20 marzo 2001

Fino al 31.III.2001 Laura Fiume. Le inquiete stanze Milano, Galleria Santerasmo Fidia

 
In mostra trentacinque opere inedite su velluto, che documentano la più recente produzione artistica di Laura Fiume…

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Dopo la mostra di dicembre sui “Racconti del delitto” di Franz Borghese, la Galleria Artesanterasmo Fidia presenta al pubblico la personale di Laura Fiume “Le inquiete stanze”. Trentacinque opere inedite, realizzate negli ultimi due anni, documentano la più recente produzione dell’artista urbinate, ma milanese d’adozione. La sua nuova pittura si presenta su morbidissimi velluti, che creano inusuali e sorprendenti effetti cromatici. I colori appaiono, infatti, sfumati, ma stranamente intensi e brillanti.
Rimangono in questi lavori le figure più familiari dell’arte della Fiume, come il cane ed il gatto.
Laura Fiume, Il gatto di Emily Dickinson, cm 200x130
Il mondo fantastico degli animali non è però più protagonista dell’azione, come nella precedente stagione creativa (1978-1999), ma semplice ospite, spettatore di accadimenti passati o futuri. I veri attori della scena sono ora gli ambienti e gli oggetti in essi presenti: poltrone, lampade, chaise-longue, letti e tavolini. In queste stanze eleganti e rarefatte non ci sono poi presenze umane, ma solo tracce suggerite da alcuni indizi, quali guanti, sciarpe, strumenti musicali e bicchieri. Nelle scene ritratte, domina, dunque, un’atmosfera di mistero, di inquietante attesa. Le camere della Fiume raccontano storie di presenze e di assenze, di passioni e di abbandoni, di piccoli gesti quotidiani.
Laura Fiume, Lettera interrotta, olio su velluto, cm 140x100
Divengono palcoscenici di vita, come testimoniano il frustino dimenticato sulla poltrona in “Dopo l’equitazione” (2000) o gli occhiali e la penna posati distrattamente sulla seggiola in “Angolo di meditazione” (2000).
Il senso di inquietudine si riflette anche nella scelta delle cromie: argento e oro per le cornici, toni cupi, in prevalenza nero e marrone, per la resa dei soggetti. Nero è anche il gatto, icona stilistica dell’artista, che osserva sornione in “Angolo di lettura” (2000), in “Aspettando l’ingresso” (2000) o ancora nella “Scala di bambù” (2000).

Non mancano, infine, in mostra tele dai colori più vivaci, come documenta “Il gatto di Emily Dickinson” (2000), un dipinto di grandi dimensioni dalle tonalità rosse scarlatte o “Lettera interrotta”, un lavoro in cui predominano il bianco ed il blu.

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Annamaria Sigalotti


Foto in primo piano:Laura Fiume, Il fiore bianco, olio su velluto, cm 54×72
Fino al 31.III.2001. Laura Fiume. Le inquiete stanze. Milano, Galleria Santerasmo Fidia, Via Cusani 8, tel. 02.877069, artesanterasmo@tin.itOrario d’apertura: ore 10.00-13.00 e ore 15.30-19.00; domenica e lunedì mattina chiuso. Ingresso libero. Catalogo: Condizione Artesanterasmo e Téchne Editore. Introduzione di Giancarlo Sorrentino e testi critici di Luigi Cavallo e Martina Corgnati. £ 60.000




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