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Il teatro è il palazzo della Pelota, a Milano, quartier generale della Gilmar, azienda che ha deciso di produrli.
Maurizio Modica e Pierfrancesco Gigliotti sono Frakie Morello, linea di moda che nasce nel 1998 e che dal 1999 raccoglie successi e miete consensi.
Vengono entrambe da mondi un tempo lontani dalla moda, ma oggi -anche grazie a figure come loro- limitrofi e generosi nello scambio con una disciplina che legge il mondo contemporaneo tanto quanto il design, la grafica, l’arte.
Modica nasce come coreografo e dall’unicità al seriale arriva grazie ad una collaborazione con la Alessi; Gigliotti, architetto, comincia con gl’interni, sin dalla sua tesi di laurea, al Politecnico di Milano. A lui interessava “l’abito come architettura del corpo”.
Maurizio Modica ha nel suo dna la sperimentazione: come performer, coreografo, scenografo e costumista ha vissuto la danza contemporanea come una nuova forma espressiva. Un’idea del teatro e dell’avanguardia che comprendeva il corpo, il costume, la scena. L’esaurirsi di quella esperienza, la crisi artistica, lo ha portato ad evolversi e il caso ha voluto l’incontro con Pierfrancesco. Che si trovava nella stessa situazione, col desiderio di cambiare, di evolversi.
L’architetto Gigliotti invece comincia a lavorare in uno studio milanese di arredo d’interni. Progetta arredamenti neoclassici, la classica casa borghese. Dopo qualche anno la crisi, o meglio l’entusiasmo si esaurisce nonostante la committenza. La necessità di cambiamento è contemporanea all’incontro con Modica e all’apertura di uno studio dove i due si sarebbero occupati di progetti nei quali credere e scommettere.
La prima collezione nasce così, in una dimensione artigianale, ma con una forte carica di passione: abiti per amici. Inizialmente il progetto non doveva essere industriale, ma immediatamente la collezione è diventata una sfilata nel calendario della Settimana della moda e il progetto è entrato nel “meccanismo”. Ecco allora i primi compratori, soprattutto orientali, che diedero impulso ad un lavoro che dall’autoproduzione passò all’affidamento ad una azienda esterna.
L’esperienze e il background hanno portato i due designer a lavorare in un’ottica metaprogettuale dove il lavoro finale è frutto di un gruppo di competenze che collaborano insieme, quasi un imbuto di idee.
Modica e Gigliotti, ovvero Frankie Morello, collaborano con musicisti e scenografi, ma anche con grafici e giovani artisti e con designer. Tutti vicini ad un’estetica, con uno spirito paritario, perseguendo ispirazioni e improvvisazione collettiva.
Le campagne stampa e il sito internet sono un esempio del caleidoscopio Frankie Morello. Le tessere del loro mosaico si manifestano nella commistione di fumetto, computer graphic e tutte le discipline già citate.
Gli stessi designer amano definirsi come dei Dj della moda. L’immaginario Frankie Morello è un gran remix, un rimpasto di grande e dettaglio, alto e basso, dove la citazione anni cinquanta si evolve e come un elastico si allenta e si stringe. Una moda, soprattutto quella femminile, sofisticata nei riferimenti ma agilmente contemporanea nelle proposte.
Per quanto riguarda i materiali un punto fermo: sempre materiali naturali. Mai un tabù sui colori, e dalla prossima stagione anche il nero. Sin dalla prima collezione Frankie Morello hanno fatto dell’esaltazione dell’errore un punto di forza. Dare all’errore una voce, un’enfasi, mostrare il macro-difetto diventa nota positiva, d’interesse del capo d’abbigliamento. Una garanzia di unicità con ironia.
link correlati
www.frankiemorello.it
M2
[exibart]
ma che brave le frankie
ridicolo!!!!!!!!!!