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fino al 31.VIII.2005 Premio Michetti – 56° edizione Francavilla al Mare (ch), Museo Michetti
altrecittà
Com’è cambiata l’arte nell’era glocal? E come si rinconfigura il concetto di ambiente nell’epoca della telematica? A queste e ad altre domande cerca risposta l’edizione 2005 dello storico Premio Michetti...
Quella del Premio Michetti non è una mostra generica, ma “caleidoscopica”. Così la definisce il curatore Luciano Caramel. Primo, perché ponte di confronto tra l’arte e il suo nuovo contesto -il tanto citato glocal– che ha radicalmente sfaccettato la società contemporanea; secondo, perché capace di mettere in risalto quella multidimensionalità che caratterizza il globalismo. L’avvento delle tecnologie digitali, la rapidità delle informazioni, l’esplorazione di nuovi spazi (come quello web) non hanno infatti semplicemente annullato le distanze, ma trasformato del tutto la percezione soggettiva. Ed ecco che sorge spontaneo il confronto con maestri come Nam June Paik, Alberto Biasi, Fabrizio Plessi, James Turrel, tra i primi a cimentarsi con il mondo telematico, assorbendone i meccanismi. Le videoinstallazioni di Plessi (Mare orizzontale) o i rilievi “cinetici” di Biasi (Dinamica triangolare, 1965–77), non sono altro che studi sulla percezione, e ad essa stessa si rivolgono, proprio come fanno i media. Accanto ai maestri, in un continuum di poetiche e di linguaggi, esposte le opere dei cinquanta artisti partecipanti al Premio, visionati da una giuria composta da Philippe Daverio, Vittorio Fagone, Lorenza Trucchi e Vincenzo Centorame. I vincitori sono stati due, ex aequo: Marc Didou (Signe de l’autre 1, 2002- 04) e Walter Valentini (Nella volta celeste ora appare, 2005). Didou per aver saputo coniugare una tecnica tradizionale come l’anamorfosi (usata fin dal Rinascimento) a procedimenti della tecnologia elettronica più avanzata. Valentini, che, capace di estendere la dimensione del campo incisorio, sembra quasi rivolgere la sua riflessione artistica ed esistenziale all’universo, proprio come fece James Turrel, nel cuore del vulcano spento Roder Crater (Finished crater topo, 1985). Inoltre, una menzione speciale è stata conferita alla net artista russa Olia Lialina per Online Newspapers (2005).
Una mostra tutta da scoprire, che non esclude lavori atipici come il progetto “polemico” del gruppo 0100101110101101.org (Nikeground, 2003) o quello di Marco Cadioli (Five questions to Lucy, 2005), dove alla domanda “is there life after death?” Lucy risponde compiaciuta “only for software”. È davvero questa la nostra condizione? Siamo davvero tutti robot? Se l’arte non è in grado di dare risposte definitive, è sicuramente in grado ancora di stupire talvolta, facendoci vivere come in un piccolo sogno. E la leggerezza poetica di Maria Luisa Tadei ne è la dimostrazione. Equilibri (1996) è un’opera sottile, che sembra quasi restituire allo spettatore quell’energia cosmica di cui spesso l’uomo contemporaneo viene privato.
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Premio Michetti – In & Out, Opera e ambiente nella dimensione glocal – 56° edizione – a cura di Luciano Caramel, con la collaborazione di Domenico Quaranta per la Net Art e New Media Art – 23 luglio – 31 agosto 2005, orario 18 – 24, chiuso il lunedì. Museo Michetti, piazza san Domenico, Francavilla al Mare (ch) – www.fondazionemichetti.it
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