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Vedere per credere. L’ombra di Cecco: Antonio Marras ad Ascoli Piceno
Mostre
di redazione
Antonio Marras lasciandosi suggestionare dall’intera struttura dell’edificio, lo ha reinterpretato nella sua totalità come luogo di ombre, intese come memorie simboliche e fisiche, presenze che legano la figura di Cecco d’Ascoli alla vita reclusa dei prigionieri del carcere, che proiettavano desideri, speranze, ricordi e memorie nei diversi ambienti, dalle celle al cortile, fino allo spazio monumentale della chiesa della Madonna del Lago, ideale punto di arrivo del percorso immaginato da Marras.

La mostra Antonio Marras – Vedere per credere. L’ombra di Cecco si configura come una riflessione sulla figura di Cecco d’Ascoli, filosofo, astronomo, astrologo e alchimista medievale, e sulla storia del Forte Malatesta nelle sue diverse funzioni di fortezza militare, edificio religioso, carcere e museo multidisciplinare. «Il Forte Malatesta è un luogo di incontro di ombre, e questo è l’elemento che mi ha colpito e mi ha guidato nell’immaginare questa mostra» spiega Antonio Marras, a cui fanno eco Ludovico Pratesi – «Luci, ombre, emozioni, desideri, sentimenti e passioni sono le vere protagoniste di questa mostra, concepita come un percorso che collega spazi fisici e mentali, apparizioni oniriche e reali» – Marco Bassan, secondo cui «Marras ha saputo trasformare storie e memorie dolorose in una folla di immagini, attraverso intense trame simboliche riattivate da una visione potente e vitale».

Disegni, sculture, ceramiche, installazioni, arredi e manufatti trasformano il Forte in un corpo vivo e pulsante, abitato da presenze naturali e soprannaturali: ogni opera sembra emergere dalle pieghe della storia per parlare al presente all’interno di un percorso onirico e surreale, una sorta di “macchina del tempo” sospesa tra il passato e l’adesso. Curata da Spazio Taverna – che sempre mira a riattivare le energie di luoghi e personaggi storici attraverso l’intervento e la reinterpretazione di artisti contemporanei – la mostra è stata l’occasione per invitare Marras a interpretare il genius loci del Forte Malatesta e la figura di un personaggio controverso come Cecco d’Ascoli e di tradurli in uno spazio altro, un luogo del quale viene reinterpretata in maniera esperienziale ed immersiva la storia di ieri e di oggi, anche grazie all’inserto di alcuni manufatti provenienti da una chiesa di Arquata rasa al suolo dal terremoto del 2016.

marras meraviglioso, visto in triennale nel suo atelier è galleria minini , gente se potete andate è meraviglia