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Le grandi mostre del 2025 a Pechino: in programma anche Anicka Yi e Pipilotti Rist
Arte contemporanea
di redazione
L’arte contemporanea internazionale sempre più protagonista in Cina, grazie anche alla presenza attivissima di grandi poli culturali attrattivi come l’UCCA, il museo fondato nel 2007 a Pechino per impulso di Guy e Myriam Ullens, due importanti imprenditori e collezionisti belgi: proprio il museo situato nel cuore del 798 Art District – un complesso di edifici militari dismessi di 50 anni e riconvertito per ospitare una fiorente comunità artistica -, ha presentato il programma delle mostre del 2025 e i nomi non lasciano spazi a dubbi, tanto sulle ambizioni che sulle possibilità.
Tra i progetti più attesi, una mostra dell’artista americano-coreana Anicka Yi, seguita dalla prima esposizione personale in uno spazio istituzionale cinese dell’artista svizzera Pipilotti Rist e da una retrospettiva dedicata a Lubaina Himid, vincitrice del Turner Prize del 2017. In calendario anche mostre dedicate agli artisti cinesi Yang Fudong, Chen Ke e Liao Fei e al giapponese Koki Tanaka.
L’arte vivente di Anicka Yi
La mostra di Anicka Yi aprirà il 22 marzo, a chiusura di quella di Luc Tuymans, attualmente visitabile. Organizzata in collaborazione con il Leeum Museum of Art e curate da Peter Eleey e Gina Lee, presenterà opere di recente commissione accanto a una selezione di lavori precedenti, delineando un’introduzione completa al suo universo artistico.
Nata nel 1971 a Seoul, attualmente a New York e vincitrice del Guggenheim Hugo Boss Prize del 2016, Yi ha incentrato la sua ricerca su un’esplorazione di come le esperienze sensoriali siano modellate da forze culturali e biologiche. Utilizzando materiali organici ed effimeri come batteri, profumi e fiori fritti in tempura, Yi cattura delicatamente le sfumature delle emozioni e delle sensazioni umane. Meditando sull’interdipendenza fragile ma resistente della vita, l’artista sottolinea la posta in gioco che collega tutte le forme viventi, coinvolgendo organismi tenaci come le formiche e i microrganismi del suolo come co-creatori delle opere.
Basate su una rigorosa ricerca tra biologia, tecnologia e filosofia, realizzate in collaborazione con esperti di vari settori, tra cui scienziati, architetti e profumieri, le opere in mostra daranno vita a questo macrocosmo, manifestandosi in forme tangibili che pulsano di vitalità.
Pipilotti Rist, una nuova opera ambientale per l’UCCA
L’artista svizzera di fama internazionale Pipilotti Rist torna protagonista con una mostra personale dedicata alle sue più recenti opere video installative, concepite per dialogare con le dinamiche spaziali della suggestiva Aula Magna dell’UCCA. Con un linguaggio visivo pionieristico e incisivo, Rist intreccia la sua visione ecofemminista a profonde riflessioni taoiste sulla natura e sull’interconnessione tra tutte le forme di vita. L’esposizione invita il pubblico a muoversi tra microcosmi intimi e vasti scenari macro, esplorando i cicli di trasformazione continua che caratterizzano il corpo umano, il cibo, la digestione e la coltivazione, all’interno di ecosistemi complessi e interdipendenti. Un’esperienza immersiva che si pone come un viaggio nella “Total Art” dell’artista, tra video, installazioni e sculture che stimolano i sensi e la mente.
Fulcro della mostra, che aprirà a luglio 2025, è una nuova commissione su larga scala, concepita site-specific per la Great Hall dell’UCCA, che trasforma gli spazi espositivi e pubblici in un percorso immersivo, ironico e accessibile a visitatori di ogni età e provenienza. Questa nuova opera dialoga con una selezione delle creazioni più iconiche di Rist, creando un equilibrio tra innovazione e celebrazione della sua carriera. L’esposizione, curata da Yan Fang, è un invito a lasciarsi avvolgere dall’universo vibrante e multisensoriale di Pipilotti Rist.
