15 marzo 2006

fino al 25.III.2006 Narcisa Monni – Wörter & Besitzt Roma, Studio Stefania Miscetti

 
Album da disegno, figurine, colori, forbici. Narcisa Monni lavora sul concetto di identità e di immagine. Trasformandosi in una diva del cinema anni di inizio secolo. E invitando tutti a giocare...

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Prosegue presso lo Studio Miscetti di Roma la doppia personale Wörter & Besitzt, a cura di Mario De Candia. Ad esporre -ed esporsi- questa volta la giovanissima artista sarda Narcisa Monni (Alghero, 1981).
Il filo che lega questa mostra alla precedente (quella di Donato Piccolo) è sia il concetto di identità che la ricerca insistente che ruota intorno alla figura umana. Il corpo, anche questa volta, diventa un’entità manipolabile di cui poter prendere possesso, con cui giocare. Alcuni dei lavori esposti riguardano l’immedesimazione e ci riportano inevitabilmente a quelli di Cindy Sherman. L’artista “è ma non è”, come afferma la Monni, è persona nel personaggio e confonde la propria identità con le sembianze altrui. Il possesso dunque può acquisire un nuovo significato se relazionato al suo esatto contrario: la perdita di qualcosa o di sé stessi.
Tre immagini-inserti, una grande stampa che ricopre un’intera parete della galleria, e che ritrae un’attrice-Narcisa colta in un fuori scena durante una pausa sul set, tre grandi tavoli su cui sono posizionati rispettivamente un album di figurine, un album da disegno con i pennarelli e un album per ritagliare con una serie di grandi forbici da sartoria. La galleria è pervasa completamente dalla presenza dell’artista, il cui volto si sovrappone a quello delle attrici d’altri tempi (Carole Lombard, Linda Darnell, Bette Davis, Greta Garbo…) che nell’immaginario collettivo rientrano nella categoria delle femmes fatales, dive simbolo della seduzione e del fascino femminile. Narcisa Monni, Figurina per album Le figurine, così come le pagine da disegnare, la vedono indossare abiti e accessori vintage, in una trasformazione perenne. Narcisa, e non solo di nome, crea quella che lei stessa definisce un’operazione che coinvolge gli spettatori, rendendoli parte dell’opera. Questi, in una situazione di déjà vu, dopo un breve attimo di esitazione, accettano di interagire con la sua immagine, catapultandosi quasi inconsapevolmente in una dimensione ludica dalle tinte estremamente familiari. L’inibizione lascia spazio all’espressione, la riflessione all’azione. L’età anagrafica e i ruoli sociali diventano dettagli irrilevanti a confronto col desiderio di partecipazione; le immagini, i disegni, le foto, le figurine rapiscono l’attenzione: un vecchio archivio di memorie emotive e visive si riapre improvvisamente.
Il titolo della mostra Besitzt (Possiede) lascia aperto l’ interrogativo di chi possieda chi o cosa: l’artista prende possesso dello spazio e degli spettatori, o viceversa?
Narcisa Monni interpreta il mondo attuale e ne riconosce chiaramente le ossessioni ed i limiti: “Noi siamo immagine”, afferma decisa, riassumendo in una sola frase il culto maniacale dell’apparenza e i timori ricorrenti di un’intera epoca.

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fino al 25.III.2006 – Wörter & Besitzt – Narcisa Monni –
Studio Miscetti, Via delle Mantellate, 14, 00165 Roma
Tel/Fax: +39 06 68805880 – mistef@iol.it
Dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 20.00


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