12 settembre 2005

Transart05 in Trentino Alto Adige

 

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[12|09|2005] |||arte contemporaneacontaminazione

Transart05 in Trentino Alto Adige
 

TRANSART 05. IL GUSTO DEL CONTEMPORANEO

inaugurazione 15 settembre | fino al 9 ottobre | brunico/san lorenzo, castelbello, merano, bolzano, trento, rovereto

Transart è cultura contemporanea per tutti quelli che vogliono capire l’essenza della nostra epoca. Alla sua quinta edizione il programma del festival prospetta un paesaggio molto diversificato, simile ad una mappa geografica creativa che fa della musica contemporanea il suo centro… per poi diffonderla verso i confini di territori diversi e lontani.
La musica contemporanea classica occupa il nucleo centrale del festival.
Con il concerto inaugurale, che avrà luogo all’ormai celebre Officina FS di Bolzano, sale per la prima volta sul palcocenico di Transart l’Orchestra Haydn, orgoglio musicale del territorio. Sotto la guida del direttore Johannes Kalitzke verranno eseguite le opere di due tra i migliori compositori della nuova generazione: Bernard Lang, allievo di Vinko Globokar e grande conoscitore del repertorio contemporaneo e il giovane talento cino-venezuelano Jorge Sánchez Chiong. Lang presenta “DW 8”, opera per Orchestra sinfonica e giradischi- dove DW sta per Differenz / differenza e Wiederholung / ripetizione – pezzo che traduce su pentagramma le tecniche di loop proprie di compositori di musica elettronica, dj o videomaker per sottoporle poi ad una orchestra sinfonica (PI). Segue, in prima mondiale, l’esecuzione della nuova versione di “trapos / Catwalk en Guantánamo” opera per orchestra, giradischi ed elettronica: il giovane talento, che da un paio d’anni non manca di stupire le platee internazionali, propone una piece dove la tradizione orchestrale sconfina nell’elettronica e nel teatrale. Ancora nella traiettoria del classico contemporaneo sarà il concerto del quartetto d’archi britannico Arditti. Fondato da Irvine Arditti nel 1974, il quartetto ha acquisito una reputazione mondiale nell’esecuzione del repertorio contemporaneo, lavorando a diretto contatto con ogni compositore di cui ha eseguito la musica: questa pratica è la matrice fondamentale del processo interpretativo che li ha portati alla fama; in questa occasione eseguiranno “Fragmente – Stille an Diotima” di Luigi Nono, che trae ispirazione da poesie di Hölderlin, e il “Quartet N.4” del compositore inglese Jonathan Harvey, eseguito in collaborazione con gli ingegneri del suono dell’IRCAM.
Se con una mostra a Museion – Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano – si celebra “La percezione dell’orizzontale”, con un concerto transart05 ripropone in musica lo stesso concetto: questo il motivo conduttore del programma della serata dove opere di Morton Feldman, Steve Reich, Felix Resch (PM) e Arnaldo de Felice (PM) vengono eseguite da Latvian Radio Choir, uno dei cori da camera più conosciuti dall’Est europeo, e dal quartetto Rigas Kamermuziki… il tutto sotto la direzione di Kaspars Putnins.
E ancora musica con l’apoteosi di Frank Zappa eseguita da Absolute Ensemble, che propone la tradizione rock reinterpretata in chiave contemporanea classica; mentre un DJ meeting con i più illustri esponenti del genere celebra la cultura elettronica adirittura con un ospite d’eccezione come Darren Price degli Underworld. Ritorna su grande richiesta del pubblico Dj Spooky con la sua elettronica sofisticata che non dimentica le origini afroamericane, questa volta però non come solista, bensì affiancato da The Next Step, gruppo di percussionisti tirolesi. Un altro gradito ritorno è quello del compositore di musica noise Tetsuo Furudate, accompagnato dal light designer Achim Wollscheid: insieme hanno accettato la sfida di suonare nella sala turbine di una centrale idroelettrica, dove persiste un rumore residente di 80 decibel.
