05 dicembre 2024

Da Abramovic a Warhol, 650 opere della Collezione Petignat donate al MASI Lugano

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Al MASI di Lugano arriva la Collezione di Jocelyne e Fabrice Petignat: circa 650 le opere, di artisti come Marina Abramovic, Nan Goldin e Alighiero Boetti

Pipilotti Rist Video Still Muttenz (Pipilottis Felher) 1988/98 Stampa fotografica Edizione: 2/5 © Pipilotti Rist, Courtesy the artist, Hauser & Wirth and Luhring Augustine / 2024, Prolitteris, Zurich

Il percorso d’arte contemporanea del MASI – Museo d’Arte della Svizzera Italiana di Lugano si arricchisce grazie alla donazione della Collezione di Jocelyne e Fabrice Petignat. Con oltre 650 opere, questa raccolta testimonia quattro decenni di ricerca appassionata, costruita attraverso legami personali con artisti e artiste emergenti e già affermati. La collezione si distingue per il suo carattere intimo e organico, comprendendo principalmente lavori su carta e opere in formati ridotti, edizioni e alcuni capolavori pionieristici, di autori ampiamente affermati ma anche emergenti, come Marina Abramovic, Yto Barrada, Darren Almond, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Monica Bonvicini, Anri Sala, Ugo Rondinone, Mika Rottenberg, Candice Breitz, Sylvie Fleury, Liam Gillick, Jeff Koons, Tony Cragg, Pino Pascali, Andres Serrano, Pascale Marthine Tayou, Philippe Parreno, Massinissa Selmani, Monica Bonvicini, Andy Warhol, Lawrence Weiner e molti altri.

Una visione appassionata per una collezione organica

Jocelyne e Fabrice Petignat, madre e figlio, condividono da 25 anni una passione  per l’arte contemporanea nata da un approccio inclusivo e visionario. La loro collezione riflette interessi e affinità che spaziano dal femminismo alla videoarte, dal punk alla riscoperta della pittura. Grazie alla loro visione, hanno sostenuto artisti in fasi cruciali della loro carriera, come Pipilotti Rist, Vanessa Beecroft, Nan Goldin e Wolfgang Tillmans. Le loro scelte, orientate dalla vicinanza emotiva e dalla curiosità intellettuale, li hanno resi esploratori attenti di talenti, capaci di cogliere intuizioni precoci sul futuro dell’arte.

Gianni Motti Assistant Buenos Aires Plaza de Mayo November 2002 C-print su alluminio Edizione: 1/1 © the artist

L’arrivo di una raccolta omogenea come quella dei Petignat rappresenta un esempio di quanto sia cruciale per le istituzioni culturali accogliere patrimoni coerenti per contenuto e visione. «La collezione non riflette solo i nostri gusti, ma anche le relazioni profonde con luoghi e persone», spiegano i due collezionisti. La donazione consolida la vocazione del MASI come luogo di dialogo tra artisti svizzeri e internazionali, conferendo nuovo significato alla sua missione di valorizzare il contemporaneo attraverso un approccio inclusivo e multidisciplinare.

Mika Rottenberg Performance Stills (Texture & Legs) 2008 C-Print Edizione: 2/3 © Mika Rottenberg

Il futuro della Collezione Petignat al MASI

Inaugurato nel 2015, il MASI è nato dall’unione delle collezioni del Museo Cantonale d’Arte e del Museo d’Arte della Città di Lugano. Custodisce un ampio panorama dell’arte moderna e contemporaneo, con opere di maestri come Klee, Giacometti e Richter, e uno spazio crescente dedicato alla stretta attualità. La donazione della Collezione Petignat s’inserisce in questo contesto come una testimonianza viva della relazione tra arte, collezionismo privato e istituzioni pubbliche.

Vanessa Beecroft VB.P.016.96 Broadway 1996 Olio su tela © the artist

Come spiegato dal direttore Tobia Bezzola, l’integrazione dei nuovi lavori avverrà gradualmente: «Questa eccezionale donazione arricchirà non solo il nucleo svizzero ma l’intera collezione del MASI, grazie alla sua apertura internazionale e alle sue intuizioni sull’arte emergente». Il processo di catalogazione è già iniziato presso Palazzo Reali, segnando il primo passo verso una valorizzazione pubblica che renderà omaggio alla visione dei Petignat e alle loro relazioni con il territorio ticinese.

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