A Bolzano meditazioni tra arte e grandi vini

Due esperienze sensoriali, due impronte indelebili, due visioni del piacere. L’arte dell’uomo, che dà forma e materia alle ombre, alle luci, alle emozioni. E l’arte della vite, che infiamma le passioni, le raccoglie, le racchiude, e di nuovo le consegna. Un evento unico. In una città mitteleuropea e di frontiera. Con una straordinaria vocazione per la cultura, il benessere e l’incontro.

Vineart è l’inedita Fiera dell’arte moderna e contemporanea di Bolzano, che dal 19 al 23 novembre prossimi intende valorizzare l’Alto Adige, terra plurilingue e di frontiera, come un ideale punto d’incontro per i tanti operatori e appassionati delle aree italiana e tedesca. Entrambi potranno apprezzare il vivissimo fermento locale del settore – oggi testimoniato da istituzioni come il Mart, il Museion e la recente Facoltà di arte e design della giovane Università di Bolzano – trovando una formula espositiva particolarmente suggestiva: nel corso della Fiera, grazie alla collaborazione di cinque fra le prime cantine vitivinicole d’Italia, verranno infatti proposte al pubblico le degustazioni in forma di show di vini straordinari, con i migliori “tre bicchieri” delle ultime annate illustrati dai principali enologi di cinque regioni italiane. Non si tratterà di semplici degustazioni, ma di autentiche meditazioni sensoriali: i sentimenti celati nell’opera d’arte e quelli che vibrano nel silenzio di una bottiglia di pregio; le emozioni rese indelebili dall’artista e quelle, altrettanto esaltanti o struggenti, evocate dal grande vino.
Una fusione di piaceri visivi e sensoriali che, lontani dal confondersi, intrecceranno fra loro una segreta cornice di emozioni, convogliando sulle opere d’arte un’attenzione ancora più intensa.
Perché protagonista indiscussa resterà proprio l’arte, grazie alla presenza di opere assolute del ‘900 italiano (Afro, Accardi, Balla, Birolli, Boccioni, Burri, Capogrossi, Carrà, Casorati, Castellani, Corpora, Fontana, Guttuso, Novelli, Perilli, Rotella, Sanfilippo, Schifano, Severini, Turcato, Vedova) e internazionale (Baumeister, Bissier, Hartung, Wols, Vostell, Polke, Maria Lassnig, Baselitz, Tàpies, Dubuffet, Fautrier, Mathieu, Cy Twombly). Molte le opere più contemporanee (Paladino, Cucchi, Chia, Clemente, De Maria, Boetti, Kounellis, Paolini, Zorio, Plessi, Mainolfi, Per Kirkeby, Schnabel, Albert Oehlen, Luepertz, Matta, Fahlstroem, Arnulf Rainer, Hockney, Marlene Dumas, Katz, Philipp Taaffe), con un occhio di riguardo agli artisti regionali (Carlesso, Cassar, Habicher, Egger, Dall’O, Pan, Kostner, Bonell, Bosisio, Mahlknecht, Chinellato), a testimonianza dell’estrema vitalità del movimento artistico locale.

All’interno di Vineart verrà inoltre proposta la mostra “Art and Food”: un nucleo di opere scelte selezionate da Museion (il museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano; curatrice della mostra è Letizia Ragaglia) che si confronteranno in modo originale con la tematica del cibo, presentando – come una sorta di eredità del dadaismo e dei collage cubisti -frammenti di cibo o di oggetti legati al cibo direttamente inseriti nelle opere. La mostra – che ospita artisti quali Andy Warhol, Shusaku Arakawa, Giovanni Bruno, Franco Falasca, Dick Higgins, Meret Oppenheim, Andrea Ostermeyer e David Janaček, Michele Perfetti, Decio Pignatari, Daniel Spoerri e Franco Vaccari – è completata da due opere storiche di Max Oppenheimer (“Die Aktion”) e Leo Putz (“Halbindianerin mit Früchten”) e da un’installazione dell’artista Maciej Toporowicz, ovvero un’edizione limitata di bottiglie di Lagrein sulla cui etichetta l’artista, in veste di vampiro, suggerisce un’essenziale invito: “don’t drink blood, drink wine”.