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Quando il colore si fa luce
L’intimo dialogo tra la luce e il colore, come due forze che si alimentano a vicenda, è il filo conduttore della mostra.
La luminosità è un potente strumento di espressione che consente al colore di evolversi, creando un’atmosfera unica e un rapporto esclusivo tra l’opera e chi la osserva.
Comunicato stampa
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L’intimo dialogo tra la luce e il colore, come due forze che si alimentano a vicenda, è il filo conduttore della mostra. Nella pittura figurativa, in particolare, la luminosità non è solo una componente tecnica, ma un potente strumento di espressione che consente al colore di evolversi, creando un’atmosfera unica e un rapporto esclusivo tra l’opera e chi la osserva. Per ogni artista la luminosità assume una valenza diversa, è il mezzo attraverso cui dare vita alla trama emotiva del mondo che vuole raffigurare. Tra i principali interpreti di questa “magia” vi sono gli esponenti del postimpressionismo russo delle scuole di Mosca e San Pietroburgo, per i quali la luce è “viva” per definizione, scolpisce i volumi, modula i colori, trasporta l’osservatore in un mondo che non è solo visibile, ma percepibile emotivamente. Tra gli altri, Georgij Moroz (1937 - 2015), con i suoi colori esplosivi e carichi di luminosa energia, Dmitrij Kosmin (1925 - 2003), con un’alba altamente suggestiva e simbolica, e Piotr Stolerenko (1925 - 2018), il cui Piccolo cortile è un capolavoro evocativo. In mostra anche il francese Henry Maurice Cahours (1889 – 1974), dalla critica definito “il poeta della luce” per la sua capacità di giocare con le sfumature, di creare atmosfere fatte di sottili armonie, e di fermare la luce, impercettibilmente, sulla tela. Brillante è la luce della danese Birgitte Lykke Madsen (1960), soffusa quella degli interni della torinese Luisa Albert (1969), tersa e stillante colore quella del lombardo Luigi Bracchi (1892 - 1978). In uno scambio continuo tra l'artista, la sua pittura e il suo pubblico, la luce guida lo sguardo, svela o nasconde dettagli, accompagna l’occhio alla scoperta dell’opera, crea un clima figurativo che può essere quieto o vibrante, ma sempre fortemente evocativo, raccontando così storie diverse.
Quando il colore si fa luce, la pittura non è più solo un’arte visiva, ma un'esperienza emozionale che trascende la mera rappresentazione della realtà, diventando un viaggio nello spazio e nel tempo, un’interpretazione del mondo filtrata attraverso l'anima creativa dell'artista.
Quando il colore si fa luce, la pittura non è più solo un’arte visiva, ma un'esperienza emozionale che trascende la mera rappresentazione della realtà, diventando un viaggio nello spazio e nel tempo, un’interpretazione del mondo filtrata attraverso l'anima creativa dell'artista.
06
dicembre 2024
Quando il colore si fa luce
Dal 06 dicembre 2024 al 26 gennaio 2025
arte moderna
Location
GALLERIA D’ARTE PIRRA
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Torino, Corso Vittorio Emanuele II, 82, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 10-12,30 e 15,30-19
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