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James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986
La galleria Scaramouche, nella sua nuova sede a Milano in via Vezza d’Oglio 14, inaugura sabato 30 novembre la mostra James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986.
Comunicato stampa
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SCARAMOUCHE
James Brown
Prehistoric New York: 1981-1986
30 novembre – 29 marzo 2025
La galleria Scaramouche, nella sua nuova sede a Milano in via Vezza d’Oglio 14 tra la Fondazione Prada e la Fondazione ICA, inaugura sabato 30 novembre la mostra James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986.
Dopo la lunga esperienza newyorkese, nella quale Daniele Ugolini ha diretto la galleria nel Lower East Side di Manhattan fino al 2016, Scaramouche rafforzata dalla nuova partnership con Simone Ferretti, riapre al pubblico nel capoluogo lombardo con un rinnovato programma di esposizioni di respiro internazionale.
Questa prima mostra presenta una vasta selezione di opere museali dell’artista statunitense James Brown, nato nel 1951 a Los Angeles e morto tragicamente in un incidente stradale insieme alla moglie Alexandra Condon in Messico nel 2020.
Attraverso più di trenta lavori storici – tra cui tele di grandi dimensioni, opere su carta, legni incisi, terrecotte policrome e grafiche originali – l’esposizione si pone l’obiettivo di celebrare e analizzare il linguaggio dell’artista californiano nei sei anni più rilevanti e acclamati della sua ricerca, quelli del Graffitismo newyorkese.
Dopo gli studi all’Immaculate College di Hollywood in pittura e tecniche di stampa, nel 1974 Brown si trasferisce a Parigi dove frequenta l’École de Beaux Arts. Durante gli anni parigini subisce il fascino dell’arte primitiva esposta nelle collezioni pubbliche e nei musei etnografici e ammira artisti quali Henry Matisse, Pablo Picasso e Jean Dubuffet che da prospettive differenti esplorano il cosiddetto “primitivismo”, elemento che diverrà cruciale in tutta la ricerca futura di Brown. La sua prima mostra personale risale a quattro anni dopo presso il Gemeentemuseum di Arnhem nei Paesi Bassi e successivamente espone nella capitale francese alla Christiane ed Eric Germain Gallery. Nel 1979 si trasferisce a New York, dove entra in contatto con gli artisti del nascente movimento Neo-Espressionista dell’East Village come Jean-Micheal Basquiat, Keith Haring, Julian Schnabel, Kenny Scharf e Futura 2000. Questi incontri, sommati alle influenze derivanti da altri importanti artisti dell’epoca quali Antoni Tàpies e Cy Twombly, plasmano il linguaggio di Brown che si rivela al pubblico come un tentativo di trovare una personalissima idea di equilibrio tra la figurazione e l’astrazione.
A New York espone le proprie opere alla Tony Shafrazi Gallery e alla Leo Castelli Gallery. Inoltre, in questi anni lavora anche in Italia, a Napoli nella Galleria di Lucio Amelio.
Brown nei sei anni che vanno dal 1981 al 1986 combina elementi primitivi derivanti dai contesti rituali delle popolazioni indigene dell’Africa e dell’America, con astrazioni informali e gesti istintivi e dirompenti. La sua poetica si concentra sulla convivenza tra tradizione modernista e reminiscenze arcaiche di mondi lontani e misteriosi. Le sue figure stilizzate richiamano l’esperienza dell’Art Brut francese e tendono allo sfaldamento definitivo evocando maschere, riti, celebrazioni mistiche ed enigmi impossibili da risolvere. Attraverso questa chiave di lettura si deve intendere l’ossimoro del titolo della mostra, Prehistoric New York: la città emblema della modernità, storicamente proiettata verso il futuro e verso la ricerca di una verticalità sempre più accentuata ma che riscopre simboli, immagini e archetipi dimenticati.
Nel 1995 Brown si trasferisce a Oaxaca, in Messico dove con la coniuge fonda la Carpe Diem Press, una casa editrice che pubblica libri d’artista ed edizioni limitate di Kiki Smith, Dan McCleary, Jack Pierson, Rob Wynne, Joan Jonas e tanti altri.
I suoi lavori si trovano in permanenza in prestigiose collezioni pubbliche e private, tra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum e il Whitney Museum di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Contemporary Center di Malaga, il Kolumba Museum di Colonia, la GAM di Torino, il Museo Diego Rivera Anahuacalli e il Tamayo Museum di Città del Messico solo per citarne alcuni.
Scaramouche invita all’inaugurazione della nuova sede della galleria e della mostra James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986, sabato 30 Novembre dalle 16.00 alle 20.30.
Via Vezza d’Oglio, 14 20139 Milano
info@scaramouchegallery.com
Orari Galleria: Mar-Sab 15-21
+39 02 50021077
+39 338 9316036 | +39 335 341412
James Brown
Prehistoric New York: 1981-1986
30 novembre – 29 marzo 2025
La galleria Scaramouche, nella sua nuova sede a Milano in via Vezza d’Oglio 14 tra la Fondazione Prada e la Fondazione ICA, inaugura sabato 30 novembre la mostra James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986.
