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Apre i battenti la maxi fiera di Maastricht. Oggi e domani, 13 e 14 marzo, è la preview solo su invito, quella dedicata ai collezionisti VIP e agli addetti ai lavori; da sabato e fino a giovedì 20 marzo, il MECC si svela al grande pubblico, con una schiera di oltre 260 gallerie da 21 Paesi che espongono (e mettono in vendita) capolavori di «qualità museale». E no, non è un’espressione abusata, se il soggetto è la fiera delle meraviglie TEFAF.
Quindi, nel dettaglio: presentissimi all’appello i colossi italiani o con sede in Italia (la lista è lunga, e anche questo non stupisce se il riferimento è all’eccellenza in ambito di antiquariato): da Antonacci Lapiccirella Fine Art ad Altomani&Sons, da Bottegantica a Caretto &Occhinegro, passando – tra gli altri – per gli stand di Bacarelli, Alessandro Cesati, Buccellati, Alessandra Di Castro, Fondantico di Tiziana Sassoli, Maurizio Nobile Fine Art, Walter Padovani, Porcini, Piva&C, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Cardi, ML Fine Art, Osart Gallery, Robilant+Voena, Galerie Canesso, Brun Fine Art, Richard Saltoun Gallery, Caterina Tognon, Tornabuoni Art, Galleria Carlo Virgilio & C. Neanche a dirlo, le opere esposte sono eterogenee, senza limiti tra arte, gioielli, tappeti, oggetti preziosi e design. E senza limite di tempo, il TEFAF (fin dalla sua fondazione nel 1988) raduna oltre 7000 anni di artworks e beni di ogni sorta – l’importante è che siano i migliori del proprio settore, il meglio del meglio, per superare il vaglio del temutissimo vetting.

Tra gli highlights della nuova edizione, senza dubbio il capolavoro di Tiziano portato da Trinity Fine Art – dell’italiano Carlo Orsi – allo stand 361. La Madonna col Bambino e Santa Maria Maddalena, la cui esecuzione può essere datata tra il 1555 e il 1560, torna così sotto i riflettori alla fiera delle meraviglie di Maastricht, era da oltre due secoli che non incrociava lo sguardo del pubblico; Carlo Orsi l’aveva già esposta lo scorso settembre a Firenze, in occasione della BIAF, e a quel tempo, l’asking price si aggirava intorno ai € 2 milioni. «La superba qualità della pennellata e le eccellenti condizioni della superficie dipinta», dichiara la galleria, «conferiscono a questo dipinto un vantaggio rispetto ad altre versioni dello stesso soggetto esposte in alcuni dei principali musei del mondo, come l’Hermitage, le Gallerie degli Uffizi e il Museo di Capodimonte».
Ma c’è anche una tazza in argento dorato della seconda metà del Cinquecento, decorata con una rappresentazione allegorica degli scontri religiosi dell’epoca di Anversa, a presentarla è Endlich Antiquairs al booth 231. Mentre una testa d’angelo attribuibile alla bottega romana di Giovanni Volpato, del 1790 circa, è tra gli highlights di Alessandra Di Castro. Anche Antonacci Lapiccirella Fine Art propone una serie di capolavori, tra cui spicca un inedito Francesco Hayez, «un’aggiunta molto importante al catalogo dell’artista», rivelano dalla galleria. Si tratta dell’Interno di un harem, dove «Hayez ci porta in un mondo di raffinata seduzione e teatralità». In buona compagnia con un intenso lavoro di Philip Alexius De László, Ritratto della cantante Germaine Gien, che si distingue «per la sua qualità intima e l’introspezione emotiva, ritraendo una donna moderna ed emancipata».

Come da migliore tradizione non c’è solo l’antico tra le fila del TEFAF, attrae una schiera di collectors variegati la fiera delle meraviglie. Così il colosso Galleria Continua propone Atalanta e Ippomene dell’altrettanto gigante Ai Weiwei, una versione del capolavoro di Guido Reni custodito al Museo Capodimonte di Napoli interamente realizzato con i mattoncini lego. Mariane Ibrahim schiera il Giorno delle Nozze di Salah Elmur, del 1921, l’artista lo creò per festeggiare il matrimonio della figlia; da Galerie Lefebvre i riflettori sono puntati su una piantana di Alberto Giacometti, anno 1936; Tornabuoni Art seleziona Alberto Savinio, il suo Idillio Marino del 1944 è una tela surreale, distopica, lo sfondo è sui toni del grigio, mentre le figure – impossibili da definire, forse sogni, forse incubi – in primo piano rievocano l’architettura classica greca. Straordinario per finire l’interno domestico di Peter Ilsted presentato tra i pezzi di Åmells, allo stand 352: un’ode al silenzio, tra le opere più raffinate dell’intera produzione del pittore.
Altre gallerie tra i corridoi del MECC: Agnews, Didier Aaron, David Aaron, Applicat-Prazan, Galerie Chenel, Caylus, Dickinson, Nicholas Hall, De Jonckheere, Mennour – per nominarne solo alcune, qui la lista completa degli espositori internazionali. Non manca poi il sostegno dei giovani talenti, attraverso la sezione Showcase che presenta dieci gallerie di recente fondazione, mostrando una vasta gamma di proposte per arte e design. Qui incontriamo Amanita – con sedi tra NY, Stati Uniti e Italia – che partecipa all’edizione 2025 del Tefaf con un dialogo tra le sculture di Alessandro Twombly (1959) e i dipinti di Francesco Cima (classe 1990). Poi un altro settore recentissimo della fiera di Maastricht: si tratta di TEFAF Focus, introdotto nel 2024, che offre alle gallerie una piattaforma unica per approfondire il lavoro di singoli artisti.

Per finire, in collaborazione con la Commissione olandese per l’UNESCO, TEFAF ospiterà il suo secondo TEFAF Summit (nella giornata del 17 marzo, da segnare in calendario), insieme alla Commissione olandese per l’UNESCO, AXA XL e organizzazioni partner come Deloitte e ICOM Belgio Fiandre. L’edizione 2025 affronterà le sfide poste dal calo dei finanziamenti pubblici degli ultimi anni, esplorando come la filantropia e i modelli innovativi di finanziamento privato possano sostenere il settore delle belle arti non profit in Europa. Perché i finanziatori dovrebbero investire nelle arti? Come i musei riescono a combinare i sostegni pubblici e privati? E, ancora, come creare fiducia da parte dei finanziatori? Le discussioni si concentreranno principalmente sul ruolo vitale dei finanziamenti privati nel sostenere istituzioni e musei, nonché sul potenziale di trasformazione delle partnership filantropiche per le organizzazioni non profit, le comunità e gli artisti. L’appuntamento è tra le meraviglie del TEFAF, a Maastricht, di ogni genere e di ogni epoca. Fino al 20 marzo.