23 dicembre 2024

Dentro l’asta. Il vestito rosso di Domenico Gnoli

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Una rassegna di alcuni lotti significativi dell’anno che sta per finire, tra maestri del Novecento e artisti emergenti in giro per il mondo. Ecco il caso de “La Robe Rouge” passata da Christie’s per oltre € 1 milione

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Domenico Gnoli, La robe rouge (1964). CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

È passato all’asta lo scorso 18 ottobre, durante la Avant-Gaarde(s) including Thinking Italian di Christie’s, a Parigi, per € 1,068,500 (ve ne parlavamo qui). Non si tratta di un record per Domenico Gnoli, in verità, nel 2014 raggiungeva $ 11,6 milioni con i suoi capelli neri del 1969, ma è comunque un risultato importante, emblematico dei superzoom dell’artista italiano (seppur al limite della stima bassa, era di € 1-1,5 milioni),

La Robe rouge, il vestito rosso, apparteneva al celebre romanziere francese Frédéric Dard, grande collezionista delle opere di Gnoli, e vanta un notevole curriculum espositivo. Presentata per la prima volta nel 1964, nell’ambito della decisiva mostra personale di Gnoli alla galleria André Schoeller di Parigi (dove l’artista firmò contratti significativi con Jan Krugier di Ginevra e Mario Tazzoli, il proprietario della Galleria Galatea di Torino, decretando il suo successo); è stata poi presentata nel corso degli anni in numerosi musei ad Hannover, Rotterdam, Darmstadt, Bruxelles e Losanna. A Milano, nel 2022, è stata protagonista dell’incredibile retrospettiva su progetto di Germano Celant alla Fondazione Prada.

Il soggetto è apparentemente molto semplice, un abito rosso a fantasia paisley, ricco di dettagli, e insieme quello che non si vede, il corpo sensuale sotto al tessuto. Il motivo dell’abito è lo stesso che userà per la poltrona vuota Assenza, ospitata dai Musei Reali di Belle Arti del Belgio, mentre il dettaglio del busto femminile è ripreso in altri due dipinti del 1966, Green Bust e Vestito estivo. «The Red Dress», si legge sul catalogo della casa d’aste, «può essere paragonato anche all’iconografia feticistica della Pop art degli anni Sessanta, ma l’approccio di Gnoli rimane profondamente singolare. Mescola la sabbia con la sua pittura, creando così una superficie tattile che accentua la carica sensoriale dell’immagine».

Nell’ottobre 2010, la stessa opera passava all’asta da Christie’s per € 433.250 (su una stima di £ 280.000–£ 350.000). Questo scatto rispecchia l’andamento del fatturato dell’artista, altalenante ma decisamente rivalutato nell’ultimo decennio. Nel 2010, Gnoli chiudeva l’anno con un totale di $ 608.460, per poi prendere il volo la prima volta nel 2011 (fatturato totale: $ 6,3 milioni), poi nel 2014 (il suo anno migliore con $ 13,5 milioni) e nel 2021 ($ 10,1 milione). Nel 2024 il suo fatturato finale è di $ 1,3 milioni.

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