Dopo la lunga esperienza newyorkese, nella quale Daniele Ugolini ha diretto la galleria nel Lower East Side di Manhattan fino al 2016, Scaramouche rafforzata dalla nuova partnership con Simone Ferretti, riapre al pubblico nel capoluogo lombardo con un rinnovato programma di esposizioni di respiro internazionale.
Questa prima mostra presenta una vasta selezione di opere museali dell’artista statunitense James Brown, nato nel 1951 a Los Angeles e morto tragicamente in un incidente stradale insieme alla moglie Alexandra Condon in Messico nel 2020.
Attraverso più di trenta lavori storici – tra cui tele di grandi dimensioni, opere su carta, legni incisi, terrecotte policrome e grafiche originali – l’esposizione si pone l’obiettivo di celebrare e analizzare il linguaggio dell’artista californiano nei sei anni più rilevanti e acclamati della sua ricerca, quelli del Graffitismo newyorkese.
Dopo gli studi all’Immaculate College di Hollywood in pittura e tecniche di stampa, nel 1974 Brown si trasferisce a Parigi dove frequenta l’École de Beaux Arts. Durante gli anni parigini subisce il fascino dell’arte primitiva esposta nelle collezioni pubbliche e nei musei etnografici e ammira artisti quali Henry Matisse, Pablo Picasso e Jean Dubuffet che da prospettive differenti esplorano il cosiddetto “primitivismo”, elemento che diverrà cruciale in tutta la ricerca futura di Brown. La sua prima mostra personale risale a quattro anni dopo presso il Gemeentemuseum di Arnhem nei Paesi Bassi e successivamente espone nella capitale francese alla Christiane ed Eric Germain Gallery. Nel 1979 si trasferisce a New York, dove entra in contatto con gli artisti del nascente movimento Neo-Espressionista dell’East Village come Jean-Micheal Basquiat, Keith Haring, Julian Schnabel, Kenny Scharf e Futura 2000. Questi incontri, sommati alle influenze derivanti da altri importanti artisti dell’epoca quali Antoni Tàpies e Cy Twombly, plasmano il linguaggio di Brown che si rivela al pubblico come un tentativo di trovare una personalissima idea di equilibrio tra la figurazione e l’astrazione.
A New York espone le proprie opere alla Tony Shafrazi Gallery e alla Leo Castelli Gallery. Inoltre, in questi anni lavora anche in Italia, a Napoli nella Galleria di Lucio Amelio.
Brown nei sei anni che vanno dal 1981 al 1986 combina elementi primitivi derivanti dai contesti rituali delle popolazioni indigene dell’Africa e dell’America, con astrazioni informali e gesti istintivi e dirompenti. La sua poetica si concentra sulla convivenza tra tradizione modernista e reminiscenze arcaiche di mondi lontani e misteriosi. Le sue figure stilizzate richiamano l’esperienza dell’Art Brut francese e tendono allo sfaldamento definitivo evocando maschere, riti, celebrazioni mistiche ed enigmi impossibili da risolvere. Attraverso questa chiave di lettura si deve intendere l’ossimoro del titolo della mostra, Prehistoric New York: la città emblema della modernità, storicamente proiettata verso il futuro e verso la ricerca di una verticalità sempre più accentuata ma che riscopre simboli, immagini e archetipi dimenticati.
Nel 1995 Brown si trasferisce a Oaxaca, in Messico dove con la coniuge fonda la Carpe Diem Press, una casa editrice che pubblica libri d’artista ed edizioni limitate di Kiki Smith, Dan McCleary, Jack Pierson, Rob Wynne, Joan Jonas e tanti altri.
I suoi lavori si trovano in permanenza in prestigiose collezioni pubbliche e private, tra cui il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum e il Whitney Museum di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Contemporary Center di Malaga, il Kolumba Museum di Colonia, la GAM di Torino, il Museo Diego Rivera Anahuacalli e il Tamayo Museum di Città del Messico solo per citarne alcuni.
Scaramouche invita all’inaugurazione della nuova sede della galleria e della mostra James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986, sabato 30 Novembre dalle 16.00 alle 20.30.
Via Vezza d’Oglio, 14 20139 Milano
info@scaramouchegallery.com
Orari Galleria: Mar-Sab 15-21
+39 02 50021077
+39 338 9316036 | +39 335 341412
30
novembre 2024
James Brown. Prehistoric New York: 1981-1986
Dal 30 novembre 2024 al 29 marzo 2025
arte contemporanea
Location
Scaramouche
Milano, Via Vezza d'Oglio, 14, (MI)
Milano, Via Vezza d'Oglio, 14, (MI)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-21
Vernissage
30 Novembre 2024, dalle 16.00 alle 20.30
Sito web
Autore