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fino al 30.XI.2005 Massimo Livadiotti – Critto(2)grammi Latina, Galleria Romberg
altrecittà
Opere d’arte come rebus. Dense di citazioni, riferimenti, giochi di numeri e di parole. Una pittura colta alla quale si affianca un’inedita produzione scultorea...
Che le opere di Massimo Livadiotti siano dense di rimandi a de Chirico, Carrà e Savinio è stato spesso detto. Lo stesso artista ne parla raccontando di aver “guardato molto soprattutto alla serie dei Bagni Misteriosi, dei Soli neri, dei Mobili nella valle (di de Chirico). Esponente di quella che è stata definita Pittura colta, Livadiotti ci ha abituati da sempre ad un’opera ricca di spunti e significati nascosti. E l’arte del Novecento non è la sola ad emergere dai suoi quadri, basti pensare alle citazioni delle fantasie decorative di Veronese e Giambattista Tiepolo. Gli sfondi paesaggistici poi non sono mai semplici quinte ma racconti della memoria dei suoi viaggi nello Yemen, della sua patria -la Libia-, i suoi spostamenti in Tanzania, Ruanda, Etiopia. Tutti resi con estrema nitidezza, mescolando la tecnica pittorica figurativa d’impronta classica con la composizione metafisica. Non a caso si è parlato, a suo carico, di “meticciato stilistico” (Mussa). Cultura occidentale e orientale si incontrano sotto un unico linguaggio, da sempre fortemente riconoscibile.
In passato, nella fase divisionista, la sua ricerca si è concentrata sulla tecnica pittorica; da qualche anno sono i rebus la materia d’ispirazione, imperniata questa volta sui contenuti. Una ricerca iniziata nel 2003 con Il bagnino sognatore, racconto onirico ricco di simboli e richiami. Ora Livadiotti rende ancora più evidente il suo messaggio di sfida e dialoga apertamente con lo spettatore. In mostra alla Galleria Romberg diverse opere inedite e per la prima volta delle sculture. Il titolo, Critto(2)grammi, parla appunto di un insieme di enigmi da sciogliere, non solo rebus ma anche “giochi” di numeri. Accanto alla serie di sette tele che, con singole lettere compone la parola Romberg, campeggiano vari rebus in cui il paesaggio è protagonista, una serie con i numeri in cui è presente la figura dello struzzo, animale spesso utilizzato dal pittore, e ancora i grandi volti, veri e propri riassunti dell’opera livadiottiana. Infine la scelta di esporre anche i lavori di scultura, che l’artista definisce “un linguaggio completo”. Un linguaggio attraverso cui esprimere l’amore per l’arte africana, l’interesse per l’animismo, la passione per il legno, le radici culturali classiche che lo spingono all’amore per il frammento. La soluzione ai rebus però non c’è, e rimane aperta. Come una sfida.
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Catalogo Romberg Edizioni
[exibart]