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La Ballerina e le aeropittrici futuriste
Da LeoGalleries “La Ballerina e le aeropittrici futuriste”: mostra che mette a confronto le evoluzioni degli aeroplani con il movimento armonico della danza, visti attraverso le opere dei futuristi Tato, Marisa Mori, Barbara, Leandra Angelucci, Cesare Andreoni.
Comunicato stampa
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Il nome di Tato è legato a doppio filo all’aeropittura futurista: non solo ne firmò il Manifesto nel 1931, ma fu anche uno dei più attivi protagonisti della scena artistica. L’aereo, negli anni Trenta, riassume in sé l’idea di dinamismo, velocità, energia che, nei primi due decenni del secolo, era rappresentata da treno e automobile. Lo stesso Tato lo definisce “l’angelo meccanico moderno”.
"Guglielmo Sansoni, in arte Tato”, scrive Massimo Duranti, “fu certamente artista poliedrico, ma dalla spiccata sensibilità per i linguaggi dell'avanguardia futurista, come evidenziato in questa mostra che mette insieme opere di differente tecnica e stile accanto alle sorprendenti futuriste sempre capaci di stupire con la loro innata creatività"
Proprio per sottolineare questo aspetto, LeoGalleries propone alcune carte di Tato con aerei in volo affiancate ad un olio apparentemente più tradizionale: La ballerina. Il movimento meccanico è messo a confronto con quello umano, le ali degli aeroplani con gli svolazzi piumati del tutù, la dettagliata descrizione paesaggistica del volo con un palcoscenico asciutto, dichiaratamente astratto e privo di riferimenti reali, i toni verdi-azzurri-grigi dell’aria aperta con le atmosfere brune degli interni….
A unire le due ottiche, la danza. Nel cielo, quella del mezzo meccanico e sulla terra quella del corpo umano entrambe osservate da una posizione rialzata e filtrate dalla distorsione.
Ad affiancare questo insolito accostamento, altre visioni di volo in una declinazione tutta al femminile: Barbara, Marisa Mori e Leandra Angelucci.
Barbara (Olga Biglieri) infonde nella pittura la sua esperienza di donna moderna, indipendente e di aviatrice, creando un linguaggio fatto di movimento, linee, colori, prospettive. La sua parabola futurista è di breve durata ma intensa: abbandona il gruppo in aperto contrasto con l’ideologia maschilista e bellica tipica del Movimento.
Anche Marisa Mori, allieva di Casorati, si avvicina al Futurismo per un periodo di tempo limitato, discostandosene pol in seguito all’emanazione delle leggi razziali. La sua ricerca si fonda sulla scomposizione delle forme, prediligendo le linee curve per infondere ritmo alla composizione.
Leandra Angelucci, vicina a Gerardo Dottori e agli ambienti futuristi umbri, firmò nel 1939 il Manifesto di Aeropoesia futurista umbra, e si espresse con varie tecniche (“Dipingevo cose strane”, disse lei stessa), sconfinando spesso nelle arti applicate.
In mostra sarà presente anche una selezione di ceramiche futuriste degli anni Trenta di Nicolay Diulgheroff e, in armonia con il clima natalizio, un “panettone” futurista di Cesare Andreoni e alcuni lavori dell’artista milanese.
"Guglielmo Sansoni, in arte Tato”, scrive Massimo Duranti, “fu certamente artista poliedrico, ma dalla spiccata sensibilità per i linguaggi dell'avanguardia futurista, come evidenziato in questa mostra che mette insieme opere di differente tecnica e stile accanto alle sorprendenti futuriste sempre capaci di stupire con la loro innata creatività"
Proprio per sottolineare questo aspetto, LeoGalleries propone alcune carte di Tato con aerei in volo affiancate ad un olio apparentemente più tradizionale: La ballerina. Il movimento meccanico è messo a confronto con quello umano, le ali degli aeroplani con gli svolazzi piumati del tutù, la dettagliata descrizione paesaggistica del volo con un palcoscenico asciutto, dichiaratamente astratto e privo di riferimenti reali, i toni verdi-azzurri-grigi dell’aria aperta con le atmosfere brune degli interni….
A unire le due ottiche, la danza. Nel cielo, quella del mezzo meccanico e sulla terra quella del corpo umano entrambe osservate da una posizione rialzata e filtrate dalla distorsione.
Ad affiancare questo insolito accostamento, altre visioni di volo in una declinazione tutta al femminile: Barbara, Marisa Mori e Leandra Angelucci.
Barbara (Olga Biglieri) infonde nella pittura la sua esperienza di donna moderna, indipendente e di aviatrice, creando un linguaggio fatto di movimento, linee, colori, prospettive. La sua parabola futurista è di breve durata ma intensa: abbandona il gruppo in aperto contrasto con l’ideologia maschilista e bellica tipica del Movimento.
Anche Marisa Mori, allieva di Casorati, si avvicina al Futurismo per un periodo di tempo limitato, discostandosene pol in seguito all’emanazione delle leggi razziali. La sua ricerca si fonda sulla scomposizione delle forme, prediligendo le linee curve per infondere ritmo alla composizione.
Leandra Angelucci, vicina a Gerardo Dottori e agli ambienti futuristi umbri, firmò nel 1939 il Manifesto di Aeropoesia futurista umbra, e si espresse con varie tecniche (“Dipingevo cose strane”, disse lei stessa), sconfinando spesso nelle arti applicate.
In mostra sarà presente anche una selezione di ceramiche futuriste degli anni Trenta di Nicolay Diulgheroff e, in armonia con il clima natalizio, un “panettone” futurista di Cesare Andreoni e alcuni lavori dell’artista milanese.
30
novembre 2024
La Ballerina e le aeropittrici futuriste
Dal 30 novembre 2024 all'undici gennaio 2025
arte contemporanea
Location
LEOGALLERIES
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
30 Novembre 2024, ore 17,00
Autore
Curatore