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TUTTIGATTI
Finissage 12 novembre ore18-21
fino al 20.12.24
TUTTIGATTI
Collettiva con 28 artisti
A curata da Claudia Ponzi,
In collaborazione
con Ilaria Centola, Ilaria Introzzi, Michela Ongaretti e Antonella Mazza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Appena si varca la soglia di Art Gallery Finestreria si ha ben presto la sensazione di essere scrutati. C’è una presenza, un osservatore invisibile a monitorare ogni passo e ad ascoltare ogni discorso. Una fluida macchia nera che si muove nello spazio bianco. È Fiore, la gatta mascotte della galleria.
L’affetto per questo piccolo felino paffutello ha ispirato la mostra TUTTIGATTI, collettiva con 27 artisti, curata da Claudia Ponzi, in collaborazione con Ilaria Centola, Ilaria Introzzi, Michela Ongaretti e Antonella Mazza, dal 12 novembre al 20 dicembre 2024.
La mostra collettiva presenta una varietà di piccoli felini, molto diversi tra loro: più astratti e più realistici, eleganti e buffi. Durante l’inaugurazione la micia Fiore farà capolino nei momenti più tranquilli. Ci sarà anche Cato, un altro amico gatto, con la sua addestratrice Claudia di Miao School.
L’iconografia del gatto col suo mistero ha avuto nei millenni un’immensa varietà di significati. Nell’antico Egitto questi animali erano letteralmente adorati come divinità, venivano imbalsamati e rappresentati con raffinate sculture. La dea Bastet, con corpo di donna e testa di gatta, era la dea della fertilità. In Grecia e a Roma si riteneva che il gatto fosse sacro a Diana, dea della caccia e divinità lunare, lo ritroviamo anche a Pompei nei mosaici della Casa del Fauno. Nel patriarcale Medioevo fu associato alla caccia alle streghe per la sua indole indipendente e il suo amore per le tenebre.
Nell’iconografia cristiana simboleggiava pigrizia e lussuria. Ci sono leggende che raccontano che la Vergine amava i gatti, che furono ben presto reintrodotti nelle famiglie per il loro prezioso lavoro di disinfestazione dei granai dai topi. Troviamo gatti dipinti con significati molto diversi nell’Ultima cena di Pietro Lorenzetti, nel San Girolamo nello studio di Antonello da Messina, la Madonna del gatto di Leonardo da Vinci, il Cenacolo di San Marco di Domenico Ghirlandaio, la Madonna della gatta di Giulio Romano, l’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto. Fino ad arrivare a Goya, all’Olympia di Manet, a Renoir, a Le chat noir il famoso locale di Montmartresimbolo della vita bohémienne a Parigi e poi Klee, Giacometti, Ligabue.
Il gatto ora è il protagonista, il soggetto indiscusso delle opere qui esposte. La mostra nasce dal connubio tra i lavori realizzati dagli artisti che hanno già lavorato con la galleria: Pietro Capogrosso, Piermario Dorigatti, Luisa Elia, Debora Fella, Paola Fonticoli, Patrizia Giambi, Alessandra La Marca, Nataly Maier, Adriano Moneghetti, Leo Ragno, Saverio Tonoli, Mariangela Zabatino e le opere selezionate dall’open call TUTTIGATTI: Martina Antonioni, Gennaro Cicalese, Alberto De Braud, Pilar Dominguez, Igor Grigoletto, Alek Lonati, Mina Palma Massaro, Giorgia Oldano, Muia Parapini, Valeria Papova, Francesco Quadri, Manuel Succhi, Ginevra Tarabusi, Roberto Urso, Ellen Vanholen.
All’interno dell’esposizione troviamo opere eseguite con tecniche molto diverse: astrazioni quasi monocromatiche e disegni dalle forme più o meno definite, che attraverso giochi di luci ed ombre ci lasciano intravedere piccoli felini. Pittura, disegno, incisione, vetro, poesia. I segni grafici astratti sembrano ricordare i loro graffi, la pittura cerca di catturare il loro movimento in costante oscillazione tra gli scatti fulminei della caccia, la rilassata lentezza nonchalant e la misteriosa fissità. Riflessioni che ci portano ad indagare gli atteggiamenti che i gatti generano nei loro ‘umani’: la gioia, la cura, la pazienza, le coccole, l’attesa, il gioco. TUTTIGATTI celebra l’amore e la reciproca connessione tra il gatto e il suo ‘umano’.
Testo di Antonella Mazza
L’affetto per questo piccolo felino paffutello ha ispirato la mostra TUTTIGATTI, collettiva con 27 artisti, curata da Claudia Ponzi, in collaborazione con Ilaria Centola, Ilaria Introzzi, Michela Ongaretti e Antonella Mazza, dal 12 novembre al 20 dicembre 2024.
La mostra collettiva presenta una varietà di piccoli felini, molto diversi tra loro: più astratti e più realistici, eleganti e buffi. Durante l’inaugurazione la micia Fiore farà capolino nei momenti più tranquilli. Ci sarà anche Cato, un altro amico gatto, con la sua addestratrice Claudia di Miao School.
L’iconografia del gatto col suo mistero ha avuto nei millenni un’immensa varietà di significati. Nell’antico Egitto questi animali erano letteralmente adorati come divinità, venivano imbalsamati e rappresentati con raffinate sculture. La dea Bastet, con corpo di donna e testa di gatta, era la dea della fertilità. In Grecia e a Roma si riteneva che il gatto fosse sacro a Diana, dea della caccia e divinità lunare, lo ritroviamo anche a Pompei nei mosaici della Casa del Fauno. Nel patriarcale Medioevo fu associato alla caccia alle streghe per la sua indole indipendente e il suo amore per le tenebre.
Nell’iconografia cristiana simboleggiava pigrizia e lussuria. Ci sono leggende che raccontano che la Vergine amava i gatti, che furono ben presto reintrodotti nelle famiglie per il loro prezioso lavoro di disinfestazione dei granai dai topi. Troviamo gatti dipinti con significati molto diversi nell’Ultima cena di Pietro Lorenzetti, nel San Girolamo nello studio di Antonello da Messina, la Madonna del gatto di Leonardo da Vinci, il Cenacolo di San Marco di Domenico Ghirlandaio, la Madonna della gatta di Giulio Romano, l’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto. Fino ad arrivare a Goya, all’Olympia di Manet, a Renoir, a Le chat noir il famoso locale di Montmartresimbolo della vita bohémienne a Parigi e poi Klee, Giacometti, Ligabue.
Il gatto ora è il protagonista, il soggetto indiscusso delle opere qui esposte. La mostra nasce dal connubio tra i lavori realizzati dagli artisti che hanno già lavorato con la galleria: Pietro Capogrosso, Piermario Dorigatti, Luisa Elia, Debora Fella, Paola Fonticoli, Patrizia Giambi, Alessandra La Marca, Nataly Maier, Adriano Moneghetti, Leo Ragno, Saverio Tonoli, Mariangela Zabatino e le opere selezionate dall’open call TUTTIGATTI: Martina Antonioni, Gennaro Cicalese, Alberto De Braud, Pilar Dominguez, Igor Grigoletto, Alek Lonati, Mina Palma Massaro, Giorgia Oldano, Muia Parapini, Valeria Papova, Francesco Quadri, Manuel Succhi, Ginevra Tarabusi, Roberto Urso, Ellen Vanholen.
All’interno dell’esposizione troviamo opere eseguite con tecniche molto diverse: astrazioni quasi monocromatiche e disegni dalle forme più o meno definite, che attraverso giochi di luci ed ombre ci lasciano intravedere piccoli felini. Pittura, disegno, incisione, vetro, poesia. I segni grafici astratti sembrano ricordare i loro graffi, la pittura cerca di catturare il loro movimento in costante oscillazione tra gli scatti fulminei della caccia, la rilassata lentezza nonchalant e la misteriosa fissità. Riflessioni che ci portano ad indagare gli atteggiamenti che i gatti generano nei loro ‘umani’: la gioia, la cura, la pazienza, le coccole, l’attesa, il gioco. TUTTIGATTI celebra l’amore e la reciproca connessione tra il gatto e il suo ‘umano’.
Testo di Antonella Mazza
12
novembre 2024
TUTTIGATTI
Dal 12 novembre al 20 dicembre 2024
arte contemporanea
collettiva
altro
collettiva
altro
Location
Finestreria
Milano, Via Ascanio Sforza, 69, (MI)
Milano, Via Ascanio Sforza, 69, (MI)
Orario di apertura
15-19
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico