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[09|11|2003] arte contemporaneamostre |
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LAURIE ANDERSON – THE RECORD OF THE TIME
inaugurazione 10 novembre | ore 18 | pac | milano | a cura di jean-hubert martin e thierry raspail Con la mostra The Record of the Time il Padiglione d’Arte Contemporanea rende omaggio alla multiforme produzione della musicista e artista newyorkese Laurie Anderson, icona dell’arte multimediale, in quella che sarà la sua prima retrospettiva in Italia. Laurie Anderson, che si autodefinisce una “narratrice”, crea installazioni in cui abbina poesie e canzoni, collages di suoni e musica, basandosi su episodi della propria vita, sui suoi sogni, su poemi, miti e leggende. “Negli ultimi trent’anni” racconta Anderson ”mi sono concentrata soprattutto sulla musica e sulla performance. Ho sempre combinato diverse forme artistiche. […] Le opere presentate nella mostra The Record of the Time riflettono soprattutto il lavoro che ho fatto con il suono e il rumore. Ci sono numerosi motivi conduttori: il violino, la voce, le parole, spazi sonori e alter ego”. Una caratteristica dell’opera di Laurie Anderson è il suo speciale cocktail di teatro, musica pop, azione e immagini, elementi che vengono miscelati elettronicamente con l’uso del computer e che danno origine a performance e installazioni audiovisive spettacolari, producendo un universo molto personale di immagini e suoni. Con questa combinazione, unica nel suo genere, di sofisticata tecnologia, immaginativi mondi pittorici, musica innovativa e testi di grande effetto, Laurie Anderson è diventata un punto di riferimento ineludibile sulla scena dell’arte multimediale internazionale. In alcune installazioni interattive presentate nella mostra i visitatori avranno l’opportunità di esplorare “fisicamente” il mondo dell’artista: The Handphone Table (Il tavolo monofonico), 1977, per esempio, li invita a percepire i suoni lungo le ossa delle braccia. Altre esperienze audiovisive sono proposte dalle opere The Tape Bow Violin (Il violino lettore di nastro registrato), 1977 e Neon Violin (Violino al neon), 1983, basate sullo strumento così spesso usato da Laurie Anderson da diventare per lei una sorta di “seconda voce”; uno strumento di cui l’artista ha alterato e manipolato elettronicamente il suono in ogni maniera possibile. Il Digital Violin (Violino digitale), 1984, per esempio, riproduce diversi suoni scaricati da un disco fisso: il visitatore udirà versi di animali e rumori di computer che vanno in tilt. PAC – PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA Via Palestro 14 (20121 – Milano) +39 0276009085 (info), +39 02783330 (fax) orario: 9.30 – 19.00 da martedì a domenica – giovedì fino alle 22.00 – chiuso il lunedì
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