IMPERFETTO NARRATIVO è il titolo della mostra , una raccolta di opere fotografiche, "l’Archivio", che da metà anni Settanta a oggi esplora l’immagine analogica e le sue implicazioni tra permanenza e apparente imperfezione, riflettendo sui temi della trasformazione, della precarietà della materia: un’indagine di quelle implicazioni di tipo manuale-artigianale che rimandano ad una dimensione atemporale.
Senza tempo o senza collocazione temporale.
Il percorso espositivo è il risultato di una selezione dell’archivio di Antonio Toty Ruggieri, che dà respiro ad una rilettura alla ricerca di linguaggi e di nuove forme d’espressione di quella fotografia che, intenzionalmente o meno, si allontana dal vero, inoltrandosi nella poesia scommettendo sull'errore fotografico come strumento cognitivo.
E che grazie agli scatti errati, alle ombre, al suo "imperfetto narrativo" , si svela, lasciandosi analizzare.
Una riflessione che prende spunto dall'errore fotografico che ClémentChéroux, nel suo libro “L’errore fotografico – una breve storia”, esamina a fondo analizzando il concetto di fotografia attraverso gli errori .
Concetto dell'errore che, con una indispensabile sperimentazione, diventa fonte di stimoli e di nuovi linguaggiverso la scoperta di altri modi di rappresentazione, di forme visive inedite, di nuovi soggetti.
Si pensi a Man Ray che, oltre a definirsi “fautographe” [sbagliografo], dichiarava anche che intenzionalmente inseriva errori di ogni genere sia in fase di ripresa che di sviluppo delle sue fotografie, proprio cercando nuove forme visive: "... evitavo di proposito tutte le regole, mescolavo le sostanze più insensate, utilizzavo pellicole scadute, facevo le cose peggiori contro la chimica e la fotografia.".
Un percorso espositivo che crea un inevitabile smarrimento : non si comprende cosa avviene prima e dopo, che narra l'imprevisto, dell' apparentemente imperfetto e della sua conseguente unicità.