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Itinerario Zigaina
La mostra cade nel centenario della nascita di Zigaina e rientra nel programma delle celebrazioni dedicate all’artista. La scelta curatoriale di Montrasio di selezionare una sola opera per decennio consente una lettura condensata ma esemplare della vicenda artistica e intellettuale dell’artista.
Comunicato stampa
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Itinerario Zigaina
La mostra cade nel centenario della nascita di Giuseppe Zigaina (Cervignano del Friuli 1924 • Palmanova 2015) e rientra nel programma delle celebrazioni dedicate all’artista: Zigaina 100. Anatomia di un’immagine, a cura di Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj.
Ordinata per decadi, l’esposizione ripercorre più di settanta anni di carriera dell’artista.
La scelta curatoriale di Alberto Montrasio di selezionare una sola opera per decennio consente una lettura condensata ma esemplare della vicenda artistica e intellettuale di Zigaina e omaggia una lunga e affettuosa collaborazione.
La prima sezione dedicata agli anni quaranta del Novecento (1940-1949) si apre con Cavallo morto e cavaliere, 1948, un olio su faesite della collezione Traine, Udine.
Sono di questo decennio le prime importanti circostanze espositive di Zigaina, alla V Quadriennale di Roma e alla XXIV Biennale di Venezia e i primi articoli dedicati al suo lavoro. È, anche, il decennio dell’incontro folgorante con Pier Paolo Pasolini. Pasolini abitava a Casarsa della Delizia, dove era nata sua madre. Dopo gli studi bolognesi e le lezioni di Roberto Longhi aveva iniziato a scrivere, disegnare e dipingere. Il sublime esordio delle Poesie a Casarsa è del 1942. In occasione della personale di Zigaina alla galleria del Cavallino di Venezia, Pasolini scrive su “Il Mattino del Popolo”. È l’inizio di una amicizia e di una collaborazione. Zigaina realizzerà alcuni grandi disegni a pennello per Teorema, interpreterà la parte del frate che confessa Ciappelletto nel Decameron, accompagnerà con la propria barca Pasolini a scoprire la laguna di Grado, quel luogo incontaminato che il regista stava cercando per le riprese della Medea magistralmente interpretata da Maria Callas. È a casa di Zigaina — nella casa progettata da Giancarlo De Carlo — che, per la prima volta, Pasolini incontra Giangiacomo Feltrinelli. La morte di Pasolini, come la morte, nello stesso anno, del padre, colpirà profondamente l’artista costringendolo a dedicarsi pressoché esclusivamente alla costruzione di una teoria sulla sua fine, raccolta in alcuni libri che Cesare De Michelis sceglie di pubblicare con la sua casa editrice.
La pittura degli esordi di Zigaina è una pittura realista, vicina ma mai congruente agli esiti e ai principi teorici di quegli anni, senz’altro debitrice del Picasso postcubista.
Nel passaggio tra la fine dei quaranta e i cinquanta le pitture si impregnano di istanze politiche. È ancora invitato a Venezia, alla prime due biennali del decennio (1950, 1952).
La mostra cade nel centenario della nascita di Giuseppe Zigaina (Cervignano del Friuli 1924 • Palmanova 2015) e rientra nel programma delle celebrazioni dedicate all’artista: Zigaina 100. Anatomia di un’immagine, a cura di Francesca Agostinelli e Vanja Strukelj.
Ordinata per decadi, l’esposizione ripercorre più di settanta anni di carriera dell’artista.
La scelta curatoriale di Alberto Montrasio di selezionare una sola opera per decennio consente una lettura condensata ma esemplare della vicenda artistica e intellettuale di Zigaina e omaggia una lunga e affettuosa collaborazione.
La prima sezione dedicata agli anni quaranta del Novecento (1940-1949) si apre con Cavallo morto e cavaliere, 1948, un olio su faesite della collezione Traine, Udine.
Sono di questo decennio le prime importanti circostanze espositive di Zigaina, alla V Quadriennale di Roma e alla XXIV Biennale di Venezia e i primi articoli dedicati al suo lavoro. È, anche, il decennio dell’incontro folgorante con Pier Paolo Pasolini. Pasolini abitava a Casarsa della Delizia, dove era nata sua madre. Dopo gli studi bolognesi e le lezioni di Roberto Longhi aveva iniziato a scrivere, disegnare e dipingere. Il sublime esordio delle Poesie a Casarsa è del 1942. In occasione della personale di Zigaina alla galleria del Cavallino di Venezia, Pasolini scrive su “Il Mattino del Popolo”. È l’inizio di una amicizia e di una collaborazione. Zigaina realizzerà alcuni grandi disegni a pennello per Teorema, interpreterà la parte del frate che confessa Ciappelletto nel Decameron, accompagnerà con la propria barca Pasolini a scoprire la laguna di Grado, quel luogo incontaminato che il regista stava cercando per le riprese della Medea magistralmente interpretata da Maria Callas. È a casa di Zigaina — nella casa progettata da Giancarlo De Carlo — che, per la prima volta, Pasolini incontra Giangiacomo Feltrinelli. La morte di Pasolini, come la morte, nello stesso anno, del padre, colpirà profondamente l’artista costringendolo a dedicarsi pressoché esclusivamente alla costruzione di una teoria sulla sua fine, raccolta in alcuni libri che Cesare De Michelis sceglie di pubblicare con la sua casa editrice.
La pittura degli esordi di Zigaina è una pittura realista, vicina ma mai congruente agli esiti e ai principi teorici di quegli anni, senz’altro debitrice del Picasso postcubista.
Nel passaggio tra la fine dei quaranta e i cinquanta le pitture si impregnano di istanze politiche. È ancora invitato a Venezia, alla prime due biennali del decennio (1950, 1952).
01
ottobre 2024
Itinerario Zigaina
Dal primo ottobre al 02 dicembre 2024
arte moderna
Location
MONTRASIO ARTE MILANO
Milano, via di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Milano, via di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 11-18, sabato su appuntamento
Autore
Curatore