19 novembre 2024

Luc Tuymans in Cina: la grande retrospettiva all’UCCA di Pechino

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All’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino la prima grande mostra di Luc Tuymans: 87 opere per ripercorrere la lunga ricerca di un innovatore della pittura contemporanea

Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024

Uno dei maestri riconosciuti della pittura contemporanea arriva in Cina, all’UCCA Center for Contemporary Art di Pechino. Fino al 16 febbraio 2025, l’istituzione fondata nel 2007 e situata nel distretto artistico 798, un’ex area industriale riconvertita in polo culturale, ospiterà The Past, un’ampia mostra di Luc Tuymans, curata da Peter Eleey in stretta collaborazione con l’artista belga. Si tratta della prima retrospettiva completa in Cina dedicata a Tuymans e ripercorrerà la sua carriera in maniera esaustiva, attraverso 87 opere realizzate su un ampio arco temporale, dal 1975 al 2023.

Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024

Nato nel 1958 ad Anversa, Luc Tuymans è riconosciuto come uno dei pittori contemporanei più influenti. Dagli anni Ottanta, Tuymans si è distinto per un approccio pittorico che, rifacendosi alla tradizione del Rinascimento nordico, si è aperto al confronto con la cultura mediatica del Belgio post-bellico (come ben raccontava anche la mostra del 2019 a Venezia, a Palazzo Grassi della Pinault Collection). La sua sfiducia nelle immagini lo ha portato a sperimentare tecniche come “l’autentica contraffazione”, in cui invecchiava intenzionalmente i dipinti per conferire loro una patina arcaica, sottolineando il potere duraturo della pittura nel plasmare memoria e storia. Tuttavia, l’artista lavora rapidamente, completando spesso ogni dipinto in un solo giorno, creando superfici che attraggono lo spettatore pur mantenendo un’aura di ambiguità. La sua tavolozza sobria e l’uso complesso di immagini preesistenti caratterizzano una produzione che spazia da oggetti quotidiani a figure ed eventi di grande rilevanza.

Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024

La mostra all’UCCA evidenzia anche l’interesse di Tuymans per la Cina. In passato, ha curato mostre come The Forbidden Empire: Visions of the World by Chinese and Flemish Artists al Palace Museum di Pechino nel 2007 e The State of Things nel 2009, che ha viaggiato da Bruxelles al National Art Museum of China. Opere come Morning Sun (2003) riflettono la sua interpretazione della rapida modernizzazione cinese, rappresentando l’iconica Oriental Pearl Tower di Shanghai circondata dai grattacieli emergenti. D’altra parte, l’UCCA è stato fondato per impulso di Guy e Myriam Ullens, due importanti imprenditori e collezionisti belgi.

Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024

La ritrattistica è un tema ricorrente nel lavoro di Tuymans. In The Nose (2002), l’artista trasforma l’immagine di un uomo in un’espressione ambigua di dolore e solennità, evocando riferimenti alla pittura religiosa e alle tensioni post 11 settembre. La sua fascinazione per il cinema si manifesta in serie come Suspended (1990), dove scene di vita quotidiana assumono un’atmosfera inquietante, richiamando l’opera di Edward Hopper.

Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024
Luc Tuymans, The Past, veduta della mostra, UCCA, Pechino, 2024

«Poiché il mio lavoro parte dal desiderio di essere informato sulla storia, spero che l’eredità del mio lavoro sia il concetto di memoria e, in ultima analisi, la comprensione dell’inadeguatezza della memoria», ha dichiarato Tuymans nel 2015. «Penso che oggi perdiamo di vista questo aspetto, in parte a causa del ruolo che la fotografia svolge nella nostra vita quotidiana e del modo in cui elaboriamo e comprendiamo la nostra cultura quasi interamente attraverso mezzi visivi e, di fatto, nei mass media questo è un mezzo prevalentemente fotorealistico. Ma credo che il modo in cui questi dipinti lavorano con il tempo sia completamente diverso, poiché è legato alla loro fisicità, che è anche qualcosa con cui spero che gli spettatori possano relazionarsi».

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