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fino al 12.XII.2006 Michael Ajerman Milano, AR / Contemporary Gallery
milano
La pennellata è tersa e indistinguibile all’occhio. I colori sono sedimenti, velati e sovrapposti uno alla volta. I soggetti sono incastonati, precipitati nel momento del loro ritratto. Con seducente concentrazione...
di Ginevra Bria
Qualcuno sostiene che il passato resista, nella mente umana, solo perché il presente provi il sentimento della nostalgia. Qualcun altro ritiene che il passato appartenga al tempo, e non all’uomo, un tempo parallelo, un nugolo di linguaggi che fa tornare tutto a come non è mai stato, a come sarebbe-potuto-essere-se, un nido allucinatorio, ma riparatore. Su un solo elemento la letteratura occidentale è concorde. Il soggetto che ricorda si oggettivizza, parte alla deriva e si stacca, fuori dal reale schiacciante dell’identità, scegliendo, inconsapevole, un altro corpo, un volo instabile, al di là del sé. Sotto questo segno, il periodo che l’arte sta vivendo è un nostalgico girotondo d’ombre. L’arte immersa in filamenti di post-postmodernismo, utilizza come terreno di presa e di scambio il Bilico, la visione funambolica dell’inventiva che vede e torna ad una dimensione senza la certezza del passato, perché ancora tutta da passare.
L’incalzare stretto di un presente, che non fa in tempo a completarsi e diventa immediatamente storia, crea, soprattutto nelle giovani generazioni di artisti, nuovi segnali, lucidi emblemi delle difficoltà di presa del manufatto sul reale.
Michael Ajerman (New York, 1977; vive a Londra) fa parte di questo gruppo di talenti insoliti. Anche lui è da includere fra quei giovani pittori che prima sensibilizzano e poi sviano dal reale, usando tavolozze, soggetti e pennelli come cartine tornasole. Dopo aver portato avanti il proprio iter studiorum negli States, Ajerman consegue un master a Londra. Partecipa ad alcune collettive e poi ottiene il privilegio di una prima personale proprio a Londra, alla Bischoff / Weiss Gallery.
In galleria, a Milano, per la sua prima personale in Italia, presenta dieci tele dipinte ad olio e quattro acquerelli. Il gruppo dei secondi è quasi apolide, staccato, rispetto ai suoi primi olii. Come tecnica richiede, i colori acquerellati sono più trasparenti, vivi e godono di una spiccata distensione cromatica. In mezzo a questi paesaggi mentali, quasi tutti ritratti e primi piani, la mano di Ajerman sembra prima placarsi, poi muoversi sinuosa e infine trovare, con distesa decisione, la giusta mossa per ritrarre soggetti che a volte soffrono di mancanza d’anima. Nel complesso, la leggerezza, scontrosa e noncurante della rappresentazione colpisce per vivacità, ma non certo per spessore o per intensità di realizzazione.
Fra i dipinti ad olio, invece, la capacità sensitiva di dipingere arresta il pennello e fa spessore. Chi osserva si trova davanti, come nel caso dell’umbratile Pocahontas, ad un impasto pittorico carico, ma senza sprechi, un sofferto paesaggio indistinguibile e senza presagi. Una notte di plenilunio che contiene e copre, imbevendo senza riguardi, persino la più tenera delle coppie di amanti. Più misterioso e raffinato, invece, si presenta Greenwich interior. Fra i giochi freschi dell’acqua e di una tenda da doccia, luccicano i colori violacei di un sinuoso corpo nudo. Una messa a fuoco, quest’ultima, che demonizza e altera la lente caleidoscopica della visione, regalando sorprese cromatiche anche se smorzate.
Di particolare volume erotico e visionario, invece, sono i dipinti come Dehydrate e The portrait of Ivan Rubenstein Gillis. La sottigliezza satanica e all’ombreggiatura sanguigna dei volti, appartenenti a due supporti diversi, creano un dialogo a distanza. Un linguaggio, a tratti espressionista, che condensa e accartoccia i liquidi oleosi nei quali le due figure sembrano immerse, come in un continuo bagno di formalina. Vivi che stentano a trovare un passato, un tempo che li porti a morire.
ginevra bria
mostra visitata il 22 novembre 2006
Michael Ajerman – The Norfolk Lesson
AR / Contemporary Gallery, Via Vespucci 5 – 20124 Milano
Zona Bastioni di Porta Nuova
Orari d’apertura: martedì- sabato: 15.00-19.00, chiuso lunedì – ingresso libero – Per info: tel 02.45498902 web ar@contemporarygallery.it – www.contemporarygallery.it
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