06 dicembre 2005

fino al 23.XII.2005 Anders Pedersen – Per ironia della sorte Milano, Galleria Magrorocca

 
Per ironia della sorte possono accadere strani eventi, talvolta inspiegabili. Con humour nordico e sapienza pittorica, Pedersen crea le sue narrazioni. Percorsi accidentali per il gioco della psicosi collettiva…

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Dietro l’atmosfera straniante dei quadri a tecnica mista di Anders Christian Pedersen (Copenaghen, 1968) si nasconde il rebus da svolgere, il mistero insoluto dell’opera. L’artista inscatola prospetticamente personaggi diversi tra loro, ingabbiandoli all’interno di pseudo – stanze, costringendoli ad incrociare i loro percorsi, anche se incongrui. Eppure l’incontro avviene. Nel modo più naturale e più sottilmente paradossale possibile. In qualche modo, servendosi di una prospettiva studiata, che si apre oltre la visione, Pedersen arriva a creare rapporti tra le figure e lo spazio, architettato alla perfezione, facendoli collimare assieme, con una modalità pittorica armoniosa, poetica e forte. Attraverso la rappresentazione farsesca, Pedersen mostra le controverse sfaccettature di situazioni di attualità, che possono essere l’incubo di una pandemia imminente (Chi ha detto pollo?), il legame con la propria tradizione culinaria (Il re dei maiali), la presenza islamica (Il nuovo arrivato), la stupidità aborrita (È arrivato un cretino), la tecnologia americana contro una maniera ancora artigianale (Il turista). Oppure si sposta su investigazioni cerebrali come in Omicidio a Boston, dove s’insinua l’ambiguità di un giallo surreale. È la visione dissacrante di una Madonna incinta, riprodotta nella posa alla maniera antica con elementi moderni a fare da disturbo, un lucchetto che funziona come cintura di castità e indicazioni stradali che s’incrociano come a formare un’ipotetica croce di Sant’Andrea.
Passando alla tecnica, colature di colore si mischiano ad inserti fotografici, che contaminano la visione accordandosi perfettamente Anders Christian Pedersen, Non sono stato io, tecnica mista su tavola – cm 50 x 60 - 2005 al resto, ma sempre minimi rispetto alla stesura dei colori freddi, su scale di grigi, scaldati da qualche tocco di giallo caldo. Una pittura tutt’altro che levigata, talvolta lasciata libera di autodefinirsi e di lasciare i suoi vuoti, ma sempre attenta a calibrare i rapporti dimensionali e spaziali. Alcuni fattori ritornano: l’elemento architettonico delle arcate o delle finestre squadrate o il brano di paesaggio, a volte appena accennato, che s’intravede dalle ampie aperture degli interni illuminati dagli sfondamenti di luce. Dietro la significazione del contenuto sta l’indovinello del pensiero da scoprire. Quella follia del quotidiano, senza orpelli, nuda e cruda, sotto la quale si celano le nostre paure. Una follia solare e allegra, al limite del grottesco, mai drammatica. Sarcastica e satirica semmai. Una follia pure esistenziale, che può esplicitarsi nel ballare un ultimo tango fra scatole piene di croci o litigare per salire sull’Arca di Noè. E che rimane sospesa. Poiché Pedersen mette in connessione tra loro situazioni contingenti che mostrano una determinata realtà come data e avvenuta. Lasciando nel contempo il beneficio del dubbio.

francesca baboni
mostra visitata il 17 novembre 2005


Anders Christian Pedersen – Per ironia della sorte
9 novembre – 23 dicembre
orario: 10.00-12.30 e 15.30-19.30.
Lunedì e festivi chiuso
Largo Fra’ Paolo Bellintani 2 (20124)
39 0229534903 (info), +39 0229534903 fax
catalogo con testo di Marta Casati
info@magrorocca.com
www.magrorocca.com


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