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Quella Casa
La mostra intende riscoprire il lavoro di Milli Gandini, che nel 1978 fece parte del primo gruppo femminista invitato alla Biennale di Venezia, a confronto con le recenti opere di Anna Di Prospero.
L’indagine domestica è al centro della riflessione di entrambe, tra rivoluzione e rivelazione.
Comunicato stampa
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In occasione del “Festival di Internazionale 2024”, Maria Livia Brunelli, direttrice della MLB Gallery di Ferrara, con la collaborazione di Manuela Gandini, propone un progetto curatoriale inedito di riscoperta e rilettura del lavoro dell’artista storica Milli Gandini, tra le fondatrici del Gruppo Femminista Immagine di Varese nel 1974, a confronto con le opere dell’artista Anna Di Prospero.
L’indagine domestica è al centro della riflessione di entrambe, in tempi e spazi diversi. Quella Casa, titolo della bi-personale, è l’involucro universale di sentimenti, violenze, gioco, rivoluzioni e relazioni. Ciascuna delle artiste, generazionalmente lontane, adopera i propri vissuti per specifici linguaggi artistico/identitari. Milli Gandini, negli anni Settanta, rivendica il salario al lavoro domestico e trasforma gli strumenti di sfruttamento delle mansioni femminili in opera. Organizza convegni, scrive documenti e dipinge le pentole nelle quali ha sempre cucinato prima di chiuderle con il filo spinato. Smette di preparare le pietanze anticipando Glovo e coltiva duchampianamente la polvere. Non pulisce casa per mesi e, quando l’appartamento è abbastanza sporco, fotografa una compagna di lotte che posa per una performance, senza pubblico, scrivendo su mobili, piatti e scaffali lo slogan “Salario al lavoro domestico” accanto al simbolo femminista. I messaggi sono generati dalla sofferenza inflitta da un patriarcato che si sta sgretolando. Con “Pensieri d’Agosto a Milano” (1985) - serie presentata per la prima volta in galleria - l’artista, fotografata da Carla Cerati, dichiara sfrontatamente la conquista della propria autonomia oltre le pareti domestiche.
Se per Gandini la macchina fotografica è un’arma per una rivoluzione linguistica, per Anna di Prospero, cinquant’anni più tardi, è uno strumento di rivelazione. Nello scorrere del quotidiano, la giovane artista, affrontando diverse serie tematico/esistenziali, fotografa ossessivamente soggetti rispettivamente legati a luoghi e persone: la casa, l’esterno, i famigliari, gli sconosciuti, i microcosmi e il Cosmo. In tutti questi casi, il suo obiettivo sottolinea il magico che si sprigiona dal dipanarsi delle ore, soprattutto notturne. Cosa avviene in Quella Casa? La serie fotografica Astray - quarto capitolo del progetto Beyond the Visible, in mostra in galleria - è un viaggio visivo ispirato a momenti di cambiamento e trasformazione, realizzato in una dimensione sospesa. Sono finestre su mondi interiori e apparentemente minori, dove realtà e immaginazione si uniscono. Si avverte però un’inquietudine di fondo tra gli arredi e i mobili scelti a puntino per una casetta modello. Ogni opera della Di Prospero è una storia a sè che implica il perdersi per poi ritrovarsi. E’ un progetto di relazione con i mondi. Abbracciare l'ignoto e l'incertezza diventano passi cruciali per l’incessabile e avventurosa ricerca interiore che guida l’artista oltre il quotidiano.
"Quella casa". Anna Di Prospero e Milli Gandini, MLB Maria Livia Brunelli Gallery, Corso Ercole d’Este 3, Ferrara, dal 5 ottobre al 2 febbraio 2025; visite guidate ogni sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento (per info: mlb@mlbgallery.com o 346 7953757).
L’indagine domestica è al centro della riflessione di entrambe, in tempi e spazi diversi. Quella Casa, titolo della bi-personale, è l’involucro universale di sentimenti, violenze, gioco, rivoluzioni e relazioni. Ciascuna delle artiste, generazionalmente lontane, adopera i propri vissuti per specifici linguaggi artistico/identitari. Milli Gandini, negli anni Settanta, rivendica il salario al lavoro domestico e trasforma gli strumenti di sfruttamento delle mansioni femminili in opera. Organizza convegni, scrive documenti e dipinge le pentole nelle quali ha sempre cucinato prima di chiuderle con il filo spinato. Smette di preparare le pietanze anticipando Glovo e coltiva duchampianamente la polvere. Non pulisce casa per mesi e, quando l’appartamento è abbastanza sporco, fotografa una compagna di lotte che posa per una performance, senza pubblico, scrivendo su mobili, piatti e scaffali lo slogan “Salario al lavoro domestico” accanto al simbolo femminista. I messaggi sono generati dalla sofferenza inflitta da un patriarcato che si sta sgretolando. Con “Pensieri d’Agosto a Milano” (1985) - serie presentata per la prima volta in galleria - l’artista, fotografata da Carla Cerati, dichiara sfrontatamente la conquista della propria autonomia oltre le pareti domestiche.
Se per Gandini la macchina fotografica è un’arma per una rivoluzione linguistica, per Anna di Prospero, cinquant’anni più tardi, è uno strumento di rivelazione. Nello scorrere del quotidiano, la giovane artista, affrontando diverse serie tematico/esistenziali, fotografa ossessivamente soggetti rispettivamente legati a luoghi e persone: la casa, l’esterno, i famigliari, gli sconosciuti, i microcosmi e il Cosmo. In tutti questi casi, il suo obiettivo sottolinea il magico che si sprigiona dal dipanarsi delle ore, soprattutto notturne. Cosa avviene in Quella Casa? La serie fotografica Astray - quarto capitolo del progetto Beyond the Visible, in mostra in galleria - è un viaggio visivo ispirato a momenti di cambiamento e trasformazione, realizzato in una dimensione sospesa. Sono finestre su mondi interiori e apparentemente minori, dove realtà e immaginazione si uniscono. Si avverte però un’inquietudine di fondo tra gli arredi e i mobili scelti a puntino per una casetta modello. Ogni opera della Di Prospero è una storia a sè che implica il perdersi per poi ritrovarsi. E’ un progetto di relazione con i mondi. Abbracciare l'ignoto e l'incertezza diventano passi cruciali per l’incessabile e avventurosa ricerca interiore che guida l’artista oltre il quotidiano.
"Quella casa". Anna Di Prospero e Milli Gandini, MLB Maria Livia Brunelli Gallery, Corso Ercole d’Este 3, Ferrara, dal 5 ottobre al 2 febbraio 2025; visite guidate ogni sabato dalle 15 alle 19 o su appuntamento (per info: mlb@mlbgallery.com o 346 7953757).
05
ottobre 2024
Quella Casa
Dal 05 ottobre 2024 al 02 febbraio 2025
fotografia
Location
MLB HOME GALLERY
Ferrara, Corso Ercole I D'Este, 3, (FERRARA)
Ferrara, Corso Ercole I D'Este, 3, (FERRARA)
Orario di apertura
sabato 15-19
Sito web
Autore
Curatore