Tuner Prize in Cina: la mostra di Lubaina Himid
Figura di spicco del Black Arts Movement britannico degli anni Ottanta e vincitrice del prestigiosissimo Tuner Prize del 2017, oltre che del Premio Maria Lassnig 2023, Lubaina Himid sarà celebrata con un’ampia mostra che ripercorrerà tappe fondamentali della sua carriera artistica negli ultimi 40 anni.
La mostra che aprirà a gennaio 2025 presenta una selezione di opere significative, tra cui A Fashionable Marriage, Naming the Money, le serie Feast Wagon e Plan B. Queste opere evocano i temi portanti della pratica di Himid, come la storia della schiavitù e le esperienze dei neri, le prospettive di genere e il linguaggio. Sarà messo in evidenza l’approccio poliedrico dell’artista nata a Zanzibar, classe 1954, tra opere su tela, ritagli, oggetti trovati e installazioni sonore.
Le altre mostre del 2025 all’UCCA di Pechino
Le opere di Yang Fudong, nato nel 1971 a Pechino, hanno ridefinito la produzione visiva contemporanea cinese, esplorando l’anomia e le complessità della sua generazione. Dal debutto di An Estranged Paradise a Documenta XI (2002) al ciclo epico Seven Intellectuals in Bamboo Forest, la sua estetica poetica e multistratificata ha evoluto il cinema in installazioni spaziali e temporali.
Questa mostra, la sua più completa e prima istituzionale a Pechino, presenta l’anteprima del Library Film Project, avviato dopo Seven Intellectuals. Ispirata alla periferia rurale di Pechino, intreccia passato e presente, realtà e finzione, pubblico e personale. Curata da Philip Tinari, direttore dell’UCCA, e Chelsea Qianxi Liu, offre un’immersione profonda nell’universo cinematografico di Yang.
Chen Ke, fin dai primi anni Duemila, ha costruito una carriera come pittrice capace di fondere sensibilità sociale e introspezione personale. Dai suoi primi lavori, in cui giovani ragazze in stile cartoon riflettevano le ambiguità della sua generazione, alla serie Bauhaus Gal (2020), l’artista ha esplorato temi legati all’identità e alla memoria collettiva. Nel suo progetto più recente, che sarà presentato all’UCCA, reinterpreta figure femminili legate al Bauhaus, filtrandole attraverso la sua prospettiva emotiva.
La mostra, curata da Philip Tinari, include 20 tele e materiali d’archivio che approfondiscono il dialogo tra il passato utopico del Bauhaus e il contesto industriale della Factory 798, originariamente progettata dall’Istituto statale di Dessau.
Con un approccio razionale, Liao Fei traduce concetti astratti in esperienze sensoriali, trasformando sistemi matematici in un linguaggio visivo minimale. Le sue opere invitano a confrontarsi con i limiti della logica e dell’astrazione in modo immediato e tangibile. Questa mostra, la più ampia istituzionale dell’artista e pensata in stretto dialogo con lo spazio espositivo, ripercorre lavori chiave e approfondisce i temi che caratterizzano la sua ricerca.
Attraverso una pratica artistica che spazia tra video, fotografia, installazioni site-specific e interventi collaborativi, Koki Tanaka esplora il significato profondo delle azioni quotidiane. Dai primi esperimenti con oggetti trovati, che sfidavano la routine quotidiana, l’artista è passato a progetti che creano micro-comunità temporanee, come A Haircut by 9 Hairdressers at Once (Second Attempt). Dopo il terremoto del 2011 in Giappone, Tanaka ha sviluppato le sue “azioni collettive”, focalizzandosi sulle relazioni umane in contesti di crisi. Questa mostra ripercorre un decennio della sua produzione, presentando oltre dieci opere, incluse prime installazioni e nuovi video realizzati con il supporto dell’UCCA.