19 dicembre 2005

fino al 21.XII.2005 Hinterland Roma, Villa Massimo

 
Villa Massimo in festa. Per celebrare la conclusione di uno dei più prestigiosi premi in Germania, la borsa di studio dell’Accademia Tedesca a Roma. Una serata tra arte, musica e letture. Nonostante la pioggia...

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Ogni anno dieci artisti, intorno ai 40 anni e con riconoscimenti pubblici anche internazionali, vengono selezionati dai Länder e da una giuria nazionale di esperti. Il loro premio? Un soggiorno di un anno presso l’Accademia Tedesca a Roma. Sono quindi dieci i borsisti di diverse discipline che presentano i lavori realizzati durante la permanenza nella capitale: Julia Franck e Feridun Zaimoglu (Letteratura), Sebastian Claren e Rudi Spring (Musica), Jakob Timpe (Architettura/Design). Mentre Gabriele Basch, Manuel Franke, Sandra Hastenteufel, Wolfgang Kaiser e Veronika Kellndorfer, sono gli artisti della sezione Arti Visive.
Ma nella grande festa, tutta la Villa è interessata. Opere, concerti e performance occupano ogni spazio. Dei lavori che si distribuiscono nei diversi ambienti degli atelier, alcuni si confondono con la quotidianità del luogo, cancellando in certi casi -quando cioè il lavoro non è un’unica installazione- il confine tra l’opera e lo spazio circostante. Entrando negli studi, si ha la sensazione di avvertire la fucina di idee, spesso guidata dalla confusione e dal caos. Così non si sa più se quella poltrona, quel tavolo o quella bottiglia, sono parte integrante dell’opera o dell’arredamento. Quando, invece, tutto lo studio viene completamente stravolto da una sola grande installazione, il risultato è molto suggestivo. L’inferno, Maria, il paradiso di Wolfgang Kaiser (atelier 1), Nascosti simbiotici Piano B di Manuel Franke (atelier 2), o Zanzibar di Leni Hoffmann (atelier 2) ne sono un buon esempio.
Una veduta della mostra Hinterland, a Villa Massimo
Infine, nelle tre sale della Galleria, ciascun artista è presente con un’opera, tra cui spiccano per freschezza i grandi fogli di carta delicatamente ritagliati come un’elegante filigrana –Icing II– di Gabriele Basch e la “proiezione” di L’immobile di Veronika Kellndorfer.
Una traccia delle ricerche svolte dai borsisti è data dal titolo stesso della mostra, poiché il termine hinterland racchiude differenti sfumature, da quello meramente letterario a quello più concettuale: gli artisti hanno infatti rivolto la loro attenzione alla periferia della città, nonché a un rimando più personale, legato ad una più intima introspezione. Un vivere comune (nello stesso luogo e nella stessa città) che ha permesso agli artisti di confrontarsi e di interrogarsi a vicenda, con una possibile vicendevole influenza. Con media diversi (video, installazioni, pittura) i lavori esprimono la individuali riflessione che, nelle opere non concettuali, si è concentrata soprattutto nella vicinissima architettura delle Poste di Piazza Bologna: un omaggio o un souvenir del luogo?

daniela trincia
mostra visitata il 1 dicembre 2005


Hinterland – Accademia Tedesca di Roma, Villa Massimo, Largo di Villa Massimo 1-2 (Piazza Bologna)
t. 06 4425931, f. 06 44259355, www.villamassimo.de
periodo: dal 1 al 21 dicembre 2005 –ingresso gratuito
orario: dal lunedì al giovedì 9.00-13.00/15.00-17.00; venerdì 9.00-13.00, chiuso sabato e domenica


[exibart]

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