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fino al 10.XII.2006 Vu d’Italie 1841-1941 Firenze, Mnaf
toscana
Uno spazio importante recuperato –lo Spedale di San Paolo o ex-Leopoldine– in cui al posto della pala d’altare ci accoglie una grande allegoria della fotografia. Apre a Firenze il Museo Alinari. Con i grandi maestri...
Il nuovo Museo Nazionale Alinari della Fotografia si è avvalso, per la scelta delle opere e la loro esposizione, di un gruppo di esperti -che hanno curato anche i testi in catalogo- e dei suggerimenti di Giuseppe Tornatore per l’allestimento. E, nonostante lo spazio sembri ancora poco per contenere 160 anni di storia della fotografia, la chiarezza didattica e le scelte iconografiche riescono ad incuriosire e suggerire possibili percorsi di lettura. Secondo il motto: “la fotografia non è solo immagine, ma soprattutto immaginazione”.
Le sette sezioni sono storiche e tematiche, si segue l’evoluzione della fotografia dal punto di vista tecnico: dai negativi su carta (i calotipi) alle lastre di vetro fino alle pellicole, dagli ingombranti dagherrotipi alle fotocamere dei cellulari. Ma il percorso ribadisce soprattutto come la fotografia ci abbia cambiato e influenzato: gli album fotografici nati come oggetti preziosi, le cartoline, la pubblicità, le cornici decorate, e poi gioielli, scatole e tazzine, in un’incursione sociolale -e sociologica- di grande effetto. La mostra inaugurale si ricollega idealmente alla storia della Alinari, celebrata anche dall’esposizione a Palazzo Strozzi del 2003, sviluppando il tema della veduta, particolarmente cara alla storia degli Alinari, che a questo tema ha sempre dedicato campagne approfondite ed enciclopediche.
Le prime foto erano commercializzate dagli atelier con sede nelle città d’arte, mete del Gran Tour: Roma, Firenze e Venezia. La presenza di foto grafi italiani e stranieri, nobili dilettanti e artigiani appassionati, rende perfettamente l’eccitazione e la sperimentazione intorno alla nuova tecnica con la creazione dei primi effetti scenografici. Ad un tema nodale come il rapporto tra pittura e fotografia fanno riferimento le immagini di Vincenzo Giacomelli e di Francesco Paolo Michetti che utilizzarono già a fine Ottocento le fotografia al posto di schizzi e studi per le composizioni dei loro dipinti. Bisogna attendere Wilhelm von Gloeden per riscontrare la nascita di un’autonomia estetica della pratica della fotografia che si afferma poi con l’esperienza del pittorialismo di Camera Work.
Non mancano esempi delle avanguardie: è esposta la famosa foto Io+gatto di Wanda Wulz, manifesto di fotografia futurista, e scatti decò di Carlo Mollino. La conclusione è affidata alla nature morte industriali di Mario Gabinio e Ferdinando Pasta e alle periferie solitarie in bilico tra struggimento e neorealismo di Alberto Lattuada, epilogo di questa, ma prologo per tante mostre che il calendario 2007 promette.
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mostra visitata il 29 ottobre 2006
dal 28 ottobre al 10 dicembre 2006
Vu d’Italie 1841-1941 – Mnaf – Museo Nazionale Alinari della Fotografia, Piazza Santa Maria Novella 14 a
Orario e giorni di chiusura: 9,30-19,30 /mercoledì chiuso/ sabato 9,30-11,30
Biglietto 9 €/7,50€ ridotto/ 6€ convenzioni/ 4€ scuole/ gratis bambini fino a 5 anni – Telefono 05523951 – Servizi visite guidate per ragazzi, famiglie,adulti e gruppi – Catalogo Guida del museo con saggi di I. Zanner, M. Maffioli, G.Cecere €29 / catalogo della mostra Vue d’Italie – www.alinarifondazione.it
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