirsi in Svizzera nel 1979 e poi in Germania negli anni Ottanta. È evidente nel suo approccio verso il lavoro e verso il mondo l'influenza delle diverse culture in cui ha vissuto. Le opere di Ikemura sono state presentate alla Biennale di Tokyo (1988) e alla Biennale di Melbourne (1999). I suoi lavori si trovano in importanti collezioni pubbliche presso, tra gli altri, Centre Pompidou (FR); Museum Ludwig (DE); Kunstmuseum Basel (CH); Fundación Centro de Arte Caja de Burgos (ES); National Art Center (JP); MOMAT - The National Museum of Modern Art (JP); MAC's - Musée des Arts Contemporains (BE); Sainsbury Centre for Visual Arts (UK); Kunstmuseum Ahrenshoop (DE); Nevada Museum of Art (US); Museum for Ostasiatische Kunst Köln (DE); Neues Museum Nürnberg (DE) e Kunstmuseum Liechtenstein (LI).
16
novembre 2024
Leiko Ikemura – Mia Mamma Roma
Dal 16 novembre 2024 al primo febbraio 2025
arte contemporanea
Location
Tim Van Laere Gallery
Roma, Via Giulia, 98, (RM)
Roma, Via Giulia, 98, (RM)
Orario di apertura
Martedì - sabato: 13:00 - 18:00
Vernissage
16 Novembre 2024, 17:00 - 20:00
Sito web
Autore