Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Highlights medley
Il medley ovvero racconto è stato affidato ai quattordici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo sguardo nell’arte è più di un semplice dettaglio, è un potente mezzo di connessione che trascende il tempo e lo spazio. Le opere d’arte di valore sono highlights che non hanno un tempo: esse fanno parte di una continua linea che dal presente si imprime nel passato continuando per la via del futuro.
Highlights Medley vuole dare risalto all'identità artistica come valore; identità intesa in termini di unicità ed originalità dell’artista e conseguentemente dell’opera stessa.
Il medley ovvero racconto è stato affidato ai quattordici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI Peggy WAUTERS Dana WIDAWSKI Antonella ZAZZERA.
Il filo come segno tridimensionale è il medium con cui EMANUELA FIORELLI esplora lo spazio costruendo architetture che mutano allo sguardo ed indicano la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita.
Le figure di HERMANN J. RUNGGALDIER, scolpite nel legno a grandezza naturale, si alternano nell’esposizione a figure di piccola dimensione, sospese invece su un ideale palcoscenico della vita, una architettura in plexiglas. Lo spazio, meticolosamente studiato, che ora divide o avvicina le figure definisce l'intensità delle relazioni.
Seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca, PAOLO RADI crea un suo spazio, che definisce tonale, per dare vita ad una opera che reagisce alla luce e all’oscurità.
La trasformazione della materia è da sempre, nel suo operato, la modalità per unire insieme tempo e spazio. La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi che si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da un tempo a un altro tempo.
Il mondo di PEGGY WAUTERS è animato da un’alacrità aerea e luminosa. Rivela la potenza vitale e plastica del fragile e dell’effimero in natura. I suoi fiori, costruiti in porcellana sono sculture delicate che danno corpo a forme reali, capaci di splendere e di accordarsi nel contesto con una presenza affascinante e tattile. Una modalità di apparizione dei volumi e delle immagini che seduce per il fiorire di una materia candida come la porcellana.
La ricerca formale e teorica di NATALY MAIER attribuisce una parte centrale al potere evocativo del colore, rivelandoci, come ad ogni situazione, come pure ad ogni oggetto, possa corrispondere la sua trasposizione tonale. Il colore dunque inteso come un'esperienza articolata, come qualcosa che accade, e non come un dato, fisso e immutabile.
Una pratica antica e intensamente ascetica distingue il lavoro dell’artista svedese MATS BERGQUIST.
Le sue opere sono icone contemporanee dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze. Delle icone e della loro valenza spirituale rimane il procedimento realizzativo;
l’artista genera così un’immagine di intrinseca potenza visiva, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale e un senso dell’organizzazione spaziale nella quale è possibile leggere la sedimentazione di innumerevoli significati di respiro universale.
Il lavoro di ANGELA GLAJCAR sfugge alla definizione classica di scultura sia per l’impiego particolare di un materiale come la carta, che per le relazioni e lo spazio che le sue opere contribuiscono a definire. Sono lavori contraddistinti da stratificazioni e sovrapposizioni di fogli di carta sui quali l’artista interviene sottraendo della materia con lacerazioni e perforazioni, fino ad aprire una via sempre diversa nel candido volume di fogli. È infine la luce naturale a definirne l’itinerario che muta via via orientandosi verso un interno delicato e avvolgente che sembra animarsi di moto proprio.
Le opere di ANTONELLA ZAZZERA sono invece il risultato di tessiture di filo di rame brunito che si trasforma in infiniti attimi luminosi per disegnare lo spazio con armonia.
MARCO TIRELLI cerca delle forme, degli oggetti che possano, il più possibile riverberare e portare oltre sé stessi, mostrandoci il loro essere eco, traccia di qualcosa d’altro.
Per l’artista romano ogni forma è carica del mondo che si porta dietro, forma che Tirelli cerca di ridurre all’essenza per aprire al massimo di senso.” Questa è la magia dell’opera d’arte, la capacità di farti andare oltre quello che vedi, questa è la sua potenza immaginifica” (M. Tirelli).
