08 gennaio 2001

Numero 163 – gennaio 2001 Art e Dossier

 
In copertina: Arte e Fiaba: I misteri di Paul Klee. I Folletti di Lundbye. Le mostre da non perdere: Arte italiana tra Otto e Novecento a Roma. La fotografia di Germaine Krull a Parigi. William Blake a Londra...

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Art e Dossier di gennaio affronta temi diversi. Il numero si apre con i primo articolo della rubrica Grandi mostre, dedicato alla mostra Italie 1880-1910. Arte alla prova della modernità. che, dopo l’attuale esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Roma passerà al Museo d’Orsay di Parigi. Realizzata quasi esclusivamente con opere provenienti dalla GNAM, questa mostra indaga e presenta al pubblico gli esemplari più significativi della produzione artistica di quel periodo storico, a cavallo tra due secoli e tra diverse e contrastanti correnti artistiche. Tra il divisionismo, versione meno rigorosamente scientifica del pointillisme francese, il realismo e un nuovo classicismo, si muovono pittori come Segantini, Previati, Pellizza da Volpedo, Giorgio de Chirico sino ad arrivare al prefuturismo di Balla e Boccioni. Importante è anche la produzione plastica, in cui determinante è stato l’apporto di Medardo Rosso e Wildt.
Continuando il rapporto ideale con la Francia, la rubrica XX secolo sposta l’attenzione su un’altra mostra ora aperta a Parigi, dedicata alla fotografa Germaine Krull, di cui si analizza l’intero percorso artistico e le varie evoluzioni. Dotata di particolarissima personalità, la sua produzione e il suo stile si differenzia totalmente da quello di altre sue colleghe contemporanee, più attente a fenomeni di costume e moda, puntando invece il suo obiettivo sulle macchine industriali simboli di progresso “maschile”. Intensi sono anche i suoi ritratti, in cui il soggetto sembra dialogare con l’osservatore, realizzati in uno stile decisamente moderno e completamente diverso da quello accademico allora in voga.
Alla fiaba, al mondo fantastico della immaginazione personale o collettiva, e ai diversi rapporti ed influenze che questo può avere sull’artista e sulle sue opere, sono dedicati due articoli nella rubrica Studi e Riscoperte, che analizzano i differenti rapporti che questo mondo fantastico ha avuto con due autori diversi: Paul Klee e J. T. Lundbye. Di Paul Klee una mostra attualmente esposta a Bologna analizza il rapporto fondamentale che il mondo della fiaba, i suoi personaggi ed atmosfere, hanno avuto durante tutta la sua produzione artistica, analizzata nell’articolo dalla curatrice della mostra, Marilena Pasquali. Invece in J.T.Lundbye, artista danese attivo nella metà dell’Ottocento, il rapporto con la fiaba è elaborato in maniera particolare nel suo diario del viaggio compiuto in Italia tra il 1845 e 1846. Questo diario è realizzato con disegni commentati da testi. Qui l’artista, di natura solitaria e poco incline alle relazioni sociali, si raffigura come bakketrold, un folletto o gnomo tipico della letteratura popolare danese.
Inserto
Legato al mondo della fantasia, della mitologia e del simbolismo, è anche l’opera di William Blake, cui è dedicata una mostra a Londra, alla Tate Gallery. Nel secondo articolo della rubrica Grandi mostre, uno dei curatori della esposizione londinese, Micheal Phillips, illustra in particolare il rapporto che il grande artista inglese ha avuto con il mezzo tipografico, di cui ha approfondito le capacità espressive, inventando alcuni espedienti tecnici che gli consentirono di stampare in un unico foglio contemporaneamente testo ed immagini elaborate in uno stile più ornamentale di quelli all’epoca realizzati.
Infine, per Letture Iconologiche, c’è un’interessante excursus sulla tradizione figurativa relativa a Santa Cecilia, della quale si analizza l’evoluzione dal Trecento sino al Barocco, periodo in cui si stabilisce il suo ruolo di protettrice della musica.
Termina la rivista la rubrica Libri.
Il Dossier del mese è dedicato a Balla, di cui si analizza la produzione artistica ripercorrendo tutte le fasi della sua evoluzione, dagli esordi divisionisti sino alla fondamentale fase futurista che abbandona nel 1933 per concentrarsi nell’ultimo periodo della sua vita artistica su opere realizzate con uno stile realista di stampo fotografico.

Indice

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Silvia Giabbani



Art e Dossier. Mensile.
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