Con questa mostra la galleria André espone le opere di Laura Barbarini, Laura Federici e Alessandro Finocchiaro, artisti dalla grande sensibilità naturalistica, creando un percorso che ci accompagna in un ambiente dove lo sguardo spazia da ampie vedute all'aria aperta sino al particolare più nascosto, fatto di alberi, foglie, ruscelli, con una luce a tratti quasi accecante e in altri più tenue, e dove la presenza umana non è mai esplicita.
Così, come scrive Bilardello nel testo critico che accompagna la mostra, in Laura Barbarini, due dimensioni si evidenziano: luce ed ombra. Tuttavia si evince che non si tratta di un’ombra caravaggesca che dà sul tenebroso. Siamo in presenza di un’ombra gentile, per niente uniforme e compatta, che fa sentire di essere investita e trasformata dalla natura umida protagonista della parte figurale. Il soggetto raffigurato è poi talmente ravvicinato ai nostri occhi da ritrovarci quasi calamitati in esso, abolendo la distinzione tra soggetto ed oggetto
Laura Federici è come se fosse rimasta abbagliata dalla troppa luce piovuta sullo scorcio di paesaggio eletto e poi cercasse di ricostituirlo pittoricamente, strutturandolo per chiazze e per addensamenti di colore che determinano una profondità, un primo piano ed un fondo, quindi una scansione cronologica e una pittura che procede per sezioni
In Finocchiaro, guardando bene i dipinti, ci rendiamo conto che la parte naturalistica o paesaggistica è carica di eventi, come una tessitura o una struttura biologica che palpita quietamente, si anima di una forza esistenziale che, da sotto l’epidermide, risale alla luce e potrebbe persino acquisire una dimensione elettrizzata e guizzante.