PAOLO BUZZI, insegue un approccio alla realtà del tutto sinestetico che tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona.
I lavori, al limite fra la scultura e l'installazione, nascono dalla vicinanza alla natura ma soprattutto dalla consapevolezza di questa relazione costante in cui domina un tempo circolare; un tempo questo, più lento, in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno che si proietta nel lavoro successivo. Così anche i materiali organici, collezionati dall'artista con l'attenzione di un botanico, seguono un processo di trasformazione che prevede l'impiego di resine e smalti fino alla creazione di una infiorescenza ibrida.
La pittura di SEAN SHANAHAN nasce invece dall’ incontro con la superficie bidimensionale dell’opera, prende forma come “quadro-oggetto” grazie alla fusione dei materiali che la compongono, vive e respira quando entra in diretto contatto con il contesto architettonico entro il quale viene presentata. Nel realizzare i suoi monochrome painting-objects, l’artista mette in primo piano uno dei principi fondamentali dell'arte contemporanea, quello secondo cui il processo di realizzazione è il contenuto.
Il linguaggio di GIOVANNI FRANGI nasce dalla pittura e rappresenta una continua sfida nei confronti dell'immagine consueta. I suoi dipinti sono visioni allo stato puro, stati d'animo che lasciano tracce sulla tela; spunti figurativi e astrazione diventano elementi complementari all'interno di un sistema visivo libero da condizionamenti.
Highlights Medley vuole dare risalto all'identità artistica come valore; identità intesa in termini di unicità ed originalità dell’artista e conseguentemente dell’opera stessa.
Il medley ovvero racconto è stato affidato ai quattordici artisti, selezionati per il linguaggio e la poetica che li distingue: Mats BERGQUIST Julia BORNEFELD Paolo BUZZI Emanuela FIORELLI Giovanni FRANGI Angela GLAJCAR Paolo Nataly MAIER Paolo RADI Hermann J. RUNGGALDIER Sean SHANAHAN Marco TIRELLI Peggy WAUTERS Dana WIDAWSKI Antonella ZAZZERA.
Il filo come segno tridimensionale è il medium con cui EMANUELA FIORELLI esplora lo spazio costruendo architetture che mutano allo sguardo ed indicano la flessibile dinamicità di una costruzione geometricamente definita.
Le figure di HERMANN J. RUNGGALDIER, scolpite nel legno a grandezza naturale, si alternano nell’esposizione a figure di piccola dimensione, sospese invece su un ideale palcoscenico della vita, una architettura in plexiglas. Lo spazio, meticolosamente studiato, che ora divide o avvicina le figure definisce l'intensità delle relazioni.
Seguendo le leggi della prospettiva quattrocentesca, PAOLO RADI crea un suo spazio, che definisce tonale, per dare vita ad una opera che reagisce alla luce e all’oscurità.
La trasformazione della materia è da sempre, nel suo operato, la modalità per unire insieme tempo e spazio. La trasformazione è data dall’unione di materiali diversi che si completano ed evocano il passaggio da un luogo all’altro, da un tempo a un altro tempo.
Il mondo di PEGGY WAUTERS è animato da un’alacrità aerea e luminosa. Rivela la potenza vitale e plastica del fragile e dell’effimero in natura. I suoi fiori, costruiti in porcellana sono sculture delicate che danno corpo a forme reali, capaci di splendere e di accordarsi nel contesto con una presenza affascinante e tattile. Una modalità di apparizione dei volumi e delle immagini che seduce per il fiorire di una materia candida come la porcellana.
La ricerca formale e teorica di NATALY MAIER attribuisce una parte centrale al potere evocativo del colore, rivelandoci, come ad ogni situazione, come pure ad ogni oggetto, possa corrispondere la sua trasposizione tonale. Il colore dunque inteso come un'esperienza articolata, come qualcosa che accade, e non come un dato, fisso e immutabile.
Una pratica antica e intensamente ascetica distingue il lavoro dell’artista svedese MATS BERGQUIST.
Le sue opere sono icone contemporanee dalla rappresentazione visiva rarefatta alle estreme conseguenze. Delle icone e della loro valenza spirituale rimane il procedimento realizzativo;
l’artista genera così un’immagine di intrinseca potenza visiva, tra riferimenti alla filosofia occidentale e orientale e un senso dell’organizzazione spaziale nella quale è possibile leggere la sedimentazione di innumerevoli significati di respiro universale.
Il lavoro di ANGELA GLAJCAR sfugge alla definizione classica di scultura sia per l’impiego particolare di un materiale come la carta, che per le relazioni e lo spazio che le sue opere contribuiscono a definire. Sono lavori contraddistinti da stratificazioni e sovrapposizioni di fogli di carta sui quali l’artista interviene sottraendo della materia con lacerazioni e perforazioni, fino ad aprire una via sempre diversa nel candido volume di fogli. È infine la luce naturale a definirne l’itinerario che muta via via orientandosi verso un interno delicato e avvolgente che sembra animarsi di moto proprio.
Le opere di ANTONELLA ZAZZERA sono invece il risultato di tessiture di filo di rame brunito che si trasforma in infiniti attimi luminosi per disegnare lo spazio con armonia.
MARCO TIRELLI cerca delle forme, degli oggetti che possano, il più possibile riverberare e portare oltre sé stessi, mostrandoci il loro essere eco, traccia di qualcosa d’altro.
Per l’artista romano ogni forma è carica del mondo che si porta dietro, forma che Tirelli cerca di ridurre all’essenza per aprire al massimo di senso.” Questa è la magia dell’opera d’arte, la capacità di farti andare oltre quello che vedi, questa è la sua potenza immaginifica” (M. Tirelli).
PAOLO BUZZI, insegue un approccio alla realtà del tutto sinestetico che tende ad esaltare l'aspetto ieratico dell'elemento naturale fino a trasformarlo in una icona.
I lavori, al limite fra la scultura e l'installazione, nascono dalla vicinanza alla natura ma soprattutto dalla consapevolezza di questa relazione costante in cui domina un tempo circolare; un tempo questo, più lento, in cui ogni cambiamento della natura stessa lascia un segno che si proietta nel lavoro successivo. Così anche i materiali organici, collezionati dall'artista con l'attenzione di un botanico, seguono un processo di trasformazione che prevede l'impiego di resine e smalti fino alla creazione di una infiorescenza ibrida.
La pittura di SEAN SHANAHAN nasce invece dall’ incontro con la superficie bidimensionale dell’opera, prende forma come “quadro-oggetto” grazie alla fusione dei materiali che la compongono, vive e respira quando entra in diretto contatto con il contesto architettonico entro il quale viene presentata. Nel realizzare i suoi monochrome painting-objects, l’artista mette in primo piano uno dei principi fondamentali dell'arte contemporanea, quello secondo cui il processo di realizzazione è il contenuto.
Il linguaggio di GIOVANNI FRANGI nasce dalla pittura e rappresenta una continua sfida nei confronti dell'immagine consueta. I suoi dipinti sono visioni allo stato puro, stati d'animo che lasciano tracce sulla tela; spunti figurativi e astrazione diventano elementi complementari all'interno di un sistema visivo libero da condizionamenti.
27
novembre 2024
Highlights medley
Dal 27 novembre al 30 dicembre 2024
arte contemporanea
Location
ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Bolzano, Rosengartenstrasse, 1a, (Bolzano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10-12 e 15-19 sabato 10-12
Vernissage
27 Novembre 2024, dalle 17.00 alle 20.00
Sito web
Editore
Antonella cattani contemporary art
Ufficio stampa
Antonella Cattani contemporary art
Autore
Curatore