10 maggio 2005

fino al 20.VI.2005 Luisa Rabbia Torino, Galleria Persano

 
Da Pinerolo a New York. Riflessioni d’artista sulla condizione dell’individuo gettato nel mondo, celato a sé e agli altri. Con sculture di carta e disegno. E una parete di ceramica incisa…

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Entrando negli spazi della galleria si passa attraverso l’installazione sonora A raining day (2005), pioggia che scende su cose assenti. Una camera di decompressione, un invito nel mood di neutra malinconia che predispone all’ascolto di emozioni sottili, liquide e battenti. Come gli umori vaghi e fuggevoli di Passing moods di Luisa Rabbia, video in cui la meteorologia assume l’aspetto di un respiro interiore, attraverso la vita di un albero sottoposto a cicli di autunnali variazioni.
E’ come se l’artista di Torino trasferitasi a New York trasformasse le proprie sensazioni nei confronti dell’esistenza in motivo strutturale per la costruzione delle proprie opere. Il suo sentire si trasforma in pratica artistica, come in Anywhere out of the world, che dà il titolo alla mostra: una parete di ceramica incisa e disegnata, un grande mosaico di tessere blu che offre il panorama dell’interiorità e accoglie un volto dormiente.
Rabbia utilizza ogni mezzo: “Lavoro con molti materiali, ma prediligo quelli che meglio raccontano il passare del tempo, la fragilità, lo sgretolarsi delle cose”. La sua sperimentazione si lega ad un’inquietudine controllata dalla passione ipnotica per il disegno, in una ricerca inesausta circa l’essere individui.

E cita Baudelaire:“Il me semble que je serai toujours bien là où je ne suis pas”. Qualcosa dell’esistenza ci sfugge, forse l’essenziale, come se fosse una dimensione insondabile invece che quest’evidenza opprimente.
Il suo mistero, Rabbia lo delega ad alcune figure femminili, celate sotto accumuli di tessuti, comprese dentro uno spazio segreto, informe. Oppure, come in Sitting weightless, con la sagoma indefinita di un giovane seduto su una lunga mensola a mezz’aria.
Sculture di carta e disegno, queste presenze/assenze riconducono ad un sentire profondo che parla per mezzo di una mano meticolosa, capace di restare perfettamente astratta, come sui motivi geometrici delle coperte, o esprimere sensualità evanescente come nel ritratto delle donne dormienti esposte in due «carte», Silent landscape e Winter landscape, che dimostrano la grazia della giovane artista.
Forza e precisione, per definire il confine impalpabile ma decisivo tra interiorità ed esteriorità, tra esposizione e mistero, tra evidenza ed enigma, restando al di fuori della “questione” sociale, tra le radici della propria individualità.

Un homeless su una strada di Manhattan potrebbe raccontare questa precarietà e quest’isolamento. Ma Luisa Rabbia sceglie personaggi che vivono nelle atmosfere di un romanzo in fieri, impalpabili come i tessuti che li occultano e che sono protagonisti: “sembrano sintetizzare l’universo, possono assumere mille forme: diventano montagne, laghi, ruscelli, sembrano respirare -dichiara- Sotto, c’è un mondo nascosto e cosa succeda lì è un enigma.

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www.luisarabbia.com

nicola davide angerame
mostra visitata l’11 aprile 2005


Luisa Rabbia – dall’11 aprile al 20 giugno 2005 – Galleria Persano
Piazza Vittorio Veneto, 9 – Torino – Tel. 011 835 527 – www.giorgiopersano.it
Orari di apertura: martedì – sabato 10-12.30 / 16-19.30 – lunedì mattina e festivi chiuso

[exibart]


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