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L’opportunità, fornita dalla Galleria Cristiani, di entrare in contatto con la produzione artistica di Gilardi è un’esperienza che non può non essere vissuta. Conoscere quest’artista è, infatti, come aprire una finestra su un mondo in continuo dialogo con la realtà e con la vita. Di Gilardi, nato a Torino nel 1942, certamente si può dire che è un artista che vive a cavallo tra il presente ed il futuro. Non a caso, d’altronde, la sua prima personale, realizzata nel 1963, s’intitolava “Macchine per il futuro”. Il primo impegno di Gilardi è stato quello di rinnovare l’arte, partendo anche dai suoi mezzi espressivi, per riuscire a stabilire un contatto più diretto tra l’opera e la società. Egli, insomma, è un grande conoscitore della nostra epoca in quanto ha capito immediatamente la necessità di sfruttare i mezzi e le tecnologie contemporanee per trasformare il dato artistico in un atto relazionale. Sin dall’inizio del suo lavoro Gilardi stesso dà un’importanza determinante al rapporto tra Arte e Vita : l’arte, a suo parere, può, anzi deve, cambiare la vita. L’assunzione di una simile considerazione di certo non gli permette di avere una posizione statica ma lo costringe a cambiare e a trasformarsi continuamente per seguire le trasformazioni del suo pensiero essendo incapace, come ognuno di noi, di mantenersi al di fuori della mutazione culturale e tecnologica.
Gilardi, già dai suoi esordi, ha sempre dimostrato la volontà di sperimentare nuovi mezzi espressivi. Nel 1965, appena due anni dopo la sua prima mostra personale, realizza le prime opere in poliuretano espanso oggi presenti alla Galleria Cristiani. I “Tappeti-Natura”, così si chiamano queste opere visibili in due foto, non sono altro che un rifacimento della realtà naturale. Osservarli è come guardare dall’alto una porzione di terreno su cui sono caduti, a seconda delle stagioni, fiori o frutti. L’estremo realismo con cui sono resi porta all’apice lo scontro tra natura ed artificio dove il maggior paradosso è fornito dall’uso di un materiale sintetico e di per sé ben poco “naturale” quale il poliuretano espanso. Il legame con la natura ed il paesaggio è ribadito anche nelle altre opere presenti alla Galleria Cristiani. In “Pulsazioni”, nella foto, l’interazione dello spettatore varia l’opera stessa. Introducendo il dito in una pinzetta e azionando un pulsante il ritmo del proprio cuore “sommuove” le rocce accomunando i nostri ritmi interiori con il paesaggio. Lo spettatore è dunque parte integrante dell’opera che varia alcune sue caratteristiche a seconda dell’individuo che interagisce con essa.
L’interazione tra l’opera e l’individuo è una caratteristica che accomuna molti lavori di Gilardi secondo il quale è proprio questa la qualità distintiva del mondo contemporaneo. L’umanità intera sta cambiando grazie alle “tecnologie immateriali”, mutano i linguaggi e il modo di interagire tra le persone. L’arte non è altro che uno degli elementi che servono ad operare questa grande mutazione.
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Elena Menegatti
Piero Gilardi. Torino, Galleria Cristiani, via Maria Vittoria 41,10123, tel. +39 0118178391, fax. +39 0118150483, website: www.cristiani.net , e-mail: cristiani@cristiani.net
Fino al 13 gennaio 2001.
Orario di visita della mostra: dalle ore 10.30 alle ore 21.00; il giovedì dalle ore 10.30 alle ore 24.00. Chiuso la domenica e i giorni festivi.
Tariffe ingresso: gratuito.
Catalogo: in cd-rom, il catalogo è gratuito.
Accesso disabili: NO; servizi igienici: SI; lingue straniere: NO; audioguide: NO; bookshop: NO; Bar: NO; tempo visita: 45 min.
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