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fino al 3.VI.20067 Romolo Belvedere Roma, Galleria Luxardo
roma
Si aggira per teatri e set cinematografici abbandonati, da sempre attratto da tutto ciò che contribuisce a nutrire l’immaginazione. Da Fellini al Barone di Münchausen. Fino agli scatti nella campagna sabina…
Anche la natura è fonte di sorpresa per Romolo Belvedere (Roma 1955) come testimonia quella foto di un tronco antropomorfo che evoca nell’immaginario un corpo femminile nudo -disteso- alla Modigliani.
C’è poi la gente, gli incontri casuali, “irrazionali”, come li chiama Belvedere. Non è un caso che per questa mostra alla Luxardo, nell’ambito del Festival FotoGrafia 2007, le venti foto esposte -tutte stampe cibachrome realizzate tra il 1982 e il 2007- non abbiano, volutamente, un titolo. L’intento è quello di generare assoluto stupore. “È un percorso libero su un campo minato”, spiega l’autore.
Tra queste immagini, che riuniscono lavori diversi su teatri, corpi e incontri, una sola è dichiaratamente riconoscibile, ed è un omaggio a Federico Fellini. “Ho fatto due ore e mezza di fila, avevo con me la Leica. Sono andato in apnea per due secondi, due volte. Poi, appena tornato a casa, ho sviluppato il negativo e quando l’ho visto sono rimasto colpito: sembrava proprio una scena di ‘Otto e ½’. ”. Inquadra il feretro ricoperto di rose rosse, l’obiettivo del fotografo, con il drappo azzurro sotto il catafalco come il cielo con le nuvole che appare sullo schermo, due carabinieri in alta uniforme e un vigile, in un angolo anche la silhouette di un custode con il berretto. È la camera ardente installata al Teatro Cinque di Cinecittà all’indomani della morte di Fellini, nel 1993.
Il cinema è sicuramente un filo conduttore per tutto il lavoro di Belvedere, che -laureato in architettura con una specializzazione in restauro- parallelamente alla fotografia (la prima personale è del 1982 alla Galleria Il Canovaccio, Roma) si dedica al lavoro di architetto, scenografo e regista. “Vado al cinema anche quattro volte alla settimana, ma come diceva Godard, il cinema condiziona lo sguardo: non è che la costruzione -la morte- dell’immagine, perchè è un qualcosa di compiuto. È la fotografia che dà libertà, spazio…”.
Belvedere è a Cinecittà per lo special sul film Le avventure del Barone di Münchausen di Terry Gilliam (1989): in mostra c’è la fotografia della tristemente abbandonata testa di elefante felliniana e l’immagine spiazzante del barone di Münchausen che sembra prendere il volo, ma in realtà è ben piantato sulla terra, con l’azzurro di un telone di un camion che fa da quinta. La testa blu del cavallo, invece, è stata scattata a Barletta, dove l’autore (con la cooregia di Roberto Creton) realizza la multivision Othello, presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1991. Una rivisitazione del film di Zeffirelli in cui la narrazione avviene attraverso abiti e scenografie: quando il protagonista impazzisce, decidendo di uccidere Desdemona, il cavallo diventa blu, il cielo rosso sangue. Accostate l’una all’altra due immagini in cui i protagonisti hanno entrambi un ombrello aperto. In una è ritratto Ulisse, un anziano signore in un sentiero di campagna della Sabina, pronto ad indicare la strada a chi gli passa accanto. Nell’altra, di spalle, un’amica dell’autore nel suo girovagare sul bordo di una casa in costruzione. “Sembra una Mary Poppins ante litteram. È l’immagine stessa della donna, così femminile e imprendibile. ”.
Frutto di un incontro casuale anche quella foto del ragazzino sdraiato sull’erba a torso nudo, accanto ad una testa di pesce spada che sembra sbucare dalla terra, diretto verso il cielo. “L’ho scattata nel 2000. Avevo in mente qualcosa di dirompente: l’anarchia totale, transumanze assurde. Immaginavo pesci spada che bucando la crosta terrestre fuoriuscivano ai piedi di una montagna. Era agosto, avevo messo il pesce nella mia Cinquecento e, girando per la Sabina, mi sono imbattuto in un crocchio di gente che stava per linciare il ragazzino della foto -Natalino- perché aveva rubato un motorino. ”.
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www.romolobelvedere.com
manuela de leonardis
mostra visitata l’11 aprile 2007
dall’11 aprile al 3 giugno 2007 – Romolo Belvedere. Luoghi e corpi
Roma, Galleria Luxardo, Via di Tor di Nona, 39 – Orario 16.00-19.30 (chiuso dom. e lun.) – ingresso libero – per informazioni tel 0668309555 – e.clausen@gallerialuxardo.it – www.gallerialuxardo.com
www.fotografiafestival.it – Catalogo Edizioni Menabò
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