12 marzo 2007

fino al 3.VI.2007 Desiderio da Settignano Firenze, Museo del Bargello

 
La grazia di Desiderio è nella tecnica. Per la sua insuperata capacità di lavorare il marmo fino a fargli assumere un aspetto morbido. Ma è anche ispirazione e sentimento. Per andare oltre le seduzioni della perfezione formale…

di

Poco più di venti capolavori, tra sfondi lilla e arancio, raccontano, nelle due sale al piano terreno del Museo del Bargello, Desiderio da Settignano. Lo scultore (date?) morì a soli 36 anni, lasciando poche tracce documentarie, cosi che la storiografia ha potuto piegarne l’immagine a esigenze di moda, specialmente nell’Ottocento, acconsentendo tacitamente ad una lettura dell’artista esteriore ed estetica, se non addirittura estetizzante.
Desiderio viene da un paese di scalpellini e si forma probabilmente presso Antonio e Bernardo Rossellino, mentre Donatello è lontano da Firenze, anche se le sue opere furono senza dubbio oggetto di studio per il giovane scultore. Nel 1453 entra a far parte dell’Arte dei Maestri di Pietra e di Legname e col fratello Geri lavora in una bottega presso Santa Trinita, rivolgendosi per coloriture, sportelli e altro a Neri di Bicci (tra le opere colorate colpisce la cosiddetta Belle Florentine, restaurata e riconosciuta come una Santa Costanza). I ritratti di bambini, sacri o profani, sono un’invenzione di Desiderio, in un momento storico in cui l’infanzia viene riconosciuta come fase dell’esistenza, così come viene riconosciuta l’importanza di fornire ai fanciulli modelli di comportamento a loro consoni. In quella metà del Quattrocento Desiderio interpreta il tema del busto-ritratto con immagini sinteticamente astratte e ricercate. In mostra si potrà svolgere il confronto tra Marietta Strozzi, da Berlino, e il San Lorenzo, tradizionalmente ritenuto opera di Donatello, ma qui assegnato a Desiderio per la vicinanza stilistica e di invenzione. Tecnicamente si tratta di opere raffinatissime anche se, come ricorda il catalogo, erano da Desiderio da Settignano, Busto di bambino, (marmo, h. cm 26,3 x 24,7), Washington, National Gallery of Art pensare secondo il gusto del tempo, collocate in alto, su mensole e sovrapporte. La delicata modulazione che le caratterizza le ha fatte mettere in relazione con lo sfumato di Leonardo da Vinci. Infine ci sono esempi di rilievo –Madonne col bambino, Tondo Arconati Visconti– che mostrano la perfezione raggiunta nello “stiacciato”, e che alimentano una dialettica con l’opera di Donatello. Risaltano in maniera singolare, per forza espressiva e per l’effetto di pittura marmorea, il Giulio Cesare e il San Girolamo nel deserto, indicativi di quella versatilità nei temi e negli approcci che la visione parziale ed edulcorata trasmessa dal Romanticismo aveva fatto omettere.
La mostra, già proposta al Louvre e diretta a Washington, assume una fisionomia peculiarmente fiorentina: solo qui le meditazioni possono spaziare fuori dalla mostra verso i monumenti inamovibili di Desiderio a Santa Trinita, Santa Croce e San Lorenzo, restaurati e illuminati per l’occasione e visitabili con lo stesso biglietto della mostra. Una prospettiva più ampia dunque, capace di rileggere il segno della “grazia” nella città moderna.

silvia bonacini
mostra visitata il 22 febbraio 2007


Desiderio da Settignano – dal 22 febbraio al 3 giugno 2007
Museo del Bargello, via del Proconsolo 4, Firenze
Informazioni e prenotazioni: Firenze Musei 0552654321
Orario e giorni di chiusura: martedi-domenica, 1°, 3°, 5° lunedì del mese ore 8.15 – 18.00/ chiuso 2° e 4° lunedì del mese e 1 maggio
Ingresso intero 7€/ridotto 3,50/gratuito minori di 18 e over 65. Catalogo 5continents


[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui