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Giovanni Atzeni – Luce e Colore, l’inafferrabile poesia del Vero
Un’espressione, quella del nostro artista, che, pur partendo dal reale, destruttura e ricostruisce, cancella e sostituisce, attingendo dal ricordo e dalla memoria, caricando il vissuto di sensazioni ed emozioni.
Comunicato stampa
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Nato a Sant’Andrea Frius ma residente a Selargius (CA), Giovanni Atzeni è un artista di lunga esperienza e dal vasto e articolato curriculum critico-espositivo. Dopo aver conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico di Cagliari ha lavorato prima come grafico pubblicitario e successivamente come docente di arte e immagine. Tra le ultime esposizioni da lui tenute mi sembra quanto mai opportuno segnalare la sua personale presso il Centro Lilliu di Barumini, luogo celebre per suo il famoso complesso nuragico riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Veramente belle e suggestive le opere che l’artista presenta in questa rassegna. Una pittura percorsa sempre da un intimo sentimento e da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura e a spirituale sensazione. Espressione non descrittiva, dunque, non legata alla pura rappresentazione del reale, ma tutta d'emozione, tutta concentrata sull'ascolto delle intime pulsioni, dei sentimenti e delle sensazioni. Un'espressione, quella del nostro artista, che, pur partendo dal reale, destruttura e ricostruisce, cancella e sostituisce, attingendo dal ricordo e dalla memoria, caricando il vissuto di sensazioni ed emozioni. Questa mostra, dunque, si preannuncia come un vero e proprio viaggio interiore, oltre il visibile e la naturale percezione dei fenomeni naturali e capace di indagare emozioni e sensazioni per spingersi poi in profondità, dentro l'anima e la coscienza.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella del nostro artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi lavori, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Giovanni Atzeni, le luminose visioni su scorci e paesaggi, i poetici interni e poi le sue figure femminili, leggere e delicate, sensuali e romantiche, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”.
Osservando queste opere e seguendo gradualmente l’iter espositivo della rassegna, si resta immediatamente colpiti dalla “vis” cromatica delle opere esposte e dall’esecuzione libera e decisa che quasi mai si avvale di alcun disegno o bozzetto preparatorio. L’artista traccia direttamente con il pennello impressioni e suggestioni lasciando poi al colore, spontaneo e fluente, il compito di riempire gli spazi e completare il tutto. Una pittura tutta basata sull’emozione dunque, eseguita in presa diretta, lasciando fluire le forme a seconda del momento o dello stato d’animo e che, per certe caratteristiche, sembra ricollegarsi all'Espressionismo lirico e all’estetica Chagalliana non solo per la particolare gestualità che anima le opere, per il movimento che agita le forme e dilata gli spazi, per i volumi delle masse cromatiche stese di getto, subito con il “colore dipinto”, ma anche e soprattutto per quel modo così particolare di sentire e rendere la luce: una luce diffusa e persistente che proviene dalla materia stessa e si irradia poi a tutto il dipinto, luce che quasi trasfigura la realtà liberandola da pesi e strutture per giungere ad una visione tutta interiore del mondo e delle cose. Giovanni Atzeni sente in modo particolare la luce, o meglio, sente il colore in funzione della luce, come magico sentimento tonale e tutta la sua pittura non è altro che una straordinaria opera di re-interpretazione della realtà vista con occhi puliti, con l’incanto della poesia e il fiato leggero dello spirito. Espressione intensa e sentita, questa, capace di superare la semplice visione per rivestirsi di significati alti e profondi, di valori simbolici legati alla memoria e al ricordo, alle problematiche umane, sociali ed esistenziali dei nostri complicati giorni. Nasce in questo modo un’arte libera e personale dove forma, segno e colore, in perfetta sincronia e mutualistica simbiosi, raccontano di attimi, percorsi, riflessioni e situazioni esistenziali facendoli vivere dall’interno, suggerendo atmosfere intime e raccolte, poetiche sensazioni.
La rassegna che chiuderà il 28 novembre, sarà introdotta dal gallerista e critico d'arte Luciano Carini.
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico. Una pittura, quella del nostro artista, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione. Così i suoi lavori, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento. Certe opere di Giovanni Atzeni, le luminose visioni su scorci e paesaggi, i poetici interni e poi le sue figure femminili, leggere e delicate, sensuali e romantiche, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”.
Osservando queste opere e seguendo gradualmente l’iter espositivo della rassegna, si resta immediatamente colpiti dalla “vis” cromatica delle opere esposte e dall’esecuzione libera e decisa che quasi mai si avvale di alcun disegno o bozzetto preparatorio. L’artista traccia direttamente con il pennello impressioni e suggestioni lasciando poi al colore, spontaneo e fluente, il compito di riempire gli spazi e completare il tutto. Una pittura tutta basata sull’emozione dunque, eseguita in presa diretta, lasciando fluire le forme a seconda del momento o dello stato d’animo e che, per certe caratteristiche, sembra ricollegarsi all'Espressionismo lirico e all’estetica Chagalliana non solo per la particolare gestualità che anima le opere, per il movimento che agita le forme e dilata gli spazi, per i volumi delle masse cromatiche stese di getto, subito con il “colore dipinto”, ma anche e soprattutto per quel modo così particolare di sentire e rendere la luce: una luce diffusa e persistente che proviene dalla materia stessa e si irradia poi a tutto il dipinto, luce che quasi trasfigura la realtà liberandola da pesi e strutture per giungere ad una visione tutta interiore del mondo e delle cose. Giovanni Atzeni sente in modo particolare la luce, o meglio, sente il colore in funzione della luce, come magico sentimento tonale e tutta la sua pittura non è altro che una straordinaria opera di re-interpretazione della realtà vista con occhi puliti, con l’incanto della poesia e il fiato leggero dello spirito. Espressione intensa e sentita, questa, capace di superare la semplice visione per rivestirsi di significati alti e profondi, di valori simbolici legati alla memoria e al ricordo, alle problematiche umane, sociali ed esistenziali dei nostri complicati giorni. Nasce in questo modo un’arte libera e personale dove forma, segno e colore, in perfetta sincronia e mutualistica simbiosi, raccontano di attimi, percorsi, riflessioni e situazioni esistenziali facendoli vivere dall’interno, suggerendo atmosfere intime e raccolte, poetiche sensazioni.
La rassegna che chiuderà il 28 novembre, sarà introdotta dal gallerista e critico d'arte Luciano Carini.
16
novembre 2024
Giovanni Atzeni – Luce e Colore, l’inafferrabile poesia del Vero
Dal 16 al 28 novembre 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
Feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30. Lunedì chiuso
Vernissage
16 Novembre 2024, ore 18:00
Autore
Curatore