E poi si giunge agli sconfinamenti: tra video arte e cinema si colloca l’eccezionale presentazione del ciclo Cremaster, opera dell’artista americano più acclamato degli ultimi dieci anni, il genio visionario Matthew Barney. “The Cremaster Cycle” è un’ibridazione grandiosa, sia narrativa sia simbolico-allegorica, di video arte e cinema sperimentale: i 5 episodi della saga filmica verranno presentati al Filmclub di Bolzano e al MART di Rovereto. In questo genere trova spazio anche l’ideazione di una rassegna di video arte che presenta la produzione inedita di giovani artisti del settore direttamente da Londra curata da Paolo Plotegher.
Sonorità elettroniche e suggestioni visuali saranno i codici interpretativi di due prime italiane presentate a Brunico in collaborazione con l’Elektra Festival di Montreal, Canada. E’ il caso di Purform, duo composto dagli artisti canadesi Alain Thibault e Yan Breuleux, che presentano il progetto “Black Box”, una sorta di traduzione in immagini e musica del caos cibernetico antecedente all’avvento della comunicazione globale. E ancora Jean Pichè con una serie di “cortometraggi sonori”, presentati sotto forma di trittico. Sempre sulla scia dell’innovazione e della ricerca nel campo della videomusic si colloca la performance di SKOLTZ_KOLGEN, che presenta, ancora una volta a Brunico, l’ormai celebre “Flůux:/terminal”, lavoro volto ad indagare le strette connessioni tra espressione visiva e impulso musicale, di recente vincitore del premio Ars electronica di Linz.
In nome del Teatro – in collaborazione con La Biennale di Venezia, 37° Festival di Teatro -, una ricerca che presenta due progetti esemplificativi di quel teatro nascosto che scende ad indagare fino alle fondamenta della filosofia della rappresentazione dei giorni nostri.
“Weather Report”, teatro di presenze incorporee e sonore, è un pezzo dedicato all’ascolto di differenti sistemi climatici – dall’Africa equatoriale ai ghiacci polari – esplorati, sondati, indagati dall’inglese Chris Watson. Un progetto specificamente teatrale, concepito attraverso una rappresentazione drammatica delle presenze in forma di suono. “Physical Interrogation Techniques” del compositore e artista svedese Carl Michael Von Hausswolff è l’estensione di una voce protagonista -diretta e stentorea, apatica e dura – che recita brani tratti dal manuale di istruzione “Physical Interrogation Techniques “di Richard W. Krousher, ispirato alle regole di interrogatorio della CIA, per strappare informazioni attraverso metodi di tortura. Von Hausswolff porta lo spettacolo all’interno del pubblico, e, attraverso la miscela delle frequenze, rappresenta l’efficacia teatrale della politica che ha per oggetto la “verità”.
Metafora ideale che riassume la filosofia del festival è l’opera totale “Angel of Death”, frutto del genio versatile di Jan Fabre, dove si fondono in un dialogo incessante le principali arti: musica, performance dal vivo, immagini, video, danza e recitazione.
È sempre la musica a chiudere il festival, con un dionisiaco omaggio a Platone! Sette ore di musica e degustazione di vini eseguite in otto parti da Klangforum Wien, sulle musiche di Donatoni, Sciarrino, Haas, Xenakis, Ablinger e molti altri compositori contemporanei.
Novità del 2005 è, infine, play_transart, programma per bambini con una “Sinfonia degli oggetti abbandonati”, eseguita da Max Vandervost, oltre ad una versione in chiave tirolese dell’opera “Pierino e il Lupo” eseguita da Swarovski Musik Wattens, ed un interessante progetto di Stump-Linshalm che eseguono il “Tierkreis” di Karlheinz Stockhausen in versione per bambini.

Transart05 è in rete con: Elektra Festival/ Canada. Filmclub/ Bolzano. Fondazione Nuovo Teatro/ Bolzano. Klangspuren/ Innsbruck. La Biennale Teatro/ Venezia. Mart/ Trento e Rovereto. Museion/ Bolzano. Museo Gianni Caproni. Aeronautica, Scienza e Innovazione/ Trento. Orchestra Haydn/ Bolzano.


Transart05
dal 15 settembre al 9 ottobre 2005
Per ulteriori informazioni – Ufficio stampa:artlink
T. 0471 982946
info@artlink.it
pressoffice@artlink.it

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