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Chi sono i finalisti del Prix Marcel Duchamp 2025, che si sposta dal Centre Pompidou
Arte contemporanea
di redazione
Dopo 24 anni di consolidata collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, il prestigioso Prix Marcel Duchamp cambierà sede. L’edizione 2025 si svolgerà infatti al Musée d’Art Moderne de Paris al Palais de Tokyo, che ospiterà le mostre dei finalisti fino al 2029. Questa transizione si è resa necessaria per i lavori di ristrutturazione del Centre Pompidou, che riaprirà solo nel 2030, ma rappresenta anche un’opportunità per rinnovare il dialogo, sempre molto vivace, tra l’arte contemporanea e il pubblico parigino.
Dal 26 settembre 2025 al 22 febbraio 2026, dunque, il Musée d’Art Moderne de Paris accoglierà le opere dei quattro artisti selezionati: Bianca Bondi, Eva Nielsen, Lionel Sabatté e Xie Lei. Il vincitore sarà annunciato durante la Paris Art Week, il 23 ottobre 2025, da una giuria internazionale composta da direttori di istituzioni artistiche, collezionisti e artisti. La mostra è curata da Jean-Pierre Criqui e Julia Garimorth. La vincitrice della scorsa edizione, la 24ma, è stata Gaëlle Choisne.
La giuria
Il Premio Marcel Duchamp, istituito nel 2000 dall’ADIAF – Association pour la Diffusion Internationale de l’Art Français – una importante associazione che riunisce 300 collezionisti di arte contemporanea -, in collaborazione con il Centre Pompidou, si conferma come uno dei riconoscimenti più prestigiosi nel panorama artistico contemporaneo. Con un premio di 90mila euro, sostiene gli artisti offrendo visibilità internazionale e residenze artistiche, in collaborazione con istituzioni come la Villa Albertine negli Stati Uniti e la Manifattura di Sèvres in Francia.
A presiedere la giuria Prix Marcel Duchamp 2025 sarà Xavier Rey, Direttore del Centre Pompidou di Parigi, affiancato da Claude Bonnin, collezionista e Presidente dell’ADIAF – Association pour la Diffusion Internationale de l’Art Français, associazione che riunisce 300 collezionisti di arte contemporanea. Partecipano inoltre Akemi Shiraha, in rappresentanza dell’Associazione Marcel Duchamp, Laurent Dumas, Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, e Fabrice Hergott, Direttore del Musée d’Art Moderne de Paris. Il contributo artistico sarà garantito da Ann Veronica Janssens, artista belga-britannica, e Yan Pei-Ming, artista sino-francese. A completare la giuria ci saranno la collezionista italiana Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Manuel Segade, Direttore del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, e Aurélie Voltz, Direttrice del Musée d’art contemporain de Saint-Étienne Métropole.
I finalisti del Premio Marcel Duchamp 2025
Bianca Bondi (Johannesburg, 1986) vive e lavora a Parigi. La sua pratica multidisciplinare trasforma oggetti quotidiani attraverso reazioni chimiche e l’uso di acqua salata, creando installazioni poetiche che esplorano la transitorietà e i cicli di vita e morte. Il suo lavoro, con una forte componente ecologica e simbolica, è stato esposto in prestigiose sedi internazionali come la Biennale di Gwangju, il Castello di Rivoli e la Fondation Louis Vuitton.
Eva Nielsen (Les Lilas, 1983) è nota per i suoi dipinti ibridi che combinano materiali come lattice, pelle e seta. Le sue opere stratificate invitano lo spettatore a esplorare paesaggi complessi e immersivi. Rappresentata da Galerie Peter Kilchmann e The Pill Gallery, Nielsen ha esposto al Kunsthaus Baselland, al Mac/Val e ha vinto premi prestigiosi come il BMW Art Makers Prize.
Lionel Sabatté (Tolosa, 1975) crea opere che intrecciano pittura, disegno e scultura, utilizzando materiali raccolti come polvere, cenere e legno. I suoi lavori danno vita a creature ibride che riflettono sul rapporto tra il mondo minerale e animale. Le sue opere sono presenti in collezioni istituzionali e ha ricevuto premi come il Prix de Peinture della Fondation Del Duca.
Xie Lei (Cina, 1983) vive a Parigi dal 2006. Attraverso la pittura esplora mondi ambigui e onirici, sospesi tra realtà e immaginazione. Le sue opere, esposte in istituzioni come la Fondation Louis Vuitton e il MAC VAL, offrono una riflessione sul tempo e sulle tensioni emotive.