11 novembre 2005

fino al 29.XI.2005 Gianni Piacentino Roma, Il Ponte Contemporanea

 
Tecnica e stile. Superfici cromate pronte ad una prova di velocità e di penetrazione aerodinamica. Sculture di raffinato design che esplorano il confine tra arte ed estetica seriale...

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Quindici opere del torinese Gianni Piacentino (Coazze, 1945) abitano lo spazio della galleria Il Ponte, creando un felice connubio tra gli oggetti -ricercati ed essenziali- e l’ambiente espositivo, sobrio e funzionale. Una mostra che regala uno sguardo d’insieme, dal 1966 ad oggi, sull’attività di un artista cresciuto nel fecondo ambiente della Torino degli anni Sessanta, in pieno boom dell’Arte povera, svolgendo però una ricerca autonoma che si nutre delle suggestioni del minimalismo e della pop art.
Lo stile di Piacentino è diretto e riconoscibile come un marchio d’automobile, rivela un’estrema cura nel rispettare delle coordinate estetiche ben impostate. I colori appartengono alla gamma dei celesti e dei grigi, le forme si estendono in orizzontale e in verticale, delineando spesso contorni rettangolari, ripetuti in diverse dimensioni, come un modulo a stampo. Fino ad assottigliare la spinta verticale in aerodinamiche aste che presentano l’eleganza sintetica di una stilografica di fine qualità.
Alcune delle opere esposte sembrano vicine all’arte minimal, come Dark Prussian Blue Portal IV (1966- 1967). Tubolari severi come stipiti di una porta fanno pensare a Donald Judd, ma il rigore è edulcorato dalla scelta di decorazioni che fissano il volo di aerei dal gusto un po’ retro’, utili per le imprese dei fratelli Wright. Dando vita ad un puro gioco estetico, del tutto nichilista perché incapace di mantenere la promessa di una potenza umana rafforzata da tanta perizia meccanica.
Una veduta della mostra di Gianni Piacentino a Roma
Piacentino costruisce manufatti complessi, esteticamente perfetti quanto ingombranti ed inutili, come tanti gadget che la contemporanea società tecnologica dei consumi impone sul mercato. Oggetti silenziosi, lontani dagli inni marinettiani al progresso, belli e impietosi di fronte alle imperfezioni umane, che sanno incantare come gli occhi ammalianti della Medusa.

link correlati
www.giannipiacentino.com

giuseppe giovanni blando
mostra visitata il 22 ottobre 2005


Gianni Piacentino, opere 1966-2005
Galleria Il Ponte Contemporanea
Via Di Monserrato n 23 0016 Roma ( centro storico, zona Piazza Campo dei Fiori) – Tel + 39 0668801351 fax 0668211084
info@ilpontecontemporanea.com
bruno@ilpontecontemporanea.com 
la mostra fa parte di una rassegna a cura di Achille Bonito Oliva
dal 29 Settembre al 29 Novembre 2005, orario di apertura dal Lunedi’ al Sabato 12-20 – ingresso libero


[exibart]

2 Commenti

  1. kapo perche’ la definisci terribile? Piacentino e’ uno dei piu’ grandi artisti che abbia generato l’arte povera, euno dei pochi ancora in grado di produrre dei buoni lavori insieme a Kounellis…elabora per favore

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