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fino al 20.V.2007 L’arte e la Tartaruga Pescara, Museo Vittoria Colonna
marcheabruzzi
A tre anni dalla sua scomparsa, Pescara ricorda Plinio De Martiis, il gallerista poliedrico che lanciò in Italia Kounellis e l’arte americana. Promosse i primi pop artisti italiani, i futuri informali e i poveristi. Quando Piazza del Popolo era una fucina culturale. E quando La Tartaruga era la galleria di Roma…
Plinio De Martiis (Giulianova, Teramo, 1920 – 2004) non era un semplice gallerista. Era anche fotografo, editore, impresario teatrale, cacciatore di talenti. Nel giugno del 1960 organizza la prima personale di Jannis Kounellis (Pireo, Grecia, 1936), nel ‘64 di Mario Ceroli (Castelfrentano, Chieti, 1938) e l’anno seguente fa la sua comparsa anche Pino Pascali (Bari, 1935 – Roma, 1968). La galleria La Tartaruga non smette di essere aggiornata sui fatti artistici contemporanei. Inaugurata il 25 febbraio del 1954, da subito diventa luogo d’incontro per tutti quegli artisti, scrittori e intellettuali che tra Piazza del Popolo e il Caffè Rosati condividevano opinioni, invidie, attriti. In quei luoghi si potevano incontrare Mario Schifano e Franco Angeli, Pier Paolo Pasolini e Ennio Flaiano, Marcel Duchamp e Nanni Balestrini. De Martiis in questo contesto era attivo in prima persona, ma più di ogni altra cosa era attratto dall’immagine, l’unica in grado di “parlare” e dalla quale è necessario partire per comprendere la crisi della pittura: il superamento del cavalletto, lo sfondamento di un nuovo spazio, la scoperta di una realtà artificiale ridotta a mero prodotto concettuale.
Con questa stessa attenzione all’immagine è stato scelto di allestire il percorso espositivo, che si articola in tre sezioni, che includono una vasta gamma di opere che hanno segnato un cambiamento di rotta nel mondo dell’arte tra gli anni ‘50 e ’70 e una trentina di fotografie scattate dallo stesso De Martiis agli artisti e intellettuali con i quali era in contatto. La sezione degna di maggiore attenzione è però la seconda, che ospita dodici opere su carta, i cosiddetti “cartelli della Tartar uga”, che il gallerista faceva realizzare ai suoi artisti per il Teatro delle Mostre (un ciclo espositivo che nel 1968 raccoglieva opere istantanee realizzate in un linguaggio immediato, da ricordare la performance inaugurale Spia Ottica di Giosetta Fioroni) o in occasione delle loro personali. I cartelli rappresentano un eccezionale documento storico oltre che artistico, e fungono senz’altro come elementi immediatamente riconoscibili di uno stile. In qualche modo si avverte già il gesto formalista di Schifano o quello spazio di materia teso e serrato che Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995) da poco stava portando a combustione.
Non bisogna infine dimenticare la presenza all’interno de La Tartaruga di stranieri come Cy Twombly, che vi arrivò quando in Italia era quasi sconosciuto, Robert Rauschenberg, Mark Rothko o Conrad Marca – Relli, che introdusse nel circolo romano Franz Kline, l’artista che il 26 febbraio del ’58, proprio nella galleria di Plinio De Martiis inaugurava la sua prima personale in Europa.
valentina rapino
mostra visitata il 11 aprile 2007
dal 3 marzo al 20 maggio 2007
L’arte e la Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Warhol, da Burri a Schifano
Pescara, Galleria Civica d’Arte Moderna Vittoria Colonna, via Gramsci 1, Pescara. Orario tutti i giorni 9.00 – 13.00 e 15.30 – 20.30 (compresi i festivi). Biglietti: € 4.00 intero, € 2.50 ridotto. Info: 0854283759 www.muvi.org/museovittoriacolonna.com
museovittoriacolonna@muvi.org
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