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Antonio Giuseppe Santagata – Prove di Fede
Pittore, scultore, testimone. Il grande artista genovese della prima metà del Novecento lega il suo nome alla trasmissione del dolore nei conflitti. Casa del Mutilato di Genova presenta la sua ricerca spirituale, un percorso intenso e parallelo che lo accompagnò per tutta la vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Casa del Mutilato di Genova - Fondazione A.N.M.I.G., in collaborazione con Collezione Santagata e con il patrocinio dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici - Arcidiocesi di Genova, presenta "Prove di Fede. Antonio Giuseppe Santagata”. Un’accurata selezione di opere (inedite quasi nella propria totalità) permetterà l’approfondimento della produzione più sentitamente spirituale di un grande artista genovese che vede il proprio nome indissolubilmente legato alla testimonianza e alla trasmissione degli orrori delle guerre. Il senso di sospensione che contraddistingue le raffigurazioni più psicologiche dei conflitti si ritrova in realizzazioni che — prodotte parallelamente e in età più tarda — sorprendono per l’espressione di una personalissima dimensione di Fede, estranea tanto a un tempo quanto a uno spazio rigorosamente definibili.
Immagini sacre ruvide, trattandosi di bozzetti e disegni per future progettualità (da qui il titolo dell’esposizione), permettono di riscoprire la muscolarità centrale nell’operato dell’artista, attraverso la leggerezza di vesti ed espressioni che dialogano più con un’impressione d’infinito che con l’ambiente terrestre. Un compromesso, una sfumatura che genera unicità e al contempo familiarità, certamente anche per mezzo delle scene scelte: centrali sia nella cultura cattolica, sia nell’orizzonte d’arte pubblica ligure presente in spazi di cura dello spirito e del corpo (come il Santuario di Nostra Signora della Guardia e l’Ente Ospedaliero Galliera).
Non solo Liguria, il progetto permette e promuove l’incontro con differenti produzioni religiose di Santagata, presenti nella propria versione definitiva in differenti e rilevanti contesti culturali italiani. Una popolarità, quella del pittore e scultore, che si spinse infatti ben oltre i confini regionali, crescendo nell’intervallo che separò le due guerre mondiali e consolidandosi, attraverso una rinnovata espressività, nel corso del prosieguo del secolo; fino a trovare piena consacrazione negli Anni Ottanta con l’acquisizione de “Le Oranti” (1918) da parte dei Musei Vaticani - Collezione Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
La mostra, visitabile dal 3 al 13 dicembre nei regolari orari d’apertura della struttura (o previa prenotazione, compatibilmente con le disponibilità della struttura), sostenuta dalla Presidenza di Casa del Mutilato di Genova Guido Vinacci e a cura di Matteo Lenuzza, (Curatore - Casa del Mutilato di Genova) arricchisce il legame tra la figura di Santagata — anch’esso invalido di guerra — e l’A.N.M.I.G., realtà per quale (partendo da Genova) fu l’artista di riferimento per tutta la penisola. Si tratta difatti della prima personale dedicata a questa personalità negli spazi di quello che fu (ed è) un edificio di riferimento per il racconto anche della sua vicenda professionale e umana.
Se le Sale e il Salone sono un costante monito alla Pace, l’esposizione interroga una realtà-altra e più profonda, un’assoluta manifestazione del Bene.
Immagini sacre ruvide, trattandosi di bozzetti e disegni per future progettualità (da qui il titolo dell’esposizione), permettono di riscoprire la muscolarità centrale nell’operato dell’artista, attraverso la leggerezza di vesti ed espressioni che dialogano più con un’impressione d’infinito che con l’ambiente terrestre. Un compromesso, una sfumatura che genera unicità e al contempo familiarità, certamente anche per mezzo delle scene scelte: centrali sia nella cultura cattolica, sia nell’orizzonte d’arte pubblica ligure presente in spazi di cura dello spirito e del corpo (come il Santuario di Nostra Signora della Guardia e l’Ente Ospedaliero Galliera).
Non solo Liguria, il progetto permette e promuove l’incontro con differenti produzioni religiose di Santagata, presenti nella propria versione definitiva in differenti e rilevanti contesti culturali italiani. Una popolarità, quella del pittore e scultore, che si spinse infatti ben oltre i confini regionali, crescendo nell’intervallo che separò le due guerre mondiali e consolidandosi, attraverso una rinnovata espressività, nel corso del prosieguo del secolo; fino a trovare piena consacrazione negli Anni Ottanta con l’acquisizione de “Le Oranti” (1918) da parte dei Musei Vaticani - Collezione Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
La mostra, visitabile dal 3 al 13 dicembre nei regolari orari d’apertura della struttura (o previa prenotazione, compatibilmente con le disponibilità della struttura), sostenuta dalla Presidenza di Casa del Mutilato di Genova Guido Vinacci e a cura di Matteo Lenuzza, (Curatore - Casa del Mutilato di Genova) arricchisce il legame tra la figura di Santagata — anch’esso invalido di guerra — e l’A.N.M.I.G., realtà per quale (partendo da Genova) fu l’artista di riferimento per tutta la penisola. Si tratta difatti della prima personale dedicata a questa personalità negli spazi di quello che fu (ed è) un edificio di riferimento per il racconto anche della sua vicenda professionale e umana.
Se le Sale e il Salone sono un costante monito alla Pace, l’esposizione interroga una realtà-altra e più profonda, un’assoluta manifestazione del Bene.
03
dicembre 2024
Antonio Giuseppe Santagata – Prove di Fede
Dal 03 al 13 dicembre 2024
arte moderna
Location
Casa del Mutilato
Genova, Corso Aurelio Saffi, 1, (GE)
Genova, Corso Aurelio Saffi, 1, (GE)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 9-12 o su appuntamento
Autore
Curatore
Progetto grafico
Patrocini