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Agostino Ferrari – Nuovi linguaggi
Una selezione di opere recenti e di alcune ceramiche nella continuità della ricerca dell’artista sul Segno tra Interno / Esterno ora oggettualizzato con i nuovi Prosegni.
Comunicato stampa
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la Galleria Antonio Battaglia ha il piacere di inaugurare una mostra personale dedicata all’artista milanese Agostino Ferrari dal titolo Nuovi linguaggi.
Una selezione di opere recenti e di alcune ceramiche nella continuità della ricerca dell’artista sul Segno tra Interno / Esterno ora oggettualizzato con i nuovi Prosegni.
“Le opere di Agostino Ferrari esposte in questa rassegna appartengono a un ciclo dedicato all’indagine delle relazioni fra il segno come dato fattuale, esistente nel mondo, e il segno come simbolo e strumento di comunicazione o decorazione. Il tema, in realtà, riemerge da oltre mezzo secolo nel lavoro dell’artista milanese (i primi, didascalici Teatri del segno risalgono al 1967) ma forse mai come in questi ultimi anni aveva acquistato una centralità così esplicita e, al tempo stesso, così equilibrata dal punto di vista estetico e compositivo. Su fondi privi di colore o monocromi, l’artista, come un rabdomante guidato dal suo istinto e dalla sua bacchetta, dalla traccia grafica e dall’intuizione poetica, delinea dei segni che si avventurano sotto alla superficie o se ne distaccano, conquistandosi una consistenza fisica, reale; non a caso Ferrari li definisce pro-segni, segni ‘pro’, davanti, prima, oltre.
Senza interrompere un corso che rammenta il movimento stesso della mano nel tempo, il segno si fa così narrazione e cosa, elemento reale e scrittura, cioè mediazione simbolica che, nel caso di Agostino Ferrari, sfiora il significato senza mai aderirvi. Al tempo stesso, l’origine o il destino del segno affonda entro al corpo della tela o della tavola, come in un altrove antico, che raccoglie non solo la lezione sempre viva di Lucio Fontana, ma l’origine, la terra, quel mondo interno e ignoto da cui tutti proveniamo. Con questi ultimi lavori, l’artista milanese conferma la sua lunga fedeltà a una ricerca che risale alle avanguardie milanesi dei primi anni Sessanta, ma che continua a mantenere intatta la sua vitalità oggi.”
Martina Corgnati
Agostino Ferrari (Milano, 1938). Vive e lavora a Milano. Attratto fin dall'infanzia dal mondo dell’arte, a ventuno anni decide di dedicarvisi completamente e nel 1961, con opere ancora legate ad una sfera naturalistica, inaugura la sua prima personale alla galleria Pater (Milano). Nel 1962 con gli artisti Vermi, Verga, Sordini e La Pietra, dà vita al Gruppo del Cenobio che, pur essendo di breve durata, per Ferrari è un'esperienza fondativa: inizia qui la ricerca sul Segno che caratterizza tutta la sua opera. Nel corso degli anni infatti il Segno viene declinato e indagato in molteplici modi: da un iniziale tratto scritturale (Racconti) si fa più plastico, per diventare poi fisico, entrare in relazione con la superficie del quadro e fuoriuscirne (Teatro del Segno); si trasforma poi in forma e interagisce con il colore (Segno Forma Colore) e con la psiche (Alfabeto e Autoritratto), infine si libera da sovrastrutture e arriva ad esprimersi nella sua totalità (Eventi, Scritture Lineari, Maternità, Oltre la Soglia, Interno / Esterno e ProSegni).
(a cura dell'Archivio Agostino Ferrari)
Una selezione di opere recenti e di alcune ceramiche nella continuità della ricerca dell’artista sul Segno tra Interno / Esterno ora oggettualizzato con i nuovi Prosegni.
“Le opere di Agostino Ferrari esposte in questa rassegna appartengono a un ciclo dedicato all’indagine delle relazioni fra il segno come dato fattuale, esistente nel mondo, e il segno come simbolo e strumento di comunicazione o decorazione. Il tema, in realtà, riemerge da oltre mezzo secolo nel lavoro dell’artista milanese (i primi, didascalici Teatri del segno risalgono al 1967) ma forse mai come in questi ultimi anni aveva acquistato una centralità così esplicita e, al tempo stesso, così equilibrata dal punto di vista estetico e compositivo. Su fondi privi di colore o monocromi, l’artista, come un rabdomante guidato dal suo istinto e dalla sua bacchetta, dalla traccia grafica e dall’intuizione poetica, delinea dei segni che si avventurano sotto alla superficie o se ne distaccano, conquistandosi una consistenza fisica, reale; non a caso Ferrari li definisce pro-segni, segni ‘pro’, davanti, prima, oltre.
Senza interrompere un corso che rammenta il movimento stesso della mano nel tempo, il segno si fa così narrazione e cosa, elemento reale e scrittura, cioè mediazione simbolica che, nel caso di Agostino Ferrari, sfiora il significato senza mai aderirvi. Al tempo stesso, l’origine o il destino del segno affonda entro al corpo della tela o della tavola, come in un altrove antico, che raccoglie non solo la lezione sempre viva di Lucio Fontana, ma l’origine, la terra, quel mondo interno e ignoto da cui tutti proveniamo. Con questi ultimi lavori, l’artista milanese conferma la sua lunga fedeltà a una ricerca che risale alle avanguardie milanesi dei primi anni Sessanta, ma che continua a mantenere intatta la sua vitalità oggi.”
Martina Corgnati
Agostino Ferrari (Milano, 1938). Vive e lavora a Milano. Attratto fin dall'infanzia dal mondo dell’arte, a ventuno anni decide di dedicarvisi completamente e nel 1961, con opere ancora legate ad una sfera naturalistica, inaugura la sua prima personale alla galleria Pater (Milano). Nel 1962 con gli artisti Vermi, Verga, Sordini e La Pietra, dà vita al Gruppo del Cenobio che, pur essendo di breve durata, per Ferrari è un'esperienza fondativa: inizia qui la ricerca sul Segno che caratterizza tutta la sua opera. Nel corso degli anni infatti il Segno viene declinato e indagato in molteplici modi: da un iniziale tratto scritturale (Racconti) si fa più plastico, per diventare poi fisico, entrare in relazione con la superficie del quadro e fuoriuscirne (Teatro del Segno); si trasforma poi in forma e interagisce con il colore (Segno Forma Colore) e con la psiche (Alfabeto e Autoritratto), infine si libera da sovrastrutture e arriva ad esprimersi nella sua totalità (Eventi, Scritture Lineari, Maternità, Oltre la Soglia, Interno / Esterno e ProSegni).
(a cura dell'Archivio Agostino Ferrari)
22
novembre 2024
Agostino Ferrari – Nuovi linguaggi
Dal 22 novembre al 23 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16 - 19.30
sabato e domenica 11 - 13.30 / 16 - 19.30 e su appuntamento
Vernissage
22 Novembre 2024, 18,30 - 21,00
Sito web
Autore
Autore